Specchietti retrovisori: come vanno regolati correttamente in auto

Introduzione

Gli specchietti dell’auto, sia i due laterali che quello retrovisore, rappresentano elementi indispensabili per guidare in tutta sicurezza, permettendo al conducente di vedere e percepire cosa accade intorno al proprio veicolo durante la marcia. Si tratta dunque di strumenti che un patentato deve saper sfruttare al meglio, ed il cui utilizzo corretto viene insegnato fin dalle prime lezioni in autoscuola.

Se invece non sei ancora patentato e non hai mai seguito la tua prima lezione di guida, allora l’Autoscuola.net può fare al caso tuo. La nostra autoscuola dispone di un’ampia offerta, svariando dalla classica patente B fino alla patente nautica ed i corsi di formazione.
Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il nostro sito, chiamandoci, o venendo direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Per questo, nel proseguo dell’articolo faremo un piccolo ripasso sull’uso corretto sia dello specchietto retrovisore centrale sia degli specchietti laterali.

Specchietto retrovisore

Lo specchietto retrovisore centrale è quello posizionato all’interno dell’auto tra il sedile del conducente ed il sedile del passeggero.
Trovandosi all’interno dell’abitacolo, praticamente in qualsiasi modello di veicolo va regolato in maniera manuale dal conducente.

In che modo?  Deve essere sistemato in modo tale da permettere di vedere integralmente il lunotto posteriore per far si che si possa avere una visione quanto più completa di tutti i veicoli posizionati dietro la propria auto.
La regolazione del retrovisore andrebbe effettuata ogni volta che si utilizza l’auto e solo dopo che è stata regolata la posizione del sedile di guida, Va effettuata di norma a veicolo fermo.
In caso di presenza di bambini o animali, lo specchietto retrovisore consente al conducente anche di monitorare chi si trova seduto nei sedili posteriori.
Gli specchietti retrovisori devono essere di tipo omologato, montati correttamente e mantenuti sempre efficienti e in buone condizioni (non incrinati o sporchi).

Specchietti laterali

Gli specchietti laterali sono invece quelli posizionati all’esterno del veicolo, precisamente sui due lati sinistro e destro del veicolo stesso.
Essendo posizionati esternamente solitamente nei veicoli più moderni sono regolabili tramite pulsantiera elettrica oppure, nei veicoli più datati, tramite manopole collocate all’interno dell’abitacolo.

In che modo vanno posizionati gli specchietti laterali? La regolazione dello specchietto laterale di sinistra deve essere fatta cercando di inserire nella visuale il parafango sinistro o comunque la coda dell’auto. Lo stesso vale per lo specchietto di destra, che è possibile puntare leggermente verso il basso per agevolare i parcheggi su questo lato.

Quando utilizzare gli specchietti

Abbiamo detto che tutti e tre gli specchietti sono fondamentali per aiutare il conducente a guidare il proprio veicolo ed a compiere le diverse manovre di guida. Di seguito alcune delle situazioni in cui è fortemente consigliato il loro utilizzo:

  • durante una manovra di inserimento nella circolazione (quando da fermi si sta per partire);
  • prima di cambiare corsia o di svoltare;
  • prima di iniziare e durante una manovra di parcheggio in retromarcia (anche se il veicolo è dotato di sensori di parcheggio);
  • prima di iniziare una manovra di sorpasso e prima di rientrare a destra per completarla.

Conclusioni

Come visto, gli specchietti sono strumenti importantissimi, e ancora più importante è sapere come utilizzarli al meglio per guidare in sicurezza.
Sperando di esserti stati d’aiuto, ti ricordiamo che per qualsiasi informazione puoi contattarci tramite il nostro sito, chiamandoci, o venendo direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Anno nuovo e Codice della Strada: le principali novità in arrivo nel 2024

Introduzione

Se ne va via il 2023 e arriva l’anno nuovo 2024 che, si spera, oltre che tante gioie e soddisfazioni, porterà anche alcune importanti novità in tema Codice della Strada.

A proposito, noi dell’Autoscuola.net cogliamo l’occasione per augurarti un buono e felice anno nuovo, e per ricordarti che per qualsiasi dubbio o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci compilando il form online, telefonicamente, oppure venendo direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Per questo, nell’articolo di oggi tratteremo quelle che sono le principali novità che saranno (o potranno essere) introdotte in questo nuovo anno.

Uso del cellulare

Una delle novità più importanti riguarda le regole ancora più rigide e severe sull’uso del cellulare per chi si mette alla guida. Si potrà infatti incappare in multe tra i 422 euro ed i 1697 euro, con annessa sospensione fino a due settimane.
Ancora peggio sarà per i recidivi, che potranno essere costretti a pagare multe fino a 2588 euro con sospensione fino a tre mesi e decurtazione di 10 punti dalla patente.

Formazione per i ragazzi

Un altro punto importante riguarda l’intenzione di mettere in atto di programmi educativi e formativi per i ragazzi.
Si dovrebbe partire dal programma educativo sul traffico stradale nelle scuole medie, con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani sull’importanza del rispetto delle regole stradali. Ma stando a quanto filtra, non mancheranno corsi di educazione stradale anche per le scuole superiori.

Alcol e guida

Ancora, punto fondamentale del nuovo disegno di legge è quello che riguarda le regole sul consumo di alcolici per chi si mette alla guida.
Tra le novità più attese infatti, in vigore dal prossimo anno, c’è l’inasprimento delle sanzioni per chi guida sotto l’effetto dell’alcool o di sostanze stupefacenti.

