Passaggio di proprietà: costi 2025 e dettagli su procedura e calcolo

Introduzione

Il primo passo da compiere quando si consegue la patente è quello di munirsi di un’automobile. C’è chi ne eredita una da qualche familiare, chi la compra in concessionaria, oppure chi la acquista usata.

Se invece non hai ancora conseguito la patente, l’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sitochiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Proprio a riguardo della fattispecie relativa all’acquisto di un’auto usata, uno step fondamentale è quello del passaggio di proprietà. Per questo, nel corso dell’articolo tratteremo l’argomento e metteremo in evidenza le principali novità per il 2025.

Generalità

Come anticipato, quando si acquista un’auto usata, uno degli step fondamentali da completare è il passaggio di proprietà, ovvero la procedura che trasferisce ufficialmente il veicolo dal venditore all’acquirente. Questo processo è obbligatorio e deve essere effettuato entro 60 giorni dalla firma dell’atto di vendita. Il costo del passaggio varia in base alla provincia di residenza e al tipo di veicolo. In questo articolo, vedremo come calcolare il costo e quali sono i passaggi da seguire.

Come Calcolare il Costo del Passaggio di Proprietà

Un metodo semplice per conoscere l’importo del passaggio di proprietà è utilizzare i calcolatori online, che richiedono solo i dati del veicolo per fornire una stima. Questi servizi offrono anche la possibilità di prenotare un appuntamento presso un’agenzia di pratiche auto, così da completare la procedura senza pensieri, affidandosi a professionisti del settore.

La Procedura del Passaggio di Proprietà

Il passaggio può essere richiesto dal diretto interessato o da un suo delegato, munito di apposita delega. La domanda deve essere presentata presso uno Sportello Telematico dell’Automobilista (STA), disponibile presso le unità locali dell’ACI (PRA), le agenzie di pratiche auto, o anche i Comuni, seppur questa opzione sia meno conosciuta. La procedura deve avvenire entro 60 giorni dalla firma dell’atto di vendita. Se si presenta in ritardo, sono previste sanzioni.

Documenti necessari

Per completare la procedura, è necessario presentare i seguenti documenti:

  • Modulo di istanza unificata, compilato e firmato;
  • Carta di circolazione o documento unico;
  • Certificato di proprietà (cartaceo o digitale) o documento unico;
  • Atto di vendita con firma autenticata del venditore (in bollo);
  • Documento di identità e codice fiscale dell’acquirente.

Costi del Passaggio di Proprietà nel 2025

Il costo del passaggio di proprietà è composto da diverse voci:

  • Imposta Provinciale di Trascrizione (IPT): l’importo varia in base alla provincia e alla potenza del veicolo. Per auto fino a 53 kW, l’IPT è di circa 181 euro, mentre per auto con potenza superiore, l’importo è proporzionale ai kW. Le province possono aumentare l’importo fino al 30%;
  • Emolumenti ACI: 27,00 euro;
  • Istanza unificata: 32,00 euro, più 16,00 euro per il rilascio del documento unico;
  • Diritti Motorizzazione: 10,20 euro;
  • Imposta di bollo: 16,00 euro per l’autenticazione digitale dell’atto, oppure un contrassegno di 16,00 euro se l’atto è cartaceo.

Inoltre, se ci si rivolge a un’agenzia di pratiche auto, bisognerà aggiungere il costo del servizio, che varia a seconda dell’intermediario.

Modalità di Pagamento

I pagamenti possono essere effettuati in vari modi: tramite PagoPA presso gli uffici della Motorizzazione, presso tabaccai convenzionati, o online sul Portale dell’Automobilista. Per gli uffici del PRA, è possibile pagare solo con bancomat o carta di debito prepagata.

Conclusioni

Il passaggio di proprietà è un passo fondamentale quando si acquista un’auto usata. Conoscere i costi e la documentazione necessaria è essenziale per evitare ritardi e problematiche. Utilizzando gli strumenti online per calcolare il preventivo, è possibile semplificare la procedura e completarla senza stress, affidandosi a professionisti qualificati.
Sperando di essere stati di tuo interesse, ti ricordiamo che per qualsiasi informazione o chiarimento sui servizi della nostra Autoscuola puoi contattarci tramite il nostro sito, chiamandoci, o venendo direttamente a trovarci in sede.

Codice della Strada 2025: le novità sui monopattini e le biciclette

Introduzione

Il nuovo Codice della Strada, in vigore in Italia dal 2024, introduce importanti modifiche riguardanti la sicurezza stradale: tra queste rientrano anche le nuove disposizioni sulle biciclette e soprattutto sui monopattini elettrici, la cui diffusione è sempre maggiore nel territorio italiano. Importante è che le novità introdotte siano conosciute, non soltanto da chi utilizza le bici e i monopattini, ma anche da chi possiede una patente di guida e deve interfacciarsi con tali mezzi.

