Patente AM, la prima in assoluto: in cosa consiste e come l’Autoscuola.Net accompagna i ragazzi nel suo conseguimento

Introduzione

La prima patente conseguibile in ordine di età è la patente AM. Si tratta di un documento che permette la guida di determinati veicoli fin dal compimento dei 14 anni.

Tuo figlio è un pilota in erba o, semplicemente, è alla ricerca della patente che gli permetta di guidare il suo primo mezzo? Informati sulle modalità di conseguimento della patente AM presso l’Autoscuola.Net.
Puoi contattarci compilando il form online, tramite i nostri recapiti telefonici, o venendo a trovarci in sede. Saremo lieti di fornirti tutte le informazioni di cui necessiti.

Presso l’Autoscuola.net è possibile conseguire tale patente. I nostri istruttori qualificati sono pronti ad accompagnare i ragazzi in questo primo passo nel mondo della guida su strada.
Nel proseguo dell’articolo, elencheremo le caratteristiche che contraddistinguono la patente AM ed i consigli per il suo conseguimento.

Disciplina del codice della strada: cosa si può guidare con la patente AM e quali sono i limiti di età

Relativamente alla patente AM, l’articolo fondamentale del Codice della Strada è l’articolo 116, che disciplina anche tutte le altre patenti.

Questo articolo dispone che la patente AM permette di guidare:

  1. ciclomotori a due ruote (categoria L1e) con velocità massima di costruzione non superiore a 45 km/h, la cui cilindrata è inferiore o uguale a 50 cm³ se a combustione interna, oppure la cui potenza nominale continua massima è inferiore o uguale a 4 kW per i motori elettrici;
  2. veicoli a tre ruote (categoria L2e) aventi una velocità massima per costruzione non superiore a 45 km/h e caratterizzati da un motore, la cui cilindrata è inferiore o uguale a 50 cm³ se ad accensione comandata, oppure la cui potenza massima netta è inferiore o uguale a 4 kW per gli altri motori a combustione interna, oppure la cui potenza nominale continua massima è inferiore o uguale a 4kW per i motori elettrici;
  3. quadricicli leggeri la cui massa a vuoto è inferiore o pari a 350 kg (categoria L6e), esclusa la massa delle batterie per i veicoli elettrici, la cui velocità massima per costruzione è inferiore o uguale a 45 km/h e la cui cilindrata del motore è inferiore o pari a 50 cm³ per i motori ad accensione comandata; o la cui potenza massima netta è inferiore o uguale a 4 kW per gli altri motori, a combustione interna; o la cui potenza nominale continua massima è inferiore o uguale a 4 kW per i motori elettrici.

In linea generale, si tratta di veicoli la cui cilindrata non supera praticamente mai i 50 cm³ e la cui velocità massima non supera i 45km/h.

La licenza AM è, come anticipato, conseguibile fin dall’età di 14 anni, due in meno rispetto AI 16 della patente A1. Una volta compiuti i 18 anni, è poi possibile allargare ulteriormente i limiti con l’ottenimento della patente A2.
Al compimento dei 24 anni è infine possibile conseguire la patente A, che permette di guidare qualsiasi moto senza limiti di cilindrata o potenza. Se si è già in possesso della patente di guida A2 allora è possibile abbassare l’età minima a vent’anni.

Conseguire la patente AM presso l’Autoscuola.net

È possibile conseguire la patente AM presso la nostra autoscuola, così come per la patente A1, la patente A2, e la patente A3.
Per ottenere la patente AM è necessario, come di consueto, superare sia un esame di teoria che un esame di pratica.
Per quanto riguarda l’esame di teoria, è formato 30 domande da completare in un massimo di 25 minuti. Il limite massimo di errori che si possono commettere è pari a tre.
Per quanto riguarda l’esame pratico di guida, si suddivide a sua volta in due parti: la prima viene svolta in un’area attrezzata, mentre la seconda in mezzo al traffico, a cui si accede soltanto dopo aver superato la prima parte.

Di fondamentale importanza è sapere che, iscrivendoti presso la nostra autoscuola per ottenere la patente, avrai il vantaggio di utilizzare la nostra pista privata. La pista è la stessa che viene utilizzata dagli esaminatori della Motorizzazione per la prova di guida.
A tale aspetto è collegato un importante vantaggio, che è quello di consentire lo svolgimento della prima parte dell’esame di pratica in un’area già nota e familiare.

Considerazioni finali

Con quest’articolo abbiamo cercato di darti un’infarinatura sulla patente AM, primo grande passo nel mondo delle patenti, che può consentire a tuo figlio di disporre in autonomia di un suo mezzo già dall’età di 14 anni.
Se necessiti ulteriori informazioni in merito ( o in generale su qualsiasi servizio della nostra autoscuola) ti consigliamo di contattarci compilando il form online, telefonicamente, o venendo a trovarci presso una delle nostre sedi.

Estate e patente: le multe più frequenti ed i consigli estivi per scampare al pericolo sanzioni

Cenni introduttivi

La stagione estiva sta entrando nel vivo. E gli automobilisti utilizzano la propria vettura per spostarsi, soprattutto nei weekend, verso le località più attrattive, con lo scopo di godersi il sole ed il caldo della bella stagione.
Ci sono però alcune tipiche infrazioni che caratterizzano questa stagione, a cui occorre fare attenzione per non rischiare multe salate o la perdita di punti preziosi dalla patente.

A proposito! Presso la nostra autoscuola è possibile, in caso di necessità, usufruire del servizio di recupero punti patente, così da permettere a chi ha perso punti preziosi di recuperarli in tempo, prima di rischiare di arrivare a zero.
Per scoprire questo ed altri servizi offerti dalla nostra autoscuola, visita la sezione dedicata sul nostro sito. Puoi anche contattarci compilando il form online, telefonando ai nostri contatti, o venendo direttamente a trovarci presso la nostra sede.

Nel seguito dell’articolo ti elencheremo le infrazioni e le conseguenti sanzioni più frequenti nella bella stagione, in modo tale da avere una guida riassuntiva delle situazioni a cui prestare più attenzione.

Gli occhiali da sole

Tipico accessorio della stagione estiva, anche in auto, sono gli occhiali da sole.
Coloro che però necessitano di portare gli occhiali da vista devono avere particolare attenzione per non incappare in brutte sorprese.

L’articolo 173 del Codice della Strada prevede che:

“Il titolare di patente di guida al quale in sede di rilascio o rinnovo della patente stessa sia stato prescritto di integrare le proprie deficienze organiche e minorazioni anatomiche o funzionali per mezzo di lenti o di determinati apparecchi, ha l’obbligo di usarli durante la guida”.