Per coloro che sono già stati condannati per guida in stato di ebrezza scatterà il divieto totale di consumo di alcolici: di conseguenza, nessun limite particolare, semplicemente non si dovrà superare la soglia di zero grammi per litro di sangue. Per questi guidatori sarà anche obbligatorio installare sulla vettura il dispositivo alcolock, che blocca l’avviamento del motore nel caso rilevi un qualsiasi tasso alcolemico.

Neopatenati

L’ultimo punto che tratteremo riguarda invece l’impatto del 2024 per i neopatentati, ovvero coloro che hanno conseguito la patente da meno di 3 anni.
Per questa speciale categoria entrerà in vigore il divieto di consumo di alcol (per i guidatori sotto i 21 anni). Inoltre, l’attuale divieto di guidare vetture con una potenza superiore a 55 kiloWatt per tonnellata – 65 kW per le elettriche – o veicoli con potenza massima superiore ai 70 kW (95 cavalli) viene esteso da uno a tre anni.

Conclusioni

Abbiamo visto, nel corso dell’articolo, un riassunto non esaustivo delle più importanti novità che porterà il 2024 in tema Codice della Strada, a cui se ne aggiungono anche delle altre.
Cogliamo l’occasione, ancora una volta, per augurarti un felice anno nuovo e per ricordarti che è possibile contattare la nostra autoscuola compilando il form sul nostro sito, chiamandoci, o venendo direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Bollo Auto: le informazioni più importanti da sapere sulla tassa automobilistica

Introduzione

Se hai conseguito la patente e possiedi un veicolo a quattro ruote, il bollo dell’auto rappresenta ovviamente, trattandosi di un esborso in termini monetari, una scocciatura.

E se invece non hai ancora conseguito la patente? La nostra autoscuola può fare al caso tuo, con un’ampia offerta di patenti (per svariate categorie di veicoli) e diversi corsi professionali attivi.
Per qualsiasi informazione o chiarimento sui servizi offerti dall’Autoscuola.net, puoi contattarci compilando il form online, telefonicamente, o venendo direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Per questo nel proseguo dell’articolo tratteremo i principali argomenti da conoscere sul bollo auto, mostrando anche i casi in cui è possibile non pagare la tassa.

Bollo auto: generalità

Partiamo dalla definizione. Il bollo auto, spesso definito anche come il “tassa regionale automobilistica” è un tributo regionale il cui versamento spetta a tutti i possessori di un’auto indicati dal Pubblico Registro Automobilistico. Il bollo deve perciò essere pagato annualmente da chi risulta proprietario di una o più automobili provviste di assicurazione auto, indipendentemente dal fatto che il veicolo circoli o meno.

Per quanto riguarda l’entità del pagamento, attualmente il bollo varia in base alla regione e ad altri due importanti elementi: la potenza in kilowatt del veicolo e l’impatto ambientale. Man mano che si sale di kilowatt e man mano che si passa dai veicoli Euro 6 (meno inquinanti) ai veicoli Euro 0 (più inquinanti) l’entità dell’imposta sale.

Pagamento: scadenza e modalità

I pagamenti si possono fare sia online, tramite i seguenti strumenti:

  • pagoBollo online (servizio online di ACI integrato con la piattaforma PagoPA);
  • l’home banking o i servizi online del Prestatore di Servizi di Pagamento (riconoscibili dai loghi CBILL o PagoPA);

sia di persona, attraverso le seguenti modalità:

  • gli sportelli ATM abilitati;
  • i punti vendita aderenti alla piattaforma PagoPA (per esempio SISAL, Lottomatica, Banca 5, ecc.);
  • gli Uffici postali;
  • l’ACI e le agenzie di pratiche auto autorizzate e interconnesse alla piattaforma PagoPA.

Per quanto riguarda le tempistiche invece, il bollo auto deve essere pagato ogni anno entro l’ultimo giorno del mese seguente a quello di scadenza. Se dunque il bollo scadesse ad ottobre 2023, allora andrebbe pagato entro il 30 novembre 2023.

Quando si può evitare di pagare il bollo

Non tutti sono però in realtà “costretti” al pagamento del bollo. C’è infatti chi può gioire e ritenersi esente dall’esborso monetario.
Sono esenti dal pagamento tutti i proprietari di veicoli che siano di interesse storico: ad esempio, gli iscritti nei registri degli Automoclub Storico Italiano, Storico Lancia, Storico Fiat, Storico Alfa Romeo, Federazione Motociclistica Italiana.

Oltre loro, sono esenti anche i possessori dei veicoli immatricolati da più di 30 anni e le persone con disabilità.
Anche il furto dell’auto può far scattare l’immunità dal bollo: in questo caso è necessario chiedere al Pra la trascrizione di perdita del possesso del veicolo.
In tutti gli altri casi non si può scappare dal bollo, a meno che non si cada in prescrizione: la prescrizione per il mancato pagamento della tassa è pari a 3 anni.

Conclusioni

Come visto nel corso dell’articolo, il bollo rappresenta dunque una tassa praticamente certa per ogni automobilista, a parte rari casi in cui si può entrare nel perimetro dell’esenzione.
Ringraziandoti per l’attenzione e sperando di essere stati di tuo interesse, ti ricordiamo che per qualsiasi informazione, chiarimento o spiegazione sui servizi offerti dalla nostra autoscuola, puoi contattarci compilando il form online, telefonicamente, oppure venendo direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Monopattini elettrici e obbligo di assicurazione, targa e casco: le novità del Codice della Strada in arrivo

Cenni introduttivi

I monopattini elettrici sono senza dubbio il mezzo del momento, sempre più diffusi nelle nostre città e sempre più adottati per gli spostamenti urbani.
Per chi guida questo mezzo innovativo, sono però in arrivo importanti novità, e noi dell’Autoscuola.net cercheremo di mostrartele per tenerti aggiornato.