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Per questo nel proseguo dell’articolo approfondiremo le principali norme introdotte.

Generalità

Come anticipato, il 14 dicembre 2024 è entrato in vigore il nuovo codice della strada, che introduce una serie di modifiche riguardanti la regolamentazione dei monopattini elettrici, con nuove regole, restrizioni e sanzioni. Le modifiche mirano a regolamentare uno degli aspetti chiave della micromobilità urbana, che negli ultimi anni è cresciuta rapidamente (ma in modo spesso disordinato) nelle principali città italiane. Sono modifiche sicuramente importanti, in quanto si tratta mezzi il cui utilizzo è destinato a crescere ancora nei prossimi anni.

Quali sono le principali novità in vigore? E cosa cambierà nei prossimi mesi? In generale, la legge 25 novembre 2024, n. 177, che modifica il decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, prevede diverse disposizioni in materia di sicurezza stradale, inclusi nuovi obblighi per i monopattini elettrici e le biciclette.

Monopattini

Per i monopattini elettrici, le novità riguardano principalmente l’introduzione di obblighi già attivi, ma non tutti immediatamente applicabili. Per esempio, l’assicurazione obbligatoria e la targa non sono ancora in vigore, in quanto sono in attesa dei relativi decreti attuativi. Tuttavia, già da ora è obbligatorio per tutti i conducenti l’uso del casco e la presenza di indicatori di direzione e di frenata sui monopattini.

Il nuovo codice prevede anche restrizioni per la circolazione dei monopattini elettrici: questi mezzi potranno circolare solo su strade urbane con un limite di velocità di 50 km/h, mentre sarà vietato l’accesso alle piste ciclabili e alle aree pedonali, suscitando preoccupazioni per un aumento dei rischi di incidenti, visto che i conducenti saranno costretti a condividere la carreggiata con le auto.

Inoltre, il parcheggio dei monopattini elettrici sarà regolato in modo più restrittivo: sarà vietato sui marciapiedi, a meno che non siano state designate apposite aree dai Comuni, mentre sarà permesso parcheggiarli negli spazi riservati a biciclette, motocicli e veicoli a motore.

Biciclette

Come anticipato, le novità non riguardano solo i monopattini ma anche le biciclette. Questi i principali cambiamenti introdotti:

  • Sorpasso sicuro: obbligo per gli automobilisti di mantenere una distanza laterale di almeno 1,5 metri durante il sorpasso (ove possibile).
  • Divieto di accesso alle corsie riservate ai bus: maggiore limitazione nei percorsi urbani.
  • Luci di posizione: obbligo di accenderle anche di giorno in caso di scarsa visibilità.

Inoltre, le nuove piste ciclabili:

  • Saranno possibili solo lungo il bordo destro della carreggiata.
  • Sarà vietato ridurre la larghezza delle carreggiate esistenti.

Conclusioni

Abbiamo quindi visto le principali novità in tema micromobilità, con riferimento specifico a bici e monopattini.
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Le Novità del Nuovo Codice della Strada in Italia Relativamente all’Alcol

Introduzione

Il nuovo Codice della Strada, in vigore in Italia dal 2024, introduce importanti modifiche riguardanti la sicurezza stradale, con particolare attenzione al consumo di alcol e droghe da parte degli automobilisti. Le nuove disposizioni vanno a rafforzare la severità delle normative esistenti, rendendo più severi i controlli e le pene per chi guida sotto l’effetto di alcol. Importante è che le novità introdotte siano conosciute da chi possiede una patente di guida.

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Per questo nel proseguo dell’articolo approfondiremo le principali novità introdotte.

Limiti di Tasso Alcolico e sanzioni

Una delle modifiche più significative riguarda i limiti di alcol nel sangue. Sebbene il tasso di 0,5 grammi per litro di sangue (g/l) resti il limite ordinario, si assiste ad un inasprimento delle sanzioni.

Se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro si va incontro a una sanzione tra 573 e 2.170 euro, con una sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Se il tasso alcolemico è compreso tra 0,8 e 1,5 grammi per litro, si è puniti con la doppia sanzione, detentiva e pecuniaria (arresto fino a 6 mesi e ammenda da 800 a 3.200 euro), con sospensione della patente da 6 mesi a un anno. Se il tasso alcolemico è superiore a 1,5 grammi per litro, la contravvenzione è punita con sanzione detentiva e pecuniaria (arresto da 6 mesi e un anno e ammenda da 1.500 a 6.000 euro) e sospensione della patente da uno a due anni. 