Ecco, chi è soggetto a tele obbligo, non può considerare gli occhiali da sole come sostitutivi degli occhiali da vista. Occorre dunque che anche gli occhiali da sole siano opportunamente graduati.

In caso contrario, sempre il Codice della Strada informa che “chiunque viola le disposizioni di cui al comma 1 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 83 a euro 333 euro” a cui si aggiunge la sottrazione di cinque punti dalla patente.

I bagagli

Un altro comportamento tipico della stagione estiva, soprattutto in caso di partenze per lunghe vacanze, è il caricamento dei bagagli sull’auto.

Riguardo alla sistemazione dei bagagli all’esterno dell’auto, il Codice della Strada è molto chiaro.
L’articolo 164 relativo alla ‘Sistemazione del carico sui veicoli” prevede che:

“Il carico dei veicoli deve essere sistemato in modo da evitare la caduta o la dispersione dello stesso; da non diminuire la visibilità al conducente né impedirgli la libertà dei movimenti nella guida; non compromettere la stabilità del veicolo; da non mascherare dispositivi di illuminazione e di segnalazione visiva né le targhe di riconoscimento e i segnali fatti col braccio”.

Sempre il Codice della Strada, all’articolo 61, impone i limiti di sagoma del veicolo: larghezza massima 2,55 metri, altezza 4 metri, lunghezza 12 metri.
Detto che il veicolo non può in ogni caso superare tali limiti, a sua volta il bagaglio:

  • può sporgere longitudinalmente dalla parte posteriore, se costituito da cose indivisibili, fino ai 3/10 della lunghezza del veicolo stesso;
  • non può sporgere longitudinalmente dalla parte anteriore.

Chiunque viola le disposizioni appena elencate, rischia una sanzione amministrativa compresa tra gli 87 e i 344 euro.

Aria condizionata

Il terzo ed ultimo caso che elencheremo riguarda l’utilizzo dell’aria condizionata, un tema già affrontato in precedenza in un articolo dedicato, su cui è possibile approfondire l’argomento.

A disciplinare l’utilizzo dell’aria condizionata in auto è l’articolo 157 del Codice della Strada, il quale dispone che:

“È fatto divieto di tenere il motore acceso, durante la sosta del veicolo, allo scopo di mantenere in funzione l’impianto di condizionamento d’aria nel veicolo stesso. Dalla violazione consegue la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 223 a € 444”.

Occorre dunque fare attenzione anche a questo aspetto. È ovviamente legittimo accendere l’aria condizionata per rinfrescare l’auto, ma bisogna stare attenti a non farlo in sosta, in quanto si entrerebbe nella fattispecie prevista dal Codice della Strada, rischiando appunto la sanzione.

Conclusioni

Abbiamo visto tre tipici casi di infrazioni e sanzioni collegate all’avvento della stagione estiva. Si tratta ovviamente di disposizioni che il Codice della Strada prevede per l’intero arco dell’anno, ma in cui è più frequente ricadere proprio nei mesi della bella stagione.

Sperando di averti fornito una panoramica utile ad evitare situazioni spiacevoli, ti ricordiamo che per qualsiasi informazione o chiarimento relativi ai servizi offerti dalla nostra autoscuola siamo a totale disposizione: puoi contattarci compilando il form online, tramite i nostri recapiti telefonici, oppure venire direttamente a trovarci in sede.

Aria condizionata in auto, se si è fermi si rischia la sanzione: ecco cosa prevede la legge ed il Codice della Strada

Cenni introduttivi

L’estate è alle porte, ed anche i viaggi in macchina non sono esenti dall’utilizzo dell’aria condizionata. Strumento vitale per rinfrescare l’ambiente interno dell’abitacolo nelle giornate più calde.
Se hai la patente e guidi la macchina, sicuramente ti sarà capitato di accendere il climatizzatore, sia durante la marcia che nei momenti di sosta.

Questo comportamento però, potrebbe essere punito con una sanzione, come approfondiremo nel resto dell’articolo, vedendo cosa dice la legge e nello specifico il Codice della Strada.  Constateremo l’importanza di quanto sia fondamentale, ottenuta la patente, avere una conoscenza la più ampia possibile sulle norme e le regole da rispettare quando si è alla guida.

A proposito, se vuoi avere una preparazione completa e dettagliata per sostenere l’esame di teoria per la tua patente, l’Autoscuola.net mette a disposizione i propri istruttori e le proprie strutture per formarti al meglio in vista della prova, con un alta percentuale di promossi dopo aver seguito le lezioni.
Ti ricordiamo inoltre, che se sei interessato ad uno dei nostri numerosi servizi, o hai qualche dubbio o curiosità da chiarire, puoi contattarci compilando il form online o telefonicamente, oppure venirci direttamente a trovare in sede!

Aria condizionata in auto: cosa dice il Codice della Strada

A disciplinare l’utilizzo dell’aria condizionata in auto è l’articolo 157 del Codice della Strada. Tale articolo al comma 7-bis dispone che:

È’ fatto divieto di tenere il motore acceso, durante la sosta del veicolo, allo scopo di mantenere in funzione l’impianto di condizionamento d’aria nel veicolo stesso. Dalla violazione consegue la sanzione amministrativa del pagamento di una somma ((da € 223 a € 444))”.

Il codice della Strada è chiaro: se si è in sosta non si può tenere l’aria condizionata accesa. E se si viene colti in flagranza si rischia la multa fino 450 euro.

Perché è vietato tenere accesa l’aria in sosta

Quello che viene istintivo pensare è quale sia il motivo per cui l’aria condizionata in sosta è vietata. Infatti apparentemente non crea alcun pericolo né al conducente né agli altri attori che popolano le strade.
A tal proposito, la regola che vieta di sostare con l’aria condizionata accesa ha il chiaro scopo di evitare l’immissione nell’atmosfera di gas di scarico non necessari, essendo l’auto non in movimento.

Non solo, la regola porta indirettamente dei vantaggi anche economici al conducente. Questo limita il consumo e lo spreco di carburante, che altrimenti andrebbe consumato tenendo l’auto accesa, seppur non in marcia.

Aria condizionata accesa o finestrino?

Restando in ambito aria condizionata, uno dei dubbi che gli automobilisti si pongono è relativo al paragone con il finestrino aperto. Dal punto di vista dei consumi, è più conveniente rinfrescarsi accendendo l’aria condizionata o abbassando il finestrino?

I finestrini abbassati, a basse velocità, permettono di ottenere consumi piuttosto bassi e nettamente inferiori a quelli che si hanno con l’aria condizionata accesa.
Questa tendenza varia attorno ai 100 km/h. A questa velocità la resistenza dell’aria inizia a diventare molto intensa, l’aerodinamicità del veicolo con i finestrini abbassati è molto ridotta e, quindi, la soluzione più conveniente è l’aria condizionata al 50% della potenza. Questo permette di mantenere l’aerodinamicità e risparmiare carburante.
La situazione cambia nuovamente attorno ai 125 km/h. Quando anche l’aria condizionata al 100% permette un risparmio di carburante più significativo che non con i finestrini abbassati.