Se invece sei interessato a conseguire una delle tante patenti disponibili tra i servizi della nostra autoscuola, ti ricordiamo che puoi consultare la nostra offerta completa sul nostro sito web. Inoltre, per qualsiasi chiarimento o richiesta di informazione, puoi contattarci compilando il form che trovi online, chiamarci ad uno dei nostri recapiti telefonici, oppure venirci direttamente a trovare dal vivo presso una delle nostre sedi.

Nel proseguo dell’articolo, dunque, elencheremo le principali novità previste direttamente dal Codice della Strada, cercando di fornire una spiegazione sintetica.

Novità del Codice della Strada sui monopattini: l’assicurazione ed il casco

A dare l’input per le novità in arrivo è il Consiglio dei Ministri, il quale ha approvato – in via preliminare – il decreto legislativo che recepisce la direttiva europea 2021/2118.
Le novità principali sono tre: obbligo di assicurazione, obbligo di casco, e obbligo di targa.

Per quanto riguarda l’obbligo sull’assicurazione, il disegno di legge prevede nello specifico che “i monopattini a propulsione prevalentemente elettrica non possono essere posti in circolazione se non siano coperti dall’assicurazione per la responsabilità civile verso terzi prevista dall’art. 2054 del codice civile”.

In poche parole assicurazione obbligatoria anche per i monopattini, che andrà a coprire i costi in caso sinistri stradali in cui sono coinvolti tali mezzi.

Occorre dire che l’assicurazione è già attualmente obbligatoria, ma solo per i monopattini noleggiati, dove il costo assicurativo è infatti compreso in quello del noleggio.
La novità andrà quindi a coinvolgere esclusivamente i privati, per i quali attualmente l’assicurazione è facoltativa.

Oltre che per la polizza assicurativa, scatta l’obbligo anche per il casco. Anche in questo caso non si tratta di una novità assoluta: già da ora il casco è infatti obbligatorio per i minorenni che si mettono alla guida dei monopattini ma, quando il nuovo disegno di legge verrà definitivamente approvato, l’obbligo scatterà anche per i conducenti che hanno compiuto i 18 anni.

Casco per monopattini

Novità del Codice della Strada sui monopattini: la targa

Infine, oltre agli obblighi su casco e polizza assicurativa, sempre il disegno di legge dispone che:

“I proprietari dei monopattini a propulsione prevalentemente elettrica hanno l’obbligo di richiedere apposito contrassegno identificativo adesivo, plastificato e non rimovibile, stampato dalle imprese e società di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto di cui alla legge 8 agosto 1991, n. 264, che ne curano altresì la vendita fissandone il prezzo in regime di libero mercato. La stampa e la vendita dei contrassegni, nonché i criteri di formazione delle specifiche combinazioni alfanumeriche, è svolta secondo i criteri e le modalità stabilite dal Dipartimento per la mobilità sostenibile del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Ministero dell’interno, al fine di assicurare la tutela degli interessi di ordine pubblico”.

Esempio di monopattino con targa posteriore

Si tratta, sintetizzando, dell’obbligo di targa: esattamente come per gli altri veicoli, sarà formata da una combinazione di caratteri alfanumerici in grado di identificare univocamente ciascun monopattino.

Conclusioni

Con il presente articolo, abbiamo cercato di mettere in luce e descrivere in maniera sintetica le principali novità del nuovo decreto di legge in tema monopattini: casco, targa e polizza assicurativa.
Come già anticipato, si tratta di un’approvazione in via preliminare, con il decreto che dovrà essere approvato anche dalle Camere e dalle rispettive Commissioni trasporti. C’è però una data da tenere in considerazione: la direttiva UE dovrà infatti essere recepita entro il 23 dicembre 2023.
Sperando di essere stati di tuo interesse, ti ricordiamo che per qualsiasi dubbio o informazione sui servizi offerti dalla nostra autoscuola, puoi contattarci tramite il form online, telefonicamente, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Patenti A e A2 senza esame di guida da settembre: in quali casi sarà possibile conseguirle

Cenni introduttivi

Sono in arrivo a brevissimo importanti novità circa il conseguimento delle patenti A2 ed A, con la seconda che nello specifico permette la guida di tutti i motocicli senza limiti.
I cambiamenti in arrivo, come approfondiremo in seguito, riguardano chi già in possesso di una tra le patenti A1 ed A2.

Se invece non hai ancora conseguito nessuna delle patenti A ma intendi farlo a breve, la nostra autoscuola fa al caso tuo. Da noi è possibile ottenere la patente AM, la patente A1, la patente A2 e la patente A. Verrai seguito nel tuo percorso da istruttori di teoria e di guida qualificati, in modo tale da garantirti un’elevata probabilità di superamento delle prove. Ti ricordiamo inoltre che per qualsiasi informazione puoi contattarci compilando il form online, telefonicamente o venendo direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Nel proseguo dell’articolo verranno quindi illustrati i cambiamenti imminenti nel Codice della Strada, facendo anche un piccolo riepilogo su ciascuna delle quattro patenti AM, A1, A2 ed A.