L’obiettivo di queste modifiche è quello di ridurre i rischi di incidenti, specialmente per i conducenti meno esperti o coloro che si trovano alla guida di veicoli più pesanti e pericolosi.

Controlli

I controlli stradali, già piuttosto frequenti, saranno ulteriormente intensificati. Le forze dell’ordine avranno più facilità nell’effettuare test dell’alcol durante la notte e nei weekend, orari tradizionalmente più critici per gli incidenti legati all’alcol. L’introduzione di alcol-test preliminari a bordo veicolo e l’ampliamento delle zone sottoposte a controllo consentiranno di individuare in modo tempestivo i conducenti sotto l’effetto dell’alcol.

Alcolock

Se un soggetto viene nuovamente sorpreso alla guida con un tasso alcolemico superiore ai limiti ed è stato già condannato in sede panale o è già stato soggetto a sanzioni amministrative, allora potrebbe essere obbligato all’utilizzo dell’alcolock. L’alcolock è un dispositivo che impedisce l’avvio del motore in caso di rilevamento di un tasso alcolemico superiore a zero. Tutti i veicoli comunitari di nuova immatricolazione con decorrenza dal 6 luglio 2024 hanno l’obbligo di disporre della predisposizione per l’alcolock, ma per installare gli alcolock nei veicoli bisognerà attendere il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, da adottare entro il 14 giugno 2025, che indicherà quali caratteristiche deve avere il dispositivo e come deve essere installato.

Educazione e Prevenzione

Il nuovo Codice della Strada prevede anche un maggiore impegno nella prevenzione, con campagne di sensibilizzazione rivolte a giovani e conducenti di veicoli commerciali. L’educazione alla sicurezza stradale diventa quindi un pilastro fondamentale. Oltre a corsi obbligatori per chi infrange le regole, si stanno organizzando iniziative nelle scuole e nei luoghi pubblici per sensibilizzare sull’importanza di non mettersi mai alla guida dopo aver consumato alcol.

Conclusioni

Come visto, le modifiche introdotte nel 2024 al Codice della Strada, in relazione all’alcol, rappresentano un cambiamento importante della normativa, ed è fondamentale conoscerle.
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Nuovo codice della strada e abbandono animali: cosa cambia

Introduzione

Come ormai noto, il nuovo Codice della strada è stato approvato ed entrerà in vigore il 14 dicembre di questo fine 2024. Con l’entrata in vigore ci saranno notevoli cambiamenti, e diventa dunque fondamentale conoscere le principali novità per chi possiede una patente di guida in Italia.

Se invece non hai ancora conseguito la patente, l’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sitochiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Per questo, nel proseguo dell’articolo tratteremo una delle tante novità apportate, quella riguardante le nuove sanzioni per chi viene colto nell’atto di abbandonare per strada un animale.

Il nuovo Codice: generalità

Con l’approvazione delle scorse settimane da parte del Senato, dopo quella arrivata in primavera 2024 da parte della Camera, la modifica del Codice della Strada proposta dal governo ha il via libera di entrambi i rami del Parlamento. Le modifiche sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale e dopo 15 giorni entreranno ufficialmente in vigore, esattamente il 14 dicembre. Per gli automobilisti, ma non solo per loro, cambieranno come anticipato tante regole.

Una di queste riguarda le sanzioni per chi abbandona gli animali in strada.

Abbandono animali: le norme attuali

L’attuale Codice Penale, all’articolo 727, prevede già sanzioni per chi abbandona animali domestici o abituati alla cattività, punendo i responsabili con l’arresto fino a un anno o una multa compresa tra 1.000 e 10.000 euro. La stessa pena è applicata a chi detiene animali in condizioni non compatibili con la loro natura, causando gravi sofferenze. L’abbandono si configura quando l’animale viene lasciato solo senza cure adeguate.

Tuttavia, questa norma è generica e non considera esplicitamente il pericolo di incidenti stradali legati all’abbandono degli animali. Anche il Codice della Strada è carente in merito. Gli articoli 160 e 169, ad esempio, disciplinano solo aspetti generali come il trasporto e la custodia degli animali sui veicoli e la necessità di legarli in modo sicuro per evitare pericoli. La violazione di queste regole comporta sanzioni piuttosto leggere, da 42 a 173 euro. Similmente, l’articolo 175 vieta la presenza di pedoni e animali sulle autostrade e strade principali, salvo nelle aree di servizio, con multe che variano da 26 a 102 euro.