Conclusioni

Siamo giunti alla fine dell’articolo, che ha messo in risalto una norma probabilmente sconosciuta agli automobilisti, quella relativa al divieto di tenere acceso il climatizzatore durante le soste. Siamo andati ad illustrare l’articolo 157 del codice civile che si occupa della questione, per poi spiegare le motivazioni di tale divieto e illustrare alcune curiosità relative ai consumi di carburante.

Sperando di aver suscitato il tuo interesse, ti ricordiamo che puoi chiedere informazioni sui molteplici servizi offerti da l’Autoscuola.Net contattandoci telefonicamente o compilando il form online. Se invece vuoi un contatto diretto, puoi venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Patente, come funziona il sistema a punti e come puoi recuperarli presso L’Autoscuola.net

Introduzione

La patente a punti è stata introdotta in Italia a partire dal primo di luglio del 2003, e da allora il modo di intendere il famoso documento rosa è cambiato radicalmente per tutti i patentati.

Non sei ancora patentato e intendi diventarlo a breve? Puoi richiedere chiarimenti e informazioni sui servizi offerti da L’Autoscuola.net compilando il nostro form online, contattandoci telefonicamente, o semplicemente venendo a trovarci nelle nostre sedi.

È bene quindi conoscere come funziona il sistema della patente a punti, e sapere quali sono le modalità per recuperare i punti nell’eventualità in cui venissero sottratti per aver commesso infrazioni.

Cosa stabilisce la legge

A disciplinare il funzionamento del sistema della patente a punti è il Codice della Strada. In particolare la tematica è affrontata dall’articolo 126-bis.
Volendo riassumere le parti più importanti di tale articolo, possiamo dire che: all’atto del rilascio della patente viene attribuito un punteggio di venti punti. Tale punteggio subisce decurtazioni, nella misura indicata da specifica tabella consultabile, tra gli altri, sul sito dell’ACI.

Qualora vengano accertate contemporaneamente più violazioni delle norme possono essere decurtati un massimo di quindici punti. Le disposizioni non si applicano nei casi in cui è prevista la sospensione o la revoca della patente.
Occorre precisare inoltre che i neopatentati, cioè coloro che hanno conseguito la patente da meno di tre anni, sono soggetti ad un decurtamento di punti pari al doppio di quelli normalmente previsti per una qualsiasi infrazione.

Cosa succede in caso di perdita di tutti i punti

Sempre l’articolo 126-bis del codice civile stabilisce che alla perdita totale del punteggio, il titolare della patente deve sottoporsi all’esame di idoneità’ tecnica. Al medesimo esame deve sottoporsi il titolare della patente che, dopo la notifica della prima violazione che comporti una perdita di almeno cinque punti, commetta altre due violazioni non contestuali, nell’arco di dodici mesi dalla data della prima violazione, che comportino ciascuna la decurtazione di almeno cinque punti.

In caso di perdita di tutti i punti il Ministero invia al conducente una lettera con la quale lo invita a rifare, entro 30 giorni, gli esami previsti per il rilascio della propria patente. In questo periodo è ancora possibile circolare. Se però gli esami non vengono sostenuti o non vengono superati la patente è sospesa a tempo indeterminato. 
Dopo aver superato l’esame, sulla patente vengono riassegnati i 20 punti iniziali.

Evitare di perdere tutti i punti: come recuperarli

Se sono stati persi dei punti, ma il punteggio non è esaurito, per recuperare è possibile frequentare corsi speciali presso autoscuole o altri centri autorizzati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

Noi di L’AutoScuola.net offriamo un servizio mirato al recupero punti patente, così da permettere a chi ha perso punti preziosi di recuperarli in tempo, prima di rischiare di arrivare a zero e di dover quindi sostenere nuovamente gli esami per l’idoneità di guida.

Il numero di punti recuperabili presso la nostra autoscuola varia al variare del tipo di patente di guida sulla quale si intende effettuare il recupero punti.
Nello specifico, i corsi per recuperare i punti della patente permettono di ottenere 6 punti per le licenze di guida delle categorie A e B, e 9 punti le patenti delle categorie C, C+E, D, D+ ed E o della patente B con il certificato di abilitazione professionale. In ogni caso, non è possibile scegliere di frequentare dei corsi per recuperare meno di 6 punti.

Per quanto riguarda invece le tempistiche, i corsi da 6 punti per le patenti A e B  hanno durata di 15 giorni per un totale di 12 ore di lezione, mentre per i corsi da 9 punti i giorni sono 30 per un totale di 18 ore di lezione.

Come sapere quanti punti si hanno

Ogni patentato può controllare in tempo reale il saldo dei punti sulla propria patente, ed il modo più semplice è quello di accedere con carta d’identità elettronica al Portale dell’Automobilista. È però possibile ottenere il proprio saldo anche recandosi presso un Ufficio motorizzazione civile.
Dopo aver opportunamente verificato i punti è inoltre possibile, in caso si rilevassero errori nella decurtazione dei punti, segnalarlo o chiedere chiarimenti direttamente agli organi di polizia stradale quali polizia, carabinieri e vigili urbani.

Conclusioni

Arrivati alla conclusione di questo articolo, abbiamo riepilogato quelle che sono le norme relative al sistema a punti della patente introdotto nel 2003. Abbiamo riportato le principali regole previste dal Codice della Strada, spiegando cosa succede in caso di azzeramento dei punti e come è possibile il recupero degli stessi presso la nostra autoscuola.

Sperando di aver contribuito a chiarire le tue idee, ti ricordiamo che per ogni informazione o delucidazione sui servizi offerti da L’Autoscuola.net, puoi compilare il form online o contattarci telefonicamente, oppure venire a trovarci presso le nostre sedi.

Guidare l’auto di un altro, come e quando si può fare? Spieghiamo cosa prevede la legge in questi casi

Cenni introduttivi

Guidare l’auto di un’altra persona in Italia è una pratica molto diffusa, a cui spesso si ricorre senza nemmeno farci caso.
Tuttavia esistono delle norme e delle regole che è bene conoscere una volta ottenuta la tanto desiderata patente di guida.

Se invece la patente non l’hai ancora conseguita e sei intenzionato ad iniziare il percorso per ottenerla, ti ricordiamo che presso la nostra Autoscuola siamo disponibili per ogni dubbio o richiesta di chiarimento sui servizi offerti. Puoi contattarci sia compilando il form online, sia telefonicamente, oppure venire a trovarci direttamente presso una delle nostre sedi per un contatto diretto.