Tipologie di patenti A: un riepilogo

Sono quattro le patenti appartenenti alla tipologia di patenti A, ognuna permette di guidare determinate categorie di veicoli ed è conseguibile ad una specifica età minima:

  • Patente AM:  permette di pilotare i ciclomotori, mezzi a tre ruote, quadricicli leggeri, con velocità massima di 45 km/h e cilindrata massima di 50 cc. L’età minima per conseguire la patente AM è fissata a quattordici anni;
  • Patente A1: permette di pilotare motocicli fino ad una cilindrata massima di 125cc con una potenza massima di 11kW nel caso dei motocicli e di 15 kW nel caso dei tricicli. L’età minima per conseguire la patente A1 è fissata a sedici anni;
  • Patente A2: permette di pilotare motocicli di qualsiasi cilindrata. Gli unici limiti sono costituiti dalla potenza massima, la quale non deve eccedere i 35 kW, e dal rapporto potenza/peso, che non deve superare gli 0,2 kW/Kg. L’età minima per conseguire la patente A2 è fissata a 18 anni;
  •  Patente A: permette di pilotare tutti i motocicli senza alcun limite di cilindrata e potenza. L’età minima per conseguire la patente A (o A3) è di 21 anni nel caso in cui si è in possesso della patente A2 da almeno due anni, altrimenti occorre aspettare il ventiquattresimo anno di età.

Le novità previste dal Codice della Strada a partire da settembre

La base fondamentale delle importanti novità previste per il prossimo mese di settembre, è la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 28 luglio scorso del decreto ministeriale del 9 giugno 2023: Disciplina dell’accesso graduale, senza esame, alle patenti di categoria A2 ed A. La data di applicabilità è stata fissata per il 18 settembre, ovvero tra pochissime settimane.

La modifica riguarda nello specifico l’articolo 123 comma 7 del Codice della Strada, disponendo che “il corso di formazione, presso un’autoscuola, frequentato da parte del titolare di patente A1 o A2, nelle condizioni previste consente il conseguimento, rispettivamente, della patente A2 o A senza il sostenimento di un esame di guida”.
Riassumendo l’articolo:

  • chi ha conseguito la patente A1 ha la possibilità (se in possesso dei requisiti che elencheremo successivamente) di ottenere la patente A2 senza esame di guida;
  • chi ha conseguito la patente A2 ha la possibilità (se in possesso dei requisiti che elencheremo successivamente) di ottenere la patente A senza esame di guida.

Le condizioni per frequentare questo corso di formazione, entrando più nel dettaglio, sono le seguenti:

  • per ottenere la patente A senza limiti, il frequentante deve avere la patente A2 da almeno 2 anni (dunque l’età minima deve essere di 20 anni);
  • per ottenere la patente A2, il frequentante deve avere la patente A1 da almeno 2 anni (dunque l’età minima deve essere di 18 anni, e la patente A1 deve essere stata ottenuta tramite l’esame pratico della moto – non deve essere la patente A1 che in automatico si consegue attraverso la patente B).

Conclusioni

Con il presente articolo abbiamo cercato di fare il punto sulle imminenti modifiche in tema di conseguimento delle patenti A2 ed A, facendo anche un piccolo recap sulle varie patenti appartenenti alla tipologia A.

Sperando di essere stati di tuo interesse, ti ricordiamo che per qualsiasi informazione, curiosità o chiarimento sui servizi offerti dalla nostra autoscuola, puoi contattarci compilando il form online, telefonicamente, o venendo a trovarci direttamente presso una delle nostre sedi.

Torso nudo, ciabatte, infradito per stare freschi alla guida: le regole del Codice della Strada sull’abbigliamento in auto ed in moto

Cenni introduttivi

La stagione estiva entra sempre più nel vivo, ed anche le temperature in tutta Italia si fanno sempre più roventi. Chi ha conseguito la patente e guida un autoveicolo o una moto, sa benissimo che spesso il caldo diventa asfissiante anche alla guida.

Se invece non sei ancora patentato ed intendi conseguire la licenza per poter guidare un mezzo, allora la nostra autoscuola fa al caso tuo, con un’ampia gamma di patenti conseguibili e di servizi offerti.
Per approfondire il tema o per qualsiasi dubbio o chiarimento, puoi venire a trovarci presso una delle nostre sedi, contattarci telefonicamente, o compilare il form online che trovi sul nostro sito.

Per questo motivo, in tanti cercano di combattere l’afa cercando di restare freschi anche dal punto di vista del vestiario. Ad esempio, stando a torso nudo o indossando infradito e ciabatte. Ma è consentito dalla legge guidare in questo modo? Nel proseguo dell’articolo analizzeremo meglio la questione, prendendo in considerazione sia la fattispecie degli automobilisti che dei motociclisti.

Cosa dice la legge

Per quanto riguarda le automobili, il Codice della Strada non impone alcun tipo di divieto esplicito riguardante l’abbigliamento e l’equipaggiamento da adottare mentre si è alla guida.
Di conseguenza, si può dire che per legge è consentito guidare senza t shirt, con le infradito, con i tacchi o con le ciabatte. Il tutto senza rischio di incorrere in sanzioni.
Allo stesso tempo, il Codice della Strada impone che “ogni automobilista  è tenuto ad adottare un comportamento che gli consenta di essere pienamente in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizione di sicurezza. In particolar modo l’arresto tempestivo del veicolo”. 

Lato motoveicoli, il discorso in parte cambia. L’articolo 171 del Codice della Strada stabilisce che “durante la marcia, ai conducenti e agli eventuali passeggeri di ciclomotori e motoveicoli è fatto obbligo di indossare e di tenere regolarmente allacciato un casco protettivo conforme. La conformità è definita in base ai regolamenti emanati dall’Ufficio europeo per le Nazioni Unite – Commissione economica per l’Europa e con la normativa comunitaria.”