Abbandono animali: cosa cambia

Con l’imminente entrata in vigore della riforma del Codice della Strada, le pene per chi abbandona animali su strade pubbliche saranno significativamente inasprite, adottando un approccio di tolleranza zero. Ecco le principali modifiche previste:

  • Incremento delle pene esistenti: Chi abbandona un animale su una strada pubblica o nelle sue pertinenze vedrà aumentata di un terzo la pena prevista dall’articolo 727 del Codice Penale, con arresto fino a un anno e multa da 1.000 a 10.000 euro.
  • Conseguenze per incidenti stradali: Se l’abbandono di un animale causa un incidente stradale con morti o feriti, si applicano le pene previste per omicidio stradale e lesioni stradali gravi o gravissime. Le sanzioni vanno da:
    • 3 mesi a 1 anno per lesioni gravi,
    • 1 a 3 anni per lesioni gravissime,
    • 2 a 7 anni per omicidio stradale.
  • Sanzioni accessorie: In caso di incidenti, sono previste la sospensione della patente (da 6 mesi a 1 anno) o, nei casi più gravi, la revoca definitiva.

Queste nuove norme, che entreranno in vigore 15 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, mirano a prevenire comportamenti irresponsabili e a proteggere sia gli animali che la sicurezza stradale, con un messaggio chiaro: l’abbandono non sarà più tollerato.

Conclusioni

Come visto, anche in questo caso il nuovo Codice apporterà sanzioni decisamente più pesanti, con l’obiettivo di scoraggiare sempre di più questo tipo di comportamento.
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Approvato il nuovo codice della Strada: cosa cambia per chi guida al telefono

Introduzione

Con l’approvazione del nuovo Codice della Strada ci saranno notevoli cambiamenti, e diventa dunque fondamentale conoscere le principali novità per chi possiede una patente di guida in Italia.

Se invece non hai ancora conseguito la patente, l’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sitochiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Per questo, nel proseguo dell’articolo tratteremo una delle tante novità apportate, quella riguardante le nuove sanzioni per chi viene colto al telefono alla guida.

Il nuovo Codice: generalità

Con l’approvazione delle scorse settimane da parte del Senato, dopo quella arrivata in primavera 2024 da parte della Camera, la modifica del Codice della Strada proposta dal governo ha il via libera di entrambi i rami del Parlamento. Ora toccherà al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: infatti con la sua firma le modifiche verranno pubblicate in Gazzetta Ufficiale e dopo 15 giorni entreranno ufficialmente in vigore. Per gli automobilisti, ma non solo per loro, cambieranno come anticipato tante regole.

Una di queste riguarda le sanzioni per chi utilizza il telefono alla guida.

Telefono alla guida: cosa cambia

Con la riforma del Codice della strada, le sanzioni per utilizzo di cellulare alla guida diventano più stringenti. Sul profilo economico, l’ammontare della multa per chi viene sorpreso mentre fa uso di telefono mentre guida varia da un minimo di 250 euro ad un massimo di 1.000 euro. Più onerosa la sanzione per i recidivi: da 350 a 1.400 euro.

L’inasprimento delle sanzioni non si limita solo all’aspetto puramente monetario. Infatti, è prevista anche una formula di sospensione breve della patente, da 7 giorni di durata nel caso in cui l’infrazione venga commessa da un conducente con almeno 10 punti sulla patente, che diventano 15 per chi dispone di meno di 1o punti. Queste tempistiche raddoppiano nel caso in cui l’utilizzo del cellulare alla guida venga individuato come causa di un incidente che abbia coinvolto un altro veicolo. Permane anche la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente, che va da 15 giorni a 2 mesi nel caso in cui si tratti del primo episodio in cui si viene sorpresi con cellulare alla guida, e da 1 a 3 mesi per i recidivi. 

Conclusioni

Come visto, è palese il notevole inasprimento delle sanzioni, mirate a disincentivare sempre di più l’utilizzo degli apparecchi telefonici alla guida. Gli automobilisti dovranno adattarsi alle nuove norme, per evitare di incappare in illeciti.
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Primo soccorso stradale: i consigli su come agire in caso di necessità

Introduzione

A chiunque può capitare di assistere ad un incidente stradale e trovarsi di fronte ad una situazione in cui sono presenti uno o più feriti della strada.

L’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sitochiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Per questo, nel proseguo dell’articolo cercheremo di capire quali sono le modalità migliori per comportarsi davanti a fattispecie del genere, in modo tale da sventare situazioni pericolose per la salute dei coinvolti nell’incidente.

Cosa dice la normativa

Innanzitutto, è il Codice della Strada a disciplinare il soccorso stradale.

L’articolo 189 del sopracitato codice dispone che: “In caso di incidente, comunque ricollegabile al suo comportamento, il conducente ha l’obbligo di fermarsi e di prestare assistenza a coloro che, eventualmente, abbiano subìto danno alla persona”.