Nel proseguo dell’articolo verrà quindi approfondita la tematica, in modo tale da non incappare in scomode e fastidiose sanzioni dovute alla violazione del Codice della Strada.

La disciplina della legge

L’articolo fondamentale su questo tema è il 94 del Codice della Strada, che disciplina le ‘Formalità per il trasferimento di proprietà degli autoveicoli, motoveicoli e rimorchi e per il trasferimento di residenza dell’intestatario’.

In particolare, il comma 4 bis recita che:

“Fatto salvo quanto previsto dall’articolo 93, comma2, gli atti, ancorché diversi da quelli di cui al comma 1 del presente articolo, da cui derivi una variazione dell’intestatario della carta di circolazione ovvero che comportino la disponibilità del veicolo, per un periodo superiore a trenta giorni, in favore di un soggetto diverso dall’intestatario stesso, nei casi previsti dal regolamento sono dichiarati dall’avente causa, entro trenta giorni, al Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici al fine dell’annotazione sulla carta di circolazione, nonché della registrazione nell’archivio di cui agli articoli 225, comma 1, lettera b), e 226, comma 5. In caso di omissione si applica la sanzione prevista dal comma 3”.

Tradotto in sintesi, da tale articolo si evince che NON c’è alcun divieto nel guidare un’auto di terzi.
Sono salve dunque tutte quelle situazioni in cui, ad esempio, si presta l’auto ad un amico o ad un parente.

Il problema si pone però quando tale atto è continuativo nel tempo, e nelle specifico superiore ai trenta giorni consecutivi.

Possiamo quindi dire che l’obbligo scatta solo se la durata supera i trenta giorni, ed è solo uno: recarsi alla Motorizzazione in maniera tale che sul libretto venga annotato il nome del conducente, che differisce ovviamente da quello del proprietario. Questo permette anche alle autorità di conoscere le generalità dell’effettivo conducente dell’auto.

Casi particolari. E se a guidare l’auto è un familiare del proprietario?

A quanto disciplinato dal codice civile, si aggiunge un’importante eccezione.
Infatti si può sempre guidare l’auto di una persona appartenente allo stesso nucleo familiare. Se ci pensiamo, capita spesso di intestare l’auto ad un membro della famiglia, salvo poi che quest’ultima sia guidata da un alto membro appartenente alla medesima famiglia.
In questo caso la Polizia deve solo accertare che il proprietario del veicolo sia effettivamente un convivente del conducente.

La verifica viene fatta tramite il database dell’anagrafe del Comune, attraverso il quale le Autorità possono collegarsi prima di compilare la contravvenzione. Non servono documenti che certifichino il nome dell’intestatario dell’auto come convivente, ma si occuperà dei controlli la Polizia.

Cosa succede in caso di multa

Infine un’altra situazione di cui bisogna tenere conto, nell’eventualità in cui il conducente differisca dal proprietario, è quella relativa a possibili infrazioni che possono essere commesse, e dunque alle conseguenti sanzioni amministrative a cui si può andare incontro.
Occorre distinguere stavolta in due specifiche situazioni:

  1. La prima situazione si verifica quando c’è contestazione immediata da parte delle forze dell’ordine. In questo caso il conducente riceve il verbale di persona.
  2. La seconda situazione si verifica invece quando la contestazione è differita. In questo caso il verbale non viene ricevuto dal conducente in persona, ma viene notificato al proprietario. Quest’ultimo, nel caso non voglia pagare la multa per un’infrazione commessa dal conducente, deve comunicare entro 60 giorni alle autorità i dati anagrafici di chi effettivamente era alla guida dell’auto.


In questo modo ha la possibilità non solo di non pagare la sanzione, ma anche di evitare di perdere punti dalla patente di guida. A tal proposito cogliamo l’occasione per ricordarti che presso la nostra autoscuola puoi recuperare i punti persi dalla patente.


Occorre precisare che in entrambe le ipotesi il proprietario dell’auto resta corresponsabile in solido.
Di conseguenza, qualunque sia la fattispecie in cui ci si ritrovi, il proprietario può essere chiamato al pagamento della multa. Questo non accade solo nei casi in cui il proprietario riesca a dimostrare che il conducente abbia utilizzato il veicolo contro la sua volontà e di non aver potuto impedire il fatto.

Considerazioni finali

Con questo articolo abbiamo voluto chiarire meglio cosa prevede esattamente la normativa quando il conducente differisce dal proprietario della macchina, un argomento che spesso genera dubbi e confusione.
In particolare, abbiamo visto che in linea di massima non è vietato condurre un veicolo di cui non si è proprietari, se tale comportamento non si protrae per più di un certo lasso di tempo.

Sperando di esserti stati d’aiuto e di avere contribuito a schiarire eventuali dubbi, ti ricordiamo che per qualsiasi info o chiarimento sui diversi servizi offerti dalla nostra autoscuola, puoi contattarci telefonicamente o semplicemente compilando il form online, oppure venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Auto e sigarette: si può fumare quando si è alla guida della propria vettura? Cosa dice il Codice della Strada e cosa può succedere nel breve periodo a livello legislativo

Cenni introduttivi

Uno dei comportamenti più comuni alla guida, per chi è fumatore, è accendere la sigaretta durante il proprio tragitto in auto.
Questo gesto così comune però, è disciplinato dalla legge e sono in pochi a conoscere veramente cosa dicono le norme in merito, anche tra coloro che hanno già conseguito la patente.

Se invece non hai ancora ottenuto la patente di guida, ma hai intenzione nel breve periodo di sostenere l’esame di teoria ed il successivo esame di pratica, la nostra autoscuola è qui per te. Puoi contattarci per qualsiasi informazione o chiarimento compilando il form online o telefonicamente, oppure venendo direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Nel continuo di questo articolo cercheremo di fare chiarezza sulla questione, basandoci sulla legge e sul Codice della Strada , e approfondendo alcune curiosità in materia.

Cosa dicono legge e Codice della Strada

Ad entrare in gioco in questo caso è la legge ordinaria. In particolare occorre fare riferimento al Decreto legislativo n. 6 del 12 gennaio 2016, il quale prevede che il divieto di fumare “è esteso al conducente di autoveicoli, in sosta o in movimento, e ai passeggeri a bordo degli stessi in presenza di minori di anni diciotto e di donne in stato di gravidanza”. Allo stato attuale dunque, a chiunque è permesso di fumare mentre circola con la propria vettura, eccetto il caso in cui a bordo siano presenti donne in dolce attesa o minori.
Non è detto però che le cose possano rimanere così come sono. In particolare, nell’aprile 2015 è stato emanato il disegno di legge n.1902 sulla “Modifica al nuovo codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile1992, n. 285, in materia di divieto di fumare durante la guida”.