Inoltre, chiunque viola le presenti norme è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 83 a € 332. Quando il mancato uso del casco riguarda un passeggero trasportato, della violazione risponde (anche) il conducente.
Alla sanzione pecuniaria amministrativa prevista consegue il fermo amministrativo del veicolo per sessanta giorni.
Se per il casco l’obbligo è esplicitato e messo per iscritto, anche lato moto nessuna menzione è fatta per abbigliamento ed altre protezioni, esattamente come per la fattispecie degli autoveicoli.

Diverso il discorso in caso di sostenimento dell’esame pratico volto a conseguire la patente. Anche in questi casi l’allievo deve sostenere la prova indossando sempre il casco integrale. Ma non solo, occorrono anche guanti, giacca con protezioni dei gomiti e delle spalle, scarpe chiuse, pantaloni lunghi e ginocchiere.

Le protezioni vanno portate per lo svolgimento delle prove su circuito chiuso (slalom, corridoio, ostacolo e frenata). Lo stesso vale però anche per la prova su strada. A tal proposito ti ricordiamo che conseguendo la patente A presso la nostra autoscuola, potrai avere la massima scelta su cilindrata e altezza delle moto da usare per le guide, e soprattutto avrai il vantaggio di utilizzare la nostra pista privata. La pista è la stessa che viene utilizzata dagli esaminatori della Motorizzazione per la prova di guida.
Infine, oltre a fornirti la moto per effettuare le guide, per garantirti piena sicurezza durante le tue lezioni L’Autoscuola.net ti fornisce anche il casco e tutte le protezioni necessarie per un motociclista in erba.

Per quanto riguarda il casco, in sede d’esame occorre dimostrare di saperlo allacciare, verificando l’integrità della cinghietta, della calotta e della visiera.

Considerazioni finali

Sia nel caso delle automobili che nel caso dei motoveicoli, abbiamo visto come in realtà non esistano obblighi formali sul vestiario da tenere in auto. L’unica eccezione è rappresentata da:

  • il casco, equipaggiamento fondamentale e obbligatorio per i veicoli a due ruote;
  • il sostenimento delle prove d’esame della patente A

Sperando di aver contribuito a schiarirti le idee sul tema, ti ricordiamo che, per ogni dubbio o curiosità sui servizi offerti dalla nostra Autoscuola, puoi venire a trovarci presso una delle nostre sedi, contattarci telefonicamente, o compilare il form che trovi sul nostro sito.

Estate e patente: le multe più frequenti ed i consigli estivi per scampare al pericolo sanzioni

Cenni introduttivi

La stagione estiva sta entrando nel vivo. E gli automobilisti utilizzano la propria vettura per spostarsi, soprattutto nei weekend, verso le località più attrattive, con lo scopo di godersi il sole ed il caldo della bella stagione.
Ci sono però alcune tipiche infrazioni che caratterizzano questa stagione, a cui occorre fare attenzione per non rischiare multe salate o la perdita di punti preziosi dalla patente.

A proposito! Presso la nostra autoscuola è possibile, in caso di necessità, usufruire del servizio di recupero punti patente, così da permettere a chi ha perso punti preziosi di recuperarli in tempo, prima di rischiare di arrivare a zero.
Per scoprire questo ed altri servizi offerti dalla nostra autoscuola, visita la sezione dedicata sul nostro sito. Puoi anche contattarci compilando il form online, telefonando ai nostri contatti, o venendo direttamente a trovarci presso la nostra sede.

Nel seguito dell’articolo ti elencheremo le infrazioni e le conseguenti sanzioni più frequenti nella bella stagione, in modo tale da avere una guida riassuntiva delle situazioni a cui prestare più attenzione.

Gli occhiali da sole

Tipico accessorio della stagione estiva, anche in auto, sono gli occhiali da sole.
Coloro che però necessitano di portare gli occhiali da vista devono avere particolare attenzione per non incappare in brutte sorprese.

L’articolo 173 del Codice della Strada prevede che:

“Il titolare di patente di guida al quale in sede di rilascio o rinnovo della patente stessa sia stato prescritto di integrare le proprie deficienze organiche e minorazioni anatomiche o funzionali per mezzo di lenti o di determinati apparecchi, ha l’obbligo di usarli durante la guida”.

Ecco, chi è soggetto a tele obbligo, non può considerare gli occhiali da sole come sostitutivi degli occhiali da vista. Occorre dunque che anche gli occhiali da sole siano opportunamente graduati.

In caso contrario, sempre il Codice della Strada informa che “chiunque viola le disposizioni di cui al comma 1 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 83 a euro 333 euro” a cui si aggiunge la sottrazione di cinque punti dalla patente.

I bagagli

Un altro comportamento tipico della stagione estiva, soprattutto in caso di partenze per lunghe vacanze, è il caricamento dei bagagli sull’auto.

Riguardo alla sistemazione dei bagagli all’esterno dell’auto, il Codice della Strada è molto chiaro.
L’articolo 164 relativo alla ‘Sistemazione del carico sui veicoli” prevede che:

“Il carico dei veicoli deve essere sistemato in modo da evitare la caduta o la dispersione dello stesso; da non diminuire la visibilità al conducente né impedirgli la libertà dei movimenti nella guida; non compromettere la stabilità del veicolo; da non mascherare dispositivi di illuminazione e di segnalazione visiva né le targhe di riconoscimento e i segnali fatti col braccio”.