Estendendo invece la fattispecie non solo a chi ha causato l’incidente, ma a tutti i cittadini, entra in gioco l’articolo 593:

“Chiunque (…) trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita, omette di prestare l’assistenza occorrente o di darne immediato avviso all’Autorità (…) è punito con la reclusione fino a un anno e con multa fino a 2.500 euro. Se da siffatta condotta del colpevole deriva la morte, la pena è raddoppiata”.

Per quanto riguarda le sanzioni, sempre il Codice della Strada dispone che:

“In caso di incidente con danno alle sole cose, chi non ottempera all’obbligo di fermarsi è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 272 a 1.088 euro. Chi, invece, in caso di incidente con danno alle persone, non rispetta l’obbligo di fermarsi è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con la sospensione della patente da 1 a 3 anni”.

“Il conducente che si sia dato alla fuga è in ogni caso passibile di arresto (articolo 381 del Codice di procedura penale), a meno che nelle 24 ore successive al fattaccio si metta a disposizione della Polizia giudiziaria. A costui verrà contestato anche il reato di omissione di soccorso (articolo 189 comma 7 del Codice della strada) per non aver prestato assistenza alle persone ferite”.

“Chi, poi, non ottempera all’obbligo di prestare assistenza alle persone ferite (omissione di soccorso) è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con la sospensione della patente da 18 mesi a 5 anni. è possibile il concorso tra le due ipotesi di reato (fuga e omissione di soccorso). Inoltre, è disposta la confisca di un ciclomotore o motoveicolo adoperato per commettere un reato”.

Tecniche di soccorso

Le modalità con cui procedere possono variare al variare della fattispecie in cui ci si trova. Nel caso in cui non ci si trovi in una situazione con pericolo di morte imminente, l’ideale è chiamare subito i soccorsi del 118, in modo tale che sia il personale specializzato ad operare con le dovute conoscenze e le dovute cautele.

Diverse discorso riguarda invece le fattispecie in cui il ferito è in pericolo di vita imminente: in questo caso la vita del ferito è nelle mani del primo soccorritore.
Nel caso in cui, ad esempio, il  ferito sia impossibilitato ad uscire autonomamente dall’abitacolo e si trovi in pericolo di vita, si possono adottare i seguenti passi:

  • far passare un avambraccio sotto l’ascella del ferito, afferrargli il mento e bloccargli la testa contro la propria spalla;
  • passare l’altro avambraccio sotto l’altra ascella e afferrare il polso del ferito appoggiandolo sull’addome;
  • adagiare la testa del ferito contro la propria spalla e cercare di sostenerlo saldamente;
  • retrocedere tenendo ben ferma la testa del ferito.

Una volta compiute le operazioni descritte occorre in ogni caso procedere con la chiamata al 118.

Altra situazione critica è quella in cui il ferito presenti gravi emorragie. Anche in questo caso è bene intervenire ancor prima di chiamare il 118.

Le emorragie più gravi sono quelle relative alla lesione di una vena o di una arteria. In caso di grave emorragia, soprattutto se arteriosa, la vita del ferito è nelle mani del primo soccorritore che deve procedere senza esitare: nei casi più gravi la situazione può diventare irreparabile in pochi minuti.

A chiamare soccorsi qualificati si procederà poi, dopo aver tamponato l’emorragia. Aspettando l’arrivo del soccorso qualificato, in caso di gravi emorragie è necessario:

  • Sdraiare il ferito;
  • Sollevare l’arto infortunato;
  • Applicare una fasciatura compressiva o procedere con la compressione digitale a distanza;
  • Porre l’infortunato in posizione antishock (supino con le gambe sollevate) e tranquillizzarlo.

Conclusioni

Come visto, il primo soccorso è disciplinato per legge, e l’omissione può comportare sanzioni anche pesanti nei confronti dei cittadini o di chi è coinvolto nell’incidente.
Il comportamento del soccorritore varia a seconda della specifica situazione, ed è sicuramente fondamentale chiamare i soccorsi del 118.
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La strada Europea E45, dall’Italia alla Norvegia: l’approfondimento

Introduzione

C’è una grande strada sconosciuta a tanti che permette di attraversare mezza Europa passando dalla nostra Italia fino ad arrivare addirittura in Norvegia.

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Nel proseguo dell’articolo parleremo di questa imponente strada e di quali località è possibile attraversare lungo tutto il suo percorso.

Strada Europea E45: generalità

La strada europea E45 è un asse viario misto di classe A, che attraversa la dorsale europea nord/sud, da Alta, nella contea di Finnmark, in Norvegia, ed attraversando Finlandia, Svezia, Danimarca, Germania, ed Austria si arriva a Gela, nella regione Sicilia, in Italia.