Tale disegno di legge recita che: “si intende integrare le già vigenti norme di prevenzione attraverso l’introduzione del divieto di fumare durante la guida, allineando, in tal modo, la legislazione italiana a quella di alcuni Paesi europei come l’Inghilterra e la Svezia. Accendere una sigaretta mentre si è alla guida di un’automobile provoca una diminuzione del proprio livello di attenzione, con conseguente aumento delle probabilità di provocare un incidente. Anche il fatto che l’aria dell’abitacolo diventa irrespirabile può incidere sulla reattività del guidatore senza che egli se ne avveda, aumentando il pericolo di incidenti”.

Da qui la proposta di introdurre l’articolo 173 bis nel Codice della Strada, sul divieto di fumare durante la guida, che avrebbe avuto 2 punti chiave:

  1. Vietare al conducente di fumare durante la marcia.
  2. Fare in modo che chiunque fumi in auto sia soggetto a una sanzione amministrativa che prevede il pagamento di una multa da 83 € a 332 €.

La sanzioni attuali e future

Attualmente, come detto, la legge vieta di fumare soltanto in presenza di una donna in dolce attesa o di minori. In tali casi, sempre la legge prevede che si può andare incontro a una sanzione amministrativa con annesso il pagamento di una multa da 27,50 € a 275 €.
L’importo della multa può aumentare fino a 500 euro se a bordo c’è un minorenne che ha meno di 12 anni di età o se c’è una donna incinta vicina al parto.
Se invece il disegno di legge venisse approvato e venisse inserito l’articolo 173 bis del codice della strada, come anticipato poco fa, sarebbe previsto il pagamento di una multa che va dagli 83 ai 332 euro, anche in caso non siano presenti donne in stato di attesa o minorenni.

Curiosità e consigli

Tra le altre cose, il fumo in auto rischia di mettere alla prova le condizioni interne dell’abitacolo.
Il fumo di tabacco contiene infatti sostanze chimiche, come la nicotina e il monossido di carbonio, che possono accumularsi rapidamente in un ambiente chiuso come un’auto.
Per il fumo di tabacco può lasciare tracce persistenti di odore e muffa su sedili e tappeti, rendendo l’auto difficile da pulire.
Ci sono diversi modi per togliere l’odore di fumo in auto:

  • Arieggiare l’auto: aprire porte e finestrini per far entrare aria fresca e far uscire l’odore di fumo;
  • Usare un deodorante per auto: ci sono deodoranti specifici per l’auto che possono aiutare a rimuovere gli odori;
  • Pulire l’abitacolo: pulire i sedili, i tappetini e i tessuti con un detergente ah hoc, per rimuovere la nicotina e l’accumulo di fumo;
  • Usare un ozonizzatore: gli ozonizzatori possono aiutare a rimuovere gli odori utilizzando ozono.

Conclusioni

Per ora dunque, possiamo dire che non esiste un divieto esplicito sul fumare in auto, se non per i casi circoscritti relativi a minori e donne in dolce attesa. Le cose potrebbero però cambiare anche nel breve periodo, con norme più stringenti.
Sperando di esserti stati d’aiuto, ti ricordiamo che per qualsiasi informazione relativa ai servizi della nostra autoscuola, puoi contattarci in ogni momento compilando il form online o telefonicamente, oppure venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Curiosità sui semafori: cosa si rischia passando col rosso, come comportarsi quando lampeggia o è giallo, e la disciplina del Codice della Strada

Cenni introduttivi

Il semaforo rappresenta uno degli elementi più importanti per regolare la circolazione sulle strade.
Chiunque abbia conseguito la patente di guida, non può esimersi dal conoscere le norme che riguardano la disciplina dei semafori, che vengono ovviamente insegnate anche presso la nostra scuola guida durante le lezioni di preparazione all’esame di teoria.

Se invece stai leggendo quest’articolo e non hai ancora conseguito la patente, la nostra autoscuola fa al caso tuo! Ti ricordiamo che siamo disponibili per qualsiasi chiarimento o informazione sui servizi che offriamo, e che puoi contattarci tramite form online e telefonicamente, o puoi venire a trovarci direttamente presso una delle nostre sedi.

Più precisamente i semafori vengono definiti lanterne semaforiche, ed appartengono alla macro categoria dei segnali luminosi stradali.
Nel proseguo dell’articolo verranno illustrate le principali norme che li riguardano, le possibili sanzioni, ed alcune curiosità utili per la guida di tutti i giorni.

La disciplina del codice civile

Per comprendere le norme più importanti relative ai semafori, entra come sempre in gioco il Codice della Strada, e nello specifico l’articolo 41 relativo ai segnali luminosi.
Questo specifica che i segnali luminosi si suddividono nelle seguenti categorie:

  • a) segnali luminosi di pericolo e di prescrizione;
  • b) segnali luminosi di indicazione;
  • c) lanterne semaforiche veicolari normali;
  • d) lanterne semaforiche veicolari di corsia;
  • e) lanterne semaforiche per trasporto pubblico;
  • f) lanterne semaforiche pedonali;
  • g) lanterne semaforiche per velocipedi;
  • h) lanterne semaforiche veicolari per corsie reversibili;
  • i) lanterna semaforica gialla lampeggiante;
  • l) lanterne semaforiche speciali;
  • m) segnali luminosi particolari.
Semaforo verde

In questo articolo ci concentreremo su quelle che il codice civile, alla lettera c), indica come lanterne semaforiche veicolari normali. Esse sono appunto i normali semafori in cui tutti i giorni facciamo la coda con le nostre autovetture.
In riferimento a questo tipo di semafori, il codice civile prevede che:

  • Durante il periodo di accensione della luce verde, i veicoli possono procedere verso tutte le direzioni consentite dalla segnaletica verticale ed orizzontale; in ogni caso i veicoli non possono impegnare l’area di intersezione se i conducenti non hanno la certezza di poterla sgombrare prima dell’accensione della luce rossa; i conducenti devono dare sempre la precedenza ai pedoni ed ai ciclisti ai quali sia data contemporaneamente via libera; i conducenti in svolta devono, altresi’, dare la precedenza ai veicoli provenienti da destra ed ai veicoli della corrente di traffico nella quale vanno ad immettersi.
  • . Durante il periodo di accensione della luce rossa, i veicoli non devono superare la striscia di arresto; in mancanza di tale striscia i veicoli non devono impegnare l’area di intersezione, ne’ l’attraversamento pedonale, ne’ oltrepassare il segnale, in modo da poterne osservare le indicazioni.