Sempre il Codice della Strada, all’articolo 61, impone i limiti di sagoma del veicolo: larghezza massima 2,55 metri, altezza 4 metri, lunghezza 12 metri.
Detto che il veicolo non può in ogni caso superare tali limiti, a sua volta il bagaglio:

  • può sporgere longitudinalmente dalla parte posteriore, se costituito da cose indivisibili, fino ai 3/10 della lunghezza del veicolo stesso;
  • non può sporgere longitudinalmente dalla parte anteriore.

Chiunque viola le disposizioni appena elencate, rischia una sanzione amministrativa compresa tra gli 87 e i 344 euro.

Aria condizionata

Il terzo ed ultimo caso che elencheremo riguarda l’utilizzo dell’aria condizionata, un tema già affrontato in precedenza in un articolo dedicato, su cui è possibile approfondire l’argomento.

A disciplinare l’utilizzo dell’aria condizionata in auto è l’articolo 157 del Codice della Strada, il quale dispone che:

“È fatto divieto di tenere il motore acceso, durante la sosta del veicolo, allo scopo di mantenere in funzione l’impianto di condizionamento d’aria nel veicolo stesso. Dalla violazione consegue la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 223 a € 444”.

Occorre dunque fare attenzione anche a questo aspetto. È ovviamente legittimo accendere l’aria condizionata per rinfrescare l’auto, ma bisogna stare attenti a non farlo in sosta, in quanto si entrerebbe nella fattispecie prevista dal Codice della Strada, rischiando appunto la sanzione.

Conclusioni

Abbiamo visto tre tipici casi di infrazioni e sanzioni collegate all’avvento della stagione estiva. Si tratta ovviamente di disposizioni che il Codice della Strada prevede per l’intero arco dell’anno, ma in cui è più frequente ricadere proprio nei mesi della bella stagione.

Sperando di averti fornito una panoramica utile ad evitare situazioni spiacevoli, ti ricordiamo che per qualsiasi informazione o chiarimento relativi ai servizi offerti dalla nostra autoscuola siamo a totale disposizione: puoi contattarci compilando il form online, tramite i nostri recapiti telefonici, oppure venire direttamente a trovarci in sede.

Aria condizionata in auto, se si è fermi si rischia la sanzione: ecco cosa prevede la legge ed il Codice della Strada

Cenni introduttivi

L’estate è alle porte, ed anche i viaggi in macchina non sono esenti dall’utilizzo dell’aria condizionata. Strumento vitale per rinfrescare l’ambiente interno dell’abitacolo nelle giornate più calde.
Se hai la patente e guidi la macchina, sicuramente ti sarà capitato di accendere il climatizzatore, sia durante la marcia che nei momenti di sosta.

Questo comportamento però, potrebbe essere punito con una sanzione, come approfondiremo nel resto dell’articolo, vedendo cosa dice la legge e nello specifico il Codice della Strada.  Constateremo l’importanza di quanto sia fondamentale, ottenuta la patente, avere una conoscenza la più ampia possibile sulle norme e le regole da rispettare quando si è alla guida.

A proposito, se vuoi avere una preparazione completa e dettagliata per sostenere l’esame di teoria per la tua patente, l’Autoscuola.net mette a disposizione i propri istruttori e le proprie strutture per formarti al meglio in vista della prova, con un alta percentuale di promossi dopo aver seguito le lezioni.
Ti ricordiamo inoltre, che se sei interessato ad uno dei nostri numerosi servizi, o hai qualche dubbio o curiosità da chiarire, puoi contattarci compilando il form online o telefonicamente, oppure venirci direttamente a trovare in sede!

Aria condizionata in auto: cosa dice il Codice della Strada

A disciplinare l’utilizzo dell’aria condizionata in auto è l’articolo 157 del Codice della Strada. Tale articolo al comma 7-bis dispone che:

È’ fatto divieto di tenere il motore acceso, durante la sosta del veicolo, allo scopo di mantenere in funzione l’impianto di condizionamento d’aria nel veicolo stesso. Dalla violazione consegue la sanzione amministrativa del pagamento di una somma ((da € 223 a € 444))”.

Il codice della Strada è chiaro: se si è in sosta non si può tenere l’aria condizionata accesa. E se si viene colti in flagranza si rischia la multa fino 450 euro.

Perché è vietato tenere accesa l’aria in sosta

Quello che viene istintivo pensare è quale sia il motivo per cui l’aria condizionata in sosta è vietata. Infatti apparentemente non crea alcun pericolo né al conducente né agli altri attori che popolano le strade.
A tal proposito, la regola che vieta di sostare con l’aria condizionata accesa ha il chiaro scopo di evitare l’immissione nell’atmosfera di gas di scarico non necessari, essendo l’auto non in movimento.

Non solo, la regola porta indirettamente dei vantaggi anche economici al conducente. Questo limita il consumo e lo spreco di carburante, che altrimenti andrebbe consumato tenendo l’auto accesa, seppur non in marcia.

Aria condizionata accesa o finestrino?

Restando in ambito aria condizionata, uno dei dubbi che gli automobilisti si pongono è relativo al paragone con il finestrino aperto. Dal punto di vista dei consumi, è più conveniente rinfrescarsi accendendo l’aria condizionata o abbassando il finestrino?

I finestrini abbassati, a basse velocità, permettono di ottenere consumi piuttosto bassi e nettamente inferiori a quelli che si hanno con l’aria condizionata accesa.
Questa tendenza varia attorno ai 100 km/h. A questa velocità la resistenza dell’aria inizia a diventare molto intensa, l’aerodinamicità del veicolo con i finestrini abbassati è molto ridotta e, quindi, la soluzione più conveniente è l’aria condizionata al 50% della potenza. Questo permette di mantenere l’aerodinamicità e risparmiare carburante.
La situazione cambia nuovamente attorno ai 125 km/h. Quando anche l’aria condizionata al 100% permette un risparmio di carburante più significativo che non con i finestrini abbassati.