Il percorso complessivo è di 5190 km, che si snodano attraverso i territori dei seguenti Paesi europei: Norvegia, Finlandia, Svezia, Danimarca, Germania, Austria e Italia; l’asse è misto, autostradale, stradale e marittimo. L’itinerario comprende due attraversamenti marittimi mediante traghetti, il primo tra Svezia e Danimarca, il secondo tra la parte continentale dell’Italia e la Sicilia, dove la strada termina.

Come si sviluppa nel territorio italiano

In Italia la Strada Europea E45 si sviluppa sui principali nastri autostradali e stradali che collegano il Paese da nord a sud in quasi tutta la sua lunghezza. L’E45 è di fatto la spina dorsale di tutta la rete.

Si parte con l’A22 Brennero-Modena che dal confine con l’Austria affonda nel cuore dell’Emilia. Da Modena si va a Bologna l’ungo il tratto dell’A1 per poi passare nell’A14 Bologna-Cesena, nel cuore della Riviera Romagnola. A Cesena si prende l’SS3 bis Cesena-Perugia-Terni e si prosegue lungo la SS675 fino ad Orte. Si ritorna sulla A1 Orte-Napoli e poi l’A3 Napoli-Salerno.

L’ultimo tratto continentale dell’E45 è Salerno-Villa San Giovanni sulla A2 che porta all’imbarco per la Sicilia dove si affronta il secondo passaggio marittimo di tutto il percorso. Salpati alla volta dell’isola, si scende a Messina dove l’A18 conduce fino a Catania, poi la si lascia per RA15: San Gregorio di Catania-Passo Martino, Aut. CT-SR: Catania-Augusta/Villasmundo, SS114: Augusta/Villasmundo-Siracusa. A Siracusa torna principale l’A18 fino a Modica dove l’SS115 conclude l’intero itinerario a Gela.

Una struttura imponente che collega praticamente la Sicilia al Nord Europa. Per chi vuole attraversare il Vecchio Continente sulle quattro ruote (sia in automobile che in camper o in motocicletta) può essere una piacevole scoperta.

Conclusioni

Abbiamo riassunto quindi brevemente i principali aspetti della strada E45 ed i paesi da essa attraversati, con un focus specifico sull’Italia.
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Ripasso sui segnali di divieto: indicazioni e aspetto visivo

Introduzione

Qualsiasi automobilista dotato di patente non può non avere una buona conoscenza della segnaletica stradale. Tra i segnali, assumono notevole importanza i segnali divieto, i quali hanno appunto la funzione di imporre un divieto all’utente della strada in particolari luoghi e circostanze.

Se invece non hai ancora conseguito la patente, l’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sito, chiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Per questo, nel proseguo dell’articolo ci focalizzeremo proprio su questa categoria di segnali, spiegando come sono riconoscibili e illustrando il significato dei cartelli più importanti.

Classificazione dei segnali

I segnali di divieto rientrano nella più grande famiglia della segnaletica verticale. Il Codice della Strada afferma che la segnaletica verticale prevale su quella orizzontale e prevede diverse tipologie di segnali verticali in base alla forma, al colore e all’immagine all’interno di ogni cartello. Possiamo suddividere i segnali verticali nei seguenti sottogruppi:

  • segnali di precedenza;
  • segnali di pericolo
  • segnali di divieto;
  • segnali di obbligo.

Segnali di divieto: generalità

I segnali di divieto indicano specifici comportamenti che l’automobilista non può tenere mentre si trova alla guida della propria vettura.
Questi segnali sono caratterizzati da specifica forma e colore: la forma è nella maggior parte dei casi circolare, mentre per guarda la colorazione è solitamente contraddistinta da bordo rosso su sfondo bianco con il simbolo di riferimento nero. Esistono anche alcune eccezioni, e queste sono rappresentate dai cartelli rettangolari relativi alla fermata, alla sosta e al parcheggio dei veicoli (come, ad esempio, il divieto di sosta ed il divieto di fermata).

Per quanto riguarda il posizionamento, i segnali di divieto devono essere installati in corrispondenza o il più vicino possibile al punto in cui inizia lo specifico divieto, ma possono essere preceduti – a condizione che vi sia un pannello integrativo di distanza – da un analogo segnale con funzione di preavviso.

Principali segnali di divieto

I segnali di divieto si dividono in generici e specifici: i primi si riferiscono a tutti i veicoli, mentre i secondi si riferiscono solo a categorie di veicoli o a particolari categorie di utenti.