Semaforo giallo, un dilemma per gli automobilisti: come comportarsi

La situazione che più crea confusione negli automobilisti è però quella del semaforo giallo, che lascia in chi guida indecisione sul fermarsi o sul proseguire superando il semaforo. A tal proposito il Codice della Strada stabilisce che:

Durante il periodo di accensione della luce gialla, i veicoli non possono oltrepassare gli stessi punti stabiliti per l’arresto, a meno che vi si trovino cosi’ prossimi, al momento dell’accensione della luce gialla, che non possano piu’ arrestarsi in condizioni di sufficiente sicurezza; in tal caso essi devono sgombrare sollecitamente l’area di intersezione con opportuna prudenza.

A quanto dettato dal Codice della Strada, si aggiunge poi una curiosità sulla durata del semaforo giallo. A tal proposito la nota 67906 del 2007 del Ministero dei Trasporti, ha stabilito con precisione la correlazione tra il tempo minimo di durata del giallo e il limite di velocità consentito durante l’avvicinamento. A 50 km/h il semaforo giallo deve durare almeno 3 secondi, che aumentano a quattro se la velocità è di 60 km/h fino a un massimo di cinque per una velocità di 70 km/h.

Curiosità: cosa fare quando il semaforo è guasto o lampeggiante

Possono poi capitare (non così raramente) situazioni in cui ci si trova di fronte ad un semaforo spento perché guasto, oppure di fronte ad un semaforo lampeggiante.
Entrambe le situazioni sono gestite sempre dal Codice della Strada.
Relativamente al semaforo spento, il Codice della Strada prevede che: qualora per avaria o per altre cause una lanterna semaforica veicolare di qualsiasi tipo sia spenta o presenti indicazioni anomale, il conducente ha l’obbligo di procedere a minima velocità e di usare particolare prudenza anche in relazione alla possibilità che verso altre direzioni siano accese luci che consentono il passaggio. Se, peraltro, le indicazioni a lui dirette sono ripetute da altre lanterne semaforiche efficienti egli deve tener conto di esse.

Per quanto riguarda invece la situazione di semaforo lampeggiante, secondo il Codice, in presenza di una luce gialla lampeggiante i veicoli possono procedere purché a moderata velocità e con particolare prudenza, rispettando le norme di precedenza.

Sanzioni

Il mancato arresto in presenza di semaforo rosso, è una delle principali infrazioni che vengono commesse dagli automobilisti.

Le sanzioni previste dal codice della strada per chi passa con il semaforo rosso sono: sanzione amministrativa da € 163 a € 652; decurtamento di 6 punti dalla patente (a tal proposito ti invitiamo a scoprire come recuperare presso la nostra autoscuola i punti persi). Occorre inoltre specificare che il Codice stabilisce che non è necessaria la presenza degli organi di polizia stradale qualora l’accertamento sia avvenuto mediante rilievo con dispositivi che sono stati omologati per il funzionamento in modo completamente automatico. Significa che non occorre la presenza degli agenti accertatori affinché la multa con possa considerarsi valida.

Semaforo rosso

Considerazioni finali

Con questo articolo, abbiamo cercato di mettere in luce le principali norme e sanzioni relative ai semafori, veri e propri protagonisti della circolazione stradale. Insieme alle disposizioni del Codice della Strada abbiamo poi messo in evidenza alcune fattispecie particolari e le relative curiosità.
Sperando di esserti stati d’aiuto, cogliamo l’occasione per comunicarti che la nostra autoscuola resta a completa disposizione per dubbi o chiarimenti sui servizi offerti, ricordandoti che è possibile contattarci compilando il form online, telefonicamente, oppure venendo a trovarci direttamente presso una delle nostre sedi.

Posti di blocco in strada: in cosa consistono, cosa ci può essere richiesto, ed i consigli per comportarsi nel migliore dei modi se si viene fermati

Cenni introduttivi

Se hai conseguito la patente da qualche anno, molto probabilmente almeno una volta potrebbe esserti capitato di doverti fermare ad un posto di blocco delle forze dell’ordine.
Si tratta di una postazione o un luogo dove i veicoli (o i pedoni nel caso di posto di blocco pedonale) vengono fermati obbligatoriamente per verifiche e controlli da parte di forze dell’ordine o militari.

Se invece la patente non l’hai ancora conseguita, la nostra autoscuola fa proprio al caso tuo! Per qualsiasi informazione puoi contattarci tramite il nostro form online o telefonicamente, oppure venirci direttamente a trovare in una delle nostre sedi, per scoprire i servizi offerti dal nostro personale qualificato.

È facile immaginare che quella del posto di blocco è una situazione in cui, soprattutto chi ha conseguito la patente da poco, potrebbe entrare nel panico o, in generale, non sapere come comportarsi.

In questo articolo descriveremo quali sono gli obblighi per il conducente e quali sono i consigli da seguire per affrontare tale situazione nel migliore modo possibile.

Differenze tra posto di controllo e posto di blocco

A dir la verità, occorre distinguere tra posto di blocco in senso lato e posto di controllo.

Il posto di controllo è la classica pattuglia composta da due o più agenti che svolge prevalentemente opera di prevenzione, verificando per esempio: i documenti di guida, lo stato della vettura o le condizioni psicofisiche del conducente. In genere il posto di controllo interessa un solo senso di marcia e le vetture da controllare sono scelte a discrezione degli agenti.

Il posto di blocco, invece, viene istituito in situazioni eccezionali e prevede il blocco di entrambi i sensi di circolazione e vengono fermate tutte le vetture di passaggio.
Possiamo sintetizzare dunque le principali differenze tra posto di blocco e posto di controllo in tre punti:

  • numero di sensi di marcia interessati: il posto di controllo interessa solo uno dei due sensi, mentre il posto di blocco entrambi i sensi;
  • vetture sottoposte al controllo: a campione nel caso di posto di controllo; tutte nel caso del posto di blocco;
  • finalità: nel caso del posto di controllo la finalità è la prevenzione e la verifica che il conducente stia circolando regolarmente secondo le norme del Codice della Stada; nel caso del posto di blocco le finalità sono straordinarie, eseguite in caso ad esempio di eventi come attentati, fughe di criminali, o altri eventi eccezionali come lockdown da pandemia.

Cosa dice il Codice della Strada

Come sempre, relativamente alle norme da rispettare, viene in aiuto il Codice della Strada, con l’articolo 192 che prevede che:

  1. Coloro che circolano sulle strade sono tenuti a fermarsi all’invito dei funzionari, ufficiali ed agenti ai quali spetta l’espletamento dei servizi di polizia stradale, quando siano in uniforme o muniti dell’apposito segnale distintivo.
  2. I conducenti dei veicoli sono tenuti ad esibire, a richiesta dei funzionari, ufficiali e agenti , il documento di circolazione e la patente di guida.
  3. I funzionari, ufficiali ed agenti, di cui ai precedenti commi, possono: procedere ad ispezioni del veicolo al fine di verificare l’osservanza delle norme relative alle caratteristiche e all’equipaggiamento del veicolo medesimo; ordinare di non proseguire la marcia al conducente di un veicolo, qualora i dispositivi di segnalazione visiva e di illuminazione o i pneumatici presentino;
  4. Gli organi di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza possono, per controlli necessari ai fini dell’espletamento del loro servizio, formare posti di blocco e, in tal caso, usare mezzi atti ad assicurare, senza pericolo di incidenti, il graduale arresto dei veicoli che non si fermino nonostante l’ordine intimato con idonei segnali.