Conclusioni

Siamo giunti alla fine dell’articolo, che ha messo in risalto una norma probabilmente sconosciuta agli automobilisti, quella relativa al divieto di tenere acceso il climatizzatore durante le soste. Siamo andati ad illustrare l’articolo 157 del codice civile che si occupa della questione, per poi spiegare le motivazioni di tale divieto e illustrare alcune curiosità relative ai consumi di carburante.

Sperando di aver suscitato il tuo interesse, ti ricordiamo che puoi chiedere informazioni sui molteplici servizi offerti da l’Autoscuola.Net contattandoci telefonicamente o compilando il form online. Se invece vuoi un contatto diretto, puoi venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

La patente sarà digitale? Ci sono vantaggi ma anche rischi: le intenzioni dell’UE sul digitalizzare o meno il documento più importante per un automobilista

Cenni introduttivi

La patente rappresenta la regina dei documenti per ogni automobilista, imprescindibile per guidare le comuni autovetture. Tra qualche anno però, potrebbe drasticamente cambiare look rispetto a come la conosciamo ora, in formato tessera dal colore rosa da riporre all’interno della borsetta o del portafogli.

Non possiedi ancora la patente ed hai intenzione di farla? La nostra autoscuola ti accoglie a braccia aperte, ricordandoti che per qualsiasi informazione o curiosità puoi venire a trovarci presso una delle nostre sedi, oppure contattarci telefonicamente o tramite il nostro form disponibile online sul sito

Ormai da diversi anni la patente italiana ha abbandonato definitivamente il vecchio formato cartaceo a sei facciate e di color rosa, su cui vi era abbondante spazio per incollare i bollini del rinnovo decennale (o più frequente, a seconda dell’età dell’automobilista o del tipo di patente) e i tagliandini con indicato l’eventuale cambio residenza.

Vecchio formato cartaceo della patente di guida

Attualmente infatti, il documento di guida italiano, ovvero la patente, ha preso la forma del tesserino che conosciamo ora, simile ad una carta di credito. Si tratta per l’appunto di un tesserino creato grazie alla tecnologia laser, che risponde all’esigenza di adeguamento al resto dell’Unione Europea.

L’attuale formato

Focalizziamoci maggiormente sull’attuale formato che, come appena detto è simile ad una tessera.
La sua introduzione ha portato con sé numerosi vantaggi:

  • comodità, vista la sua dimensione di gran lunga inferiore rispetto al vecchio documento;
  • sicurezza, dal momento che è realizzato con tecnologia laser, che rende più difficile eventuali falsificazioni;
  • praticità, data dal fatto che rinnovi e cambi di residenza vengono registrati automaticamente sul nuovo tesserino. Non vi sono più bollini o etichette da incollare al documento.

Le indicazioni presenti sull’attuale formato sono le seguenti: 1. Cognome, 2. Nome; 3. Data di nascita; 4a. Data di conseguimento della patente; 4b. Data di scadenza; 4c. Sigla dell’ufficio che ha rilasciato il documento di guida; 5. Numero seriale; 6. Foto; 7. Firma del conducente; 8. Comune di residenza; 9. Categoria della patente; 10. Data di rilascio; 11. Data di scadenza; 12. Annotazioni e restrizioni
Per maggiori informazioni sulla lettura della patente e sui dettagli del formato attuale vi rimandiamo inoltre all’articolo dedicato sul tema.

Il futuro: la patente digitale

Ma anche il formato attuale, seppur relativamente recente, potrebbe in futuro lasciare spazio ad un modo ancora più innovativo di tenere la patente: la digitalizzazione.
La Commissione europea sta lavorando a un insieme di proposte legislative in materia di trasporti e sicurezza stradale. Sono state presentate l’1 marzo a Bruxelles dalla commissaria ai Trasporti Adina Valean. Queste proposte legislative prevedono, fra l’altro: una patente di guida digitale, che si tiene sullo smartphone, e la possibilità di fare pratica di guida su auto e camion dai 17 anni accompagnati.

La direttiva introduce perciò per la prima volta una patente di guida digitale, accessibile tramite un telefono cellulare o altro dispositivo, che sarebbe riconosciuta in tutta l’Ue.
Bisogna però aspettare ancora un po’ per la nuova patente digitale. Perché la direttiva proposta dalla Commissione deve essere esaminata dal Parlamento europeo e poi dal Consiglio nell’ambito della procedura legislativa ordinaria. Come primo passo, spiegano a Bruxelles, è necessario un accordo sulle specifiche tecniche riguardanti l’interoperabilità, la sicurezza e il collaudo delle patenti di guida mobili, comprese le caratteristiche di verifica e l’interfaccia con i sistemi nazionali.

La Commissione propone di adottare norme dettagliate su tali elementi entro 18 mesi (quindi circa tre anni) dall’adozione della presente direttiva. Una volta che gli Stati membri avranno avuto la possibilità di integrare questi requisiti nei loro sistemi informatici nazionali, la Commissione propone che le patenti di guida digitali vengano rilasciate a partire da quattro anni dopo la data di adozione della direttiva.

I rischi

Non ci sono solo aspetti positivi però. Una eventuale digitalizzazione porterebbe con sé anche un inevitabile incremento dei rischi dovuti alla sicurezza. In generale da tempo si lavora sulla sicurezza relativa ai documenti d’identità contenuti all’interno del telefono, in modo dale da tenere in maniera meno rischiosa e più protetta le informazioni.