Tra i segnali di divieto generici più importanti troviamo:

divieto di transito: che indica il divieto di transitare in una determinata area;
divieto di sorpasso: indica il divieto di sorpassare i veicoli a motore;
distanziamento minimo obbligatorio, che impone il divieto di seguire il veicolo che precede ad una distanza inferiore a quella indicata;
limite massimo di velocità, che indica il tetto massimo che si può raggiungere in un determinato tratto di strada in termini di velocità;
divieto di sosta: indica i luoghi dove è stato disposto il divieto di sosta dei veicoli;
divieto di fermata: indica i luoghi dove sono vietate la sosta e la fermata e, comunque, qualsiasi momentaneo arresto volontario del veicolo.

Tra i segnali di divieto specifici più importanti troviamo, ad esempio:

divieto di sorpasso per i veicoli di massa a pieno carico superiore a 3,5 t, che indica il divieto di sorpassare veicoli a motore per i veicoli di massa a pieno carico superiore a 3,5 t, indicata sulla carta di circolazione e non adibiti a trasporto di persone;

transito vietato ai veicoli a trazione animale; transito vietato ai pedoni; transito vietato alle biciclette (indica il divieto di transito per i velocipedi); transito vietato ai motocicli; transito vietato agli autobus.

Conclusioni

Come visto, i segnali di divieto sono imprescindibili per garantire il rispetto delle norme stradali ed è buona norma cercare di riconoscere il loro significato.
Sperando di essere stati di tuo interesse, ti ricordiamo che per qualsiasi info o chiarimento sui servizi della nostra autoscuola puoi contattarci o venire direttamente a trovarci in sede.

La categoria dei segnali di pericolo: cosa significano e come riconoscerli

Introduzione

Qualsiasi automobilista dotato di patente non può non avere una buona conoscenza della segnaletica stradale. Tra i segnali, assumono notevole importanza i segnali di pericolo, i quali hanno appunto la funzione di preavvisare l’utente della strada dell’esistenza di situazioni di pericolo a breve distanza.

Se invece non hai ancora conseguito la patente, l’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sito, chiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Per questo, nel proseguo dell’articolo ci focalizzeremo proprio su questa categoria di segnali, spiegando come sono riconoscibili e illustrando il significato dei cartelli più importanti.

Classificazione dei segnali

I segnali di pericolo rientrano nella più grande famiglia della segnaletica verticale. Il Codice della Strada afferma che la segnaletica verticale prevale su quella orizzontale e prevede diverse tipologie di segnali verticali in base alla forma, al colore e all’immagine all’interno di ogni cartello. Possiamo suddividere i segnali verticali nei seguenti sottogruppi:

  • segnali di precedenza;
  • segnali di pericolo
  • segnali di divieto;
  • segnali di obbligo.

Segnali di pericolo: generalità

I segnali di pericolo hanno la funzione di avvisare i protagonisti della strada dell’esistenza di situazioni di pericolo a breve distanza dal punto in cui è installato il segnale, situazioni non percepibili con tempestività da un conducente che osservi le normali regole di prudenza. Dunque, in presenza di un segnale di pericolo, i conducenti devono tenere un comportamento prudente.

I segnali di pericolo sono riconoscibili dalla peculiare forma a triangolo equilatero con un vertice diretto verso l’alto ed i colori usati di solito i colori bianco, rosso e nero.

La figura riportata sul segnale indica la natura del pericolo e solitamente il codice della strada prevede una distanza di 150 metri tra il segnale di pericolo e il pericolo segnalato. Nei casi in cui non sia possibile rispettare la distanza di posizionamento stabilita dal Codice della strada, sotto il segnale deve esservi un pannello integrativo che indichi l’effettiva distanza dal pericolo segnalato.

I principali segnali di pericolo

Segnale di dosso: segnala una variazione altimetrica convessa della strada, riducendo la visibilità.

Segnale di strada deformata: indica un tratto di strada in cattivo stato o irregolare, una situazione che potrebbe aumentare il rischio di sbandamento. 

Segnale di cunetta: indica un tratto di strada con un avvallamento seguito da una salita, che può allagarsi in caso di pioggia. 

Segnale di attraversamento pedonale: segnala un tratto di strada predisposto per l’attraversamento dei pedoni (generalmente integrato dalla presenza di apposite strisce pedonali), in presenza del quale bisogna rallentare.

Segnale di attenzione ai bambini: indica la possibilità di attraversamento da parte dei bambini, solitamente in zone frequentati da bambini, come parchi o scuole.

Segnale di curva pericolosa a destra o a sinistra: segnala tratti di strada non rettilinei con visibilità ridotta. 

Segnale di banchina pericolosa: indica la presenza di una banchina cedevole, con il rischio per il conducente di cadere nella cunetta laterale.

Segnale di strada sdrucciolevole: preannuncia un tratto di strada con superficie scivolosa in particolari condizioni climatiche, come pioggia o ghiaccio.