Sanzioni e rischi

Anche per quanto riguarda le sanzioni in cui è possibile incorrere, il Codice della Strada la fa da protagonista. Esso prevede che:

  • Chiunque viola gli obblighi di cui ai commi 1, 2, 3 e 5 (in sostanza chi non si ferma al posto di controllo, chi non esisbisce i documenti richiesti, chi non rispettana l’ordine di interrompere la marcia, e chi non consente l’ispezione del veicolo) è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 87 a € 344.
  • Chiunque viola le disposizioni di cui al comma 4 (in sostanza chi non si ferma al posto di blocco vero e proprio), ove il fatto non costituisca reato, e’ punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 1.362 a € 5.456.

In entrambi i casi è prevista anche la sottrazione dei punti della patente. A tal proposito, ti ricordiamo che presso la nostra autscuola è presente il servizio di recupero dei punti della patente.

I consigli da tenere a mente

Come già anticipato, incappare in un posto di blocco o in un posto di controllo può essere fonte di ansia, in quanto ci si deve rapportare con un pubblico ufficiale. Di seguito alcuni consigli da tenere a mente per gestire e tenere sotto controllo la situazione nel migliore dei modi:

  • Stare tranquilli;
  • Rispettare quello che gli agenti chiedono di fare;
  • Tenere a portata di mano, soprattutto quando si è in coda, in attesa del proprio turno, i documenti personali e del veicolo (patente, libretto, assicurazione, ecc.);
  • Restare in auto, a meno che non ci venga richiesto dagli agenti di scendere;
  • Non opporsi alla richiesta di ispezione del bagagliaio;
  • Non opporsi alla ispezione esterna (gomme, fari, ecc.) ed interna del veicolo (porta oggetti, tasche, ecc.).

Conclusioni

Con questo articolo, abbiamo cercato di schiarire le tue idee, specificando la differenza tra posto di blocco e posto di controllo, ed elencando regole e sanzioni di ciascuna delle due fattispecie. Inoltre abbiamo cercato di fornirti alcuni consigli da tenere sempre a mente in queste situazioni particolari.
Sperando di esserti stati utili, ricordiamo che siamo sempre disponibili e contattabili tramite il nostro form online o telefonicamente. Oppure puoi direttamente venire a trovarci presso le nostre sedi.

Bimbi a bordo in auto: cosa prevede il Codice della Strada e quali accorgimenti occorre adottare per proteggere i più piccoli all’interno del veicolo

Introduzione

Guidare un’autovettura, come avrai potuto sperimentare nelle lezioni teoriche e pratiche della nostra autoscuola (o dell’autoscuola presso la quale hai conseguito la tua patente), comporta attenzione e rispetto di tutta una serie di norme che è opportuno conoscere. Se poi a bordo sono presenti dei bambini, l’attenzione deve essere ancora maggiore, e sono previste delle regole specifiche importanti da sapere.

Non hai ancora conseguito la patente B e vuoi informarti su come fare? Noi siamo sempre disponibili, contattaci tramite il nostro form, telefonaci, o vieni direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi! Ti forniremo tutte le informazioni ed i chiarimenti di cui hai bisogno.

Per questo motivo, in questo articolo verranno elencate le norme del Codice della Strada in materia, integrate da quei piccoli grandi accorgimenti che occorre adottare per massimizzare la sicurezza dei bimbi.

Cosa dice il codice della strada

Come al solito, relativamente alla normativa, viene in aiuto il Codice della Strada.
In questo caso l’articolo principale relativamente alle norme sui bambini è l’articolo 172, il quale spiega che:

I bambini di statura inferiore a 1,50 m devono essere assicurati al sedile con un sistema di ritenuta per bambini, adeguato al loro peso, di tipo omologato secondo le normative stabilite dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, conformemente ai regolamenti della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite o alle equivalenti direttive comunitarie.

Il conducente, quando trasporta un bambino di età inferiore a quattro anni assicurato al sedile con il sistema di ritenuta sopracitato, ha l’obbligo di utilizzare l’apposito dispositivo di allarme volto a prevenire l’abbandono del bambino. In questo caso il conducente stesso del veicolo è tenuto ad assicurarsi della persistente efficienza dei dispositivi.

Se invece il veicolo è sprovvisto di sistemi di ritenuta allora:

  • i bambini di età fino a tre anni non possono viaggiare;
  • i bambini di età superiore ai tre anni possono occupare un sedile anteriore solo se la loro statura supera 1,50 m.

Focus sui sistemi di ritenuta

Per i sopracitati sistemi di ritenuta, considerati obbligatori nelle fattispecie indicate al paragrafo precedente, si intendono i  classici seggiolini auto e gli adattatori, ovvero rialzi o alzatine che permettono ai bambini (da un certo peso in su) di utilizzare le tradizionali cinture di sicurezza.
Esistono più normative vigenti che classificano questi sistemi di ritenuta: in questo articolo verrà illustrato il Regolamento 44 UNECE, che li cataloga in base al peso del bambino. Queste le classi:

  • Gruppo 0:per bambini di peso inferiore a 10 kg.
  • Gruppo 0+: per bambini di peso inferiore a 13 kg.
  • Gruppo 1:per bambini tra 9 e 18 kg.
  • Gruppo 2:per bambini tra 15 e 25 kg.
  • Gruppo 3:per bambini tra 22 e 36 kg.

Le sanzioni

Anche per quanto riguarda le sanzioni, fondamentale è il Codice della Strada, il quale prevede che:

Chiunque non fa uso dei dispositivi di ritenuta, cioè delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta per bambini, o del dispositivo di allarme volto a prevenire l’abbandono del minore, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma ((da € 83 a € 332)).

Quando il mancato uso riguarda il minore, della violazione risponde il conducente ovvero, se presente sul veicolo al momento del fatto, chi è tenuto alla sorveglianza del minore stesso. Quando il conducente sia incorso, in un periodo di due anni, in una delle violazioni di cui al presente comma per almeno due volte, all’ultima infrazione consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente da quindici giorni a due mesi.

Due quindi i principali rischi: la sanzione amministrativa fino a più di 300 euro e, in caso di recidiva, anche la più severa pena della sospensione della patente.