Qual è il quindi pericolo? Che un criminale informatico possa entrare in possesso del tuo documento e utilizzarlo per autorizzare pagamenti o altro. O peggio, riuscire a modificarlo per fare il più classico degli scambi di identità. Chiaramente, si parla di dati crittografati per essere protetti da questo genere di rischi, però è bene capire come cercare di evitare il più possibile problemi di questo tipo.

Considerazioni finali

La digitalizzazione della patente dunque è un idea concreta ma, soprattutto per via degli eventuali rischi, come visto potrebbe non essere immediata, facendo probabilmente passare ancora svariati anni prima di una adozione definitiva.
Sperando di aver contribuito a soddisfare le tue curiosità e ad informarti, ti ricordiamo che per qualsiasi dubbio o info sui nostri servizi, puoi contattarci al telefono o tramite form, oppure passare direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

la patente di guida italiana rilasciata anche dalla nostra autoscuola a Cagliari non è a norma secondo l'UE

La patente italiana non è a norma europea: l’Italia rischia la sanzione

Sapevi che la patente italiana non è a norma europea? E ora l’Italia rischia la sanzione da parte dell’UE.


La patente di guida italiana.

La patente di guida è quel documento, riconosciuto dallo Stato italiano, che permette la guida dei veicoli a motore sulle strade pubbliche. Questo documento viene rilasciato a tutti i maggiorenni che hanno sostenuto e superato le prove di teoria e pratica presso un’autoscuola, come la nostra scuola guida a Cagliari.

Nel corso degli anni questo documento ha subito delle modifiche. A partire dal 2013 infatti, la patente di guida italiana viene rilasciata nel formato standard europeo, cioè nel formato tessera simile a una carta di credito.

Si è voluto conformare questo documento a livello europeo per dare una maggiore libertà di circolazione ai titolari della patente di guida. Infatti, se sei in possesso di questo documento potrai utilizzarlo in tutta l’Unione Europea.

Se possiedi la patente nel vecchio formato ti verrà sostituita al momento del rinnovo o comunque entro il 2033.

Stai cercando un centro per il rinnovo patente a Cagliari? Vieni a trovarci presso la nostra autoscuola a Cagliari, oppure contattaci per avere maggiori informazioni. Saremo lieti di averti come nostro cliente!

Nonostante la nostra patente di guida sia cambiata proprio per essere conforme ai parametri dello standard europeo, a quanto pare non lo è abbastanza. A dirlo è proprio la Commissione Europea che ha inviato una lettera di richiamo all’Italia per esortarla a cambiare il documento in base alle linee guida contenute nella direttiva 2016/126/CE.

Il formato europeo: come dovrebbe essere la patente di guida italiana.

La Commissione Europea dichiara che la patente di guida italiana non è chiara e non riporta tutte le informazioni necessarie per essere riconosciuta come documento. La direttiva stabilisce tutte le limitazioni alla guida e altre informazioni utili che devono essere riportate nel documento affinché possa essere considerato valido.

Patente di guida italiana: ecco come dovrebbe essere secondo lo standard europeo

Affinché il nostro documento di guida venga considerato conforme allo standard europeo dovrebbe riportare:

  • Eventuali limitazioni alla guida del titolare del documento, come invalidità o l’obbligo dell’utilizzo di occhiali o lenti a contatto al volante.
  • Informazioni utili e supplementari come l’indirizzo di residenza del titolare. Nonostante si tratti di un documento a tutti gli effetti, perché dotato di fotografia e quindi può sostituire il documento d’identità, in alcuni casi non viene riconosciuto e accettato come tale, proprio perché mancante di queste informazioni.

Queste informazioni mancano in tutte le patenti di guida rilasciate da qualsiasi autoscuola o motorizzazione, compresa la nostra autoscuola di Cagliari.

Cosa rischiano l’Italia e gli altri Paesi richiamati dall’UE?

Il nostro Paese non è l’unico ad aver ricevuto la lettera di richiamo da Bruxelles. Oltre all’Italia, gli altri Paesi dell’Unione Europea che sono stati accusati di aver adottato delle misure nazionali sono la Germania, i Paesi Bassi e la Lettonia.

Qualora questi Paesi non si adeguassero alla direttiva 2016/216/CE Bruxelles ha dichiarato che passerà le carte alla Corte di Giustizia europea, oltre al fatto che dovranno pagare una sanzione pecuniaria.

Conclusioni.

La patente di guida italiana non rispetta le linee guida riportate nell’allegato 1 della direttiva 2016/126/CE. Per questo motivo la Commissione Europea ha inviato all’Italia e ad altri tre paesi dell’Unione Europea, una lettera di richiamo.
Ricapitolando, le informazioni mancanti sono:

  • Quelle relative all’indirizzo di residenza del titolare della patente di guida, non permettendo in questo modo di essere considerata come documento valido.
  • L’obbligo di utilizzo degli occhiali da vista o lenti a contatto ed eventuali invalidità.

L’Italia deve ora impegnarsi a modificare immediatamente le nostre patenti, secondo quanto deciso dalle linee guida della direttiva, pena la sanzione.

Il discorso è diverso per chi non ha ancora una patente in formato europeo. Come già detto prima, questa ti verrà sostituita al momento del rinnovo.

Se hai bisogno di ulteriori informazioni a riguardo e se hai bisogno di rinnovare la tua patente di guida, contattaci oppure vieni a trovarci presso la nostra autoscuola a Cagliari, saremo lieti di accoglierti!

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