Segnale di passaggio a livello con barriere o semibarriere: segnala un attraversamento ferroviario protetto, solitamente a 150 metri dal passaggio.

Senza di passaggio a livello con barriere: indica un attraversamento ferroviario privo di protezioni. È obbligatorio fermarsi se sono accese luci rosse lampeggianti o se ci sono segnali acustici.

Conclusioni

Come visto, sono svariati i segnali di pericolo, ed è buona prassi per gli automobilisti conoscerli tutti.
Sperando di essere stati di tuo interesse, ti ricordiamo che per qualsiasi info o chiarimento sui servizi offerti dalla nostra autoscuola puoi contattarci o venire direttamente a trovarci in sede.

Approfondimento sui segnali di precedenza: colore, forma e indicazioni

Introduzione

Qualsiasi automobilista dotato di patente non può non avere una buona conoscenza della segnaletica stradale. Tra i segnali, assumono notevole importanza i segnali di precedenza, che informano appunto gli utenti della strada di dover dare, oppure di avere, la precedenza.

Se invece non hai ancora conseguito la patente, l’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sito, chiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Per questo, nel proseguo dell’articolo ci focalizzeremo proprio su questa categoria di segnali, spiegando come sono riconoscibili e illustrando il significato dei cartelli più importanti.

Classificazione dei segnali

I segnali di precedenza rientrano nella più grande famiglia della segnaletica verticale. Il Codice della Strada afferma che la segnaletica verticale prevale su quella orizzontale e prevede diverse tipologie di segnali verticali in base alla forma, al colore e all’immagine all’interno di ogni cartello. Possiamo suddividere i segnali verticali nei seguenti sottogruppi:

  • segnali di precedenza;
  • segnali di pericolo
  • segnali di divieto;
  • segnali di obbligo.

Segnali di precedenza: generalità

II segnali che appartengono a questa famiglia, al contrario, ad esempio, dei segnali di obbligo, non hanno la stessa forma né colori comuni.

I segnali di precedenza si dividono in due classi:

  • quelli che impongono ai conducenti l’obbligo di dare la precedenza;
  • quelli che, in maniera diametralmente opposta, indicano ai conducenti il diritto di precedenza.

Segnali di dare precedenza

Segnale di dare precedenza: il segnale dare precedenza è rappresentato da un cartello con forma di triangolo dal vertice verso il basso, su fondo bianco bordato di rosso. Questo segnale indica l’obbligo per il conducente di dare la precedenza ai veicoli che circolano nei due sensi sulla strada sulla quale ci si sta per immettere o che si va ad attraversare.

Segnale di fermarsi e dare precedenza: Il segnale fermarsi e dare precedenza è di forma ottagonale a fondo rosso bordato di bianco con la scritta “STOP” (per questo è conosciuto nel gergo comune come “STOP”). Questo segnale obbliga a fermarsi in corrispondenza della striscia trasversale di arresto, anche in presenza di semaforo a luce lampeggiante gialla, e a dare la precedenza agli altri veicoli, sia che provengano da destra che da sinistra.

Segnale di intersezione con precedenza a destra: il segnale di ‘intersezione con precedenza a destra’, caratterizzato da una sorta di triangolo con X al centro, è installato sulle strade extraurbane per presegnalare un’intersezione tra due o più strade per le quali vige la regola generale della precedenza a destra. Nei centri abitati può essere usato solo quando le condizioni del traffico ne consigliano l’impiego per motivi di sicurezza.

Segnali di diritto di precedenza

Segnale di intersezione con diritto di precedenza: il segnale di ‘intersezione con diritto di precedenza’ preannuncia un incrocio con strade di minore importanza, cioè un incrocio in cui si ha la precedenza sui veicoli provenienti dalle strade secondarie.

Segnale di diritto di precedenza: il segnale diritto di precedenza (giallo bordato di bianco) indica che in un tratto di strada gode del diritto di precedenza.

Segnale di diritto di precedenza nei sensi unici alternati: è un segnale di forma quadrata con fondo blu e due frecce verticali al centro (rossa e bianca) posizionate su direzioni opposte. Questo segnale precede una strettoia che permette il transito di una sola fila di veicoli, consentendo pertanto di avere precedenza rispetto ai veicoli provenienti dal senso opposto. Può essere posto in una strada con una parte della carreggiata chiusa per lavori, oppure dov’è presente una strettoia.

Conclusioni

Come visto, sono svariati i segnali di precedenza, ed è buona prassi per gli automobilisti conoscerli tutti.
Sperando di essere stati di tuo interesse, ti ricordiamo che per qualsiasi info o chiarimento sui servizi offerti dalla nostra autoscuola puoi contattarci o venire direttamente a trovarci in sede.

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