Altri consigli

Alle norme vere e proprie si aggiungono poi  consigli ed accorgimenti,utili da adottare al fine di una ancora maggiore sicurezza per il bambino. Tra questi:

  1. Sostituire sempre il seggiolino in caso d’incidenti o scontri anche lievi, gli elementi che lo compongono potrebbero essere compromessi internamente anche se visibilmente integri;
  2. Accertatevi sempre che il seggiolino sia saldamente ancorato al sedile dell’auto, tenendo il bambino nel suo seggiolino e con le cinture allacciate, anche per brevi distanze;
  3. Non lasciate mai solo il bambino in auto, e non scordate in nessun caso le chiavi della vettura, che potrebbero venire alla sua portata;
  4. Non apportate modifiche al seggiolino e utilizzate solo accessori e/o ricambi originali del costruttore

Conclusioni

Abbiamo dunque riepilogato le norme (e relative sanzioni) da tenere sempre a mente quando si trasporta con sé un bambino durante un viaggio in auto, in modo tale da garantire loro sempre la massima sicurezza. In aggiunta, alcuni consigli che sarebbe sempre opportuno seguire.
Speriamo di aver contribuito ad una tua maggiore conoscenza e consapevolezza del tema, ricordandoti che per chiarimenti o informazioni circa i servizi offerti dalla nostra autoscuola, puoi contattarci telefonicamente o tramite form, oppure venire a trovarci presso una delle nostre sedi.

Automobilisti e amanti degli animali: come bisogna comportarsi e cosa prevede la legge sul trasporto degli amici a quattro zampe

Introduzione

Sono sempre di più gli amanti degli animali, con cani e gatti che ormai sono parte integrante della vita di una grossa fetta della popolazione italiana.

La loro presenza va gestita non soltanto in casa, ma anche in auto, quando si vuole portare con sé i propri amici a quattro zampe.

Il Codice della Strada, come avrai potuto capire dalle lezioni presso la nostra Autoscuola, o presso la scuola guida con cui hai conseguito la tua patente, rappresenta la fonte fondamentale delle norme per gli automobilisti. Ed anche nel caso delle regole sugli animali il Codice presenta alcune disposizioni fondamentali, che tutti dovrebbero tenere a mente.

Se invece non hai ancora conseguito la patente, ne approfittiamo per ricordarti che ci trovi sempre presso una delle nostre sedi, oppure puoi semplicemente contattarci per avere tutte le informazioni di cui hai bisogno.

Nel proseguo dell’articolo esporremo le principali norme e le relative sanzioni inerenti al mondo degli animali ed al loro trasporto in autovettura.

Animali a bordo: le norme del Codice della Strada

Come anticipato, anche per gli amici a quattro zampe, arriva in aiuto il Codice della Strada, il cui articolo 169 comma 6 recita che:

“Sui veicoli diversi da quelli autorizzati a norma dell’art. 38 del decreto del Presidente della Repubblica 8 febbraio 1954, n. 320, e’ vietato il trasporto di animali domestici in numero superiore a uno e comunque in condizioni da costituire impedimento o pericolo per la guida. E’ consentito il trasporto di soli animali domestici, anche in numero superiore, purché’ custoditi in apposita gabbia o contenitore o nel vano posteriore al posto di guida appositamente diviso da rete od altro analogo mezzo idoneo che, se installati in via permanente, devono essere autorizzati dal competente ufficio competente del Dipartimento per i trasporti terrestri”.

In sintesi, un solo animale può stare libero in una singola autovettura, mentre non ci sono limiti fissi nel caso in cui gli stessi animali siano appositamente custoditi. Approfondendo, nel caso in cui il cane o il gatto siano lasciati liberi, devono comunque non causare in alcun modo intralcio e pericolo per il guidatore.

Il tutto fermo restando che, il numero delle persone a bordo, non può invece eccedere quanto indicato dalla carta di circolazione della specifica autovettura.

Le violazioni, secondo quanto riportato dal sito della Polizia di Stato, possono essere punita con una sanzione amministrativa che va da 68,5 a 275,10, a cui si aggiunge il decurtamento di un punto dalla patente di guida.

I modi corretti per il trasporto di più animali contemporaneamente

Per quanto riguarda invece il caso di più animali in auto, il Codice della Strada impone che, in questa eventualità, essi siano custoditi opportunamente. Possono essere individuati tre modi corretti per custodire al meglio gli amici a quattro zampe: il kennel, la rete divisoria, e la cintura di sicurezza per cani.

Per quanto riguarda il kennel, si tratta del classico trasportino rigido per cani, dotato di sbarre che permettono di custodire in sicurezza l’animale per tutta la durata del viaggio, evitando eventuali intralci pericolosi al guidatore.

La rete divisoria, anch’essa comune nell’immaginario collettivo, è adatta soprattutto per i cani di taglia medio-grande, più difficili da trasportare tramite kennel, e che quindi hanno bisogno di una protezione più grande e consistente.

Infine, la cintura per cani, probabilmente la soluzione meno conosciuta, che consiste in un’imbracatura che viene agganciata alle cinture dell’auto e al collare o alla pettorina del cane. È considerata molto sicura, va bene però soltanto per cani di taglia piccola e media, al contrario della rete divisoria.

Altri consigli

Oltre le norme prescritte dalla legge e dal Codice della Strada, ci sono poi ulteriori consigli che sarebbe bene seguire quando ci si mette in viaggio con degli animali a bordo:

  • non far mangiare gli animali prima del trasporto: meglio un viaggio a stomaco vuoto, per evitare che i nostri amici possano soffrire di mal d’auto;
  • fare delle soste durante il viaggio: in caso di lunghi itinerari, all’incirca ogni due ore è preferibile fermarsi;
  • guidare con prudenza: si tratta di un consiglio da applicare sempre, ma ancor di più in presenza di ‘ospiti’ in auto.
  • non fare affacciare il cane dal finestrino;
  • limitare l’aria condizionata, garantendo invece un ricircolo dell’aria abbassando lievemente i finestrini.
Cane affacciato al finestrino: un comportamento da evitare

Conclusioni

Con il presente articolo, abbiamo cercato di riepilogare le norme (previste dal Codice della Strada) da seguire in caso di guida con i nostri amici a quattro zampe, per salvaguardare la sicurezza nostra e loro, e permettergli di poter viaggiare con noi. Ad esse, abbiamo aggiunto alcuni consigli non obbligatori, ma che sarebbe sempre meglio seguire per garantire agli animali trasportati in auto la migliore esperienza possibile.
In ogni caso, per qualsiasi dubbio, curiosità, o necessità di informazioni sui servizi offerti dalla nostra autoscuola, ti ricordiamo che puoi passare a trovarci in una delle nostre sedi o contattarci: cercheremo di rispondere alle tue esigenze.

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