Mezzi di soccorso: come comportarsi quando si incrociano sulle strade

Introduzione

Se hai conseguito la patente da un bel po’ di mesi, molto probabilmente ti è capitato almeno di una volta di incrociare un mezzo di soccorso (come, ad esempio, un’ambulanza o un mezzo dei vigili del fuoco) a sirene spiegate, e magari anche di farti prendere dall’agitazione.

Se invece non hai ancora conseguito la patente, ti ricordiamo che la nostra autoscuola può fare al caso tuo, proponendo un’ampia offerta di patenti, corsi professionali, ed altri servizi (come il recupero punti).
Per qualsiasi informazione o richiesta di chiarimento puoi contattarci compilando il form online, chiamandoci al telefono, oppure venendo direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Per questo, nel proseguo dell’articolo, cercheremo di riepilogare le norme che bisogna rispettare quando ci si trova davanti a dei mezzi di soccorso e quali sono i “poteri” che questi ultimi hanno sulle strade in caso di emergenza.

Come comportarsi davanti ai mezzi di soccorso

A disciplinare il comportamento che gli automobilisti (e in generale chiunque conduca un veicolo per le strade) devono adottare di fronte ad un mezzo di soccorso è il Codice della Strada, il quale all’articolo 177 prescrive che:
Chiunque si trovi sulla strada percorsa dai veicoli di soccorso […] appena udito il segnale acustico supplementare di allarme, ha l’obbligo di lasciare libero il passo e, se necessario, di fermarsi“.

Quanto prescritto dal Codice della Strada vale anche quando ci si trova davanti ai mezzi della polizia, dei pompieri, della protezione civile, o anche davanti alle automediche, mezzi destinati al trasporti di plasma, organi, e così via, purché abbiano in funzione sia la sirena che i lampeggianti.

Le sanzioni

Per quanto riguarda le possibili sanzioni, ostacolare il transito di una ambulanza a sirene spiegate può comportare l’applicazione di una multa che può andare da un minimo di 42 euro fino ad un massimo di 173 euro.
Non solo, ci sono delle fattispecie in cui, chi non rispetta le regole, può rischiare anche dal punto di vista penale. Queste le situazioni:

  1.  Interruzione di pubblico servizio: ad esempio, quando viene interrotto o comunque turbato il regolare svolgimento di un servizio di pubblica necessità (servizio di soccorso pubblico). Tale reato è punito con il carcere sino ad un anno;
  2. Violenza privata: ad esempio, parcheggiare un’auto in modo da impedire il passaggio di una ambulanza può integrare il reato di violenza privata, punito con una pena sino a quattro anni di carcere;
  3. Lesioni personali colpose o omicidio colposo: nei casi più gravi, il mancato rispetto delle suddette regole puòimpedire o ritardare il soccorso della persona trasportata e, quindi, provocarle dei danni fisici (lesioni personali colpose) o addirittura la morte (omicidio colposo), reati puniti rispettivamente con la pena sino a quattro annie cinque anni di carcere.

Le regole per i mezzi di soccorso

Se i “normali automobilisti”, come visto, devono rispettare tutta una serie di regole di fronte ad un mezzo di soccorso, anche questi ultimi hanno delle norme da rispettare, sempre disciplinate dall’articolo 177 del Codice della Strada. Il comma 1 del suddetto articolo ci dice che l’uso della sirena e dei lampeggianti «è consentito ai conducenti degli autoveicoli e motoveicoli adibiti a servizi di polizia o antincendio e di protezione civile come individuati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti». Nel momento in cui questi segnali sonori e visivi vengono accesi, i soccorritori sono giustificati a trasgredire il Codice della strada, così da poter garantire un soccorso quanto più rapido ed efficace.

Ma fino a che punto possono spingersi i soccorritori in questo senso? Come sottolinea il comma 2, i veicoli con sirena e lampeggiante «non sono tenuti a osservare gli obblighi, i divieti e le limitazioni relativi alla circolazione, le prescrizioni della segnaletica stradale e le norme di comportamento in genere, ad eccezione delle segnalazioni degli agenti del traffico e nel rispetto comunque delle regole di comune prudenza e diligenza». 

Conclusioni

Nel corso dell’articolo, abbiamo trattato una delle situazioni che più generano ansia negli automobilisti, soprattutto quelli principianti: trovarsi di fronte ad un mezzo a sirene e lampeggianti accesi.
Abbiamo visto come esistano delle norme da rispettare, sia dal lato dei normali conducenti, sia dal lato di chi conduce i mezzi di soccorso (o in generale qualsiasi mezzo di emergenza), cercando di descrivere anche quali sono le possibili sanzioni in cui si può incorrere.
Sperando di essere stati di tuo interesse, ti ricordiamo che per qualsiasi info o chiarimento sui servizi offerti dalla nostra Autoscuola puoi scriverci compilando il form online, chiamarci ai nostri numeri di telefono, o venire direttamente a trovarci in una delle nostre sedi.

Linee tratteggiate, continue, colorate: tutti i significati della segnaletica orizzontale

Introduzione

La segnaletica orizzontale, ed in particolare le linee di mezzeria che determinano la carreggiata, sono un elemento con cui tutti i giorni, chi ha conseguito la patente e guida un mezzo, ha a che fare.

Se invece non hai ancora conseguito la patente e sei intenzionato a farlo, allora la nostra autoscuola fa al caso tuo: un’ampia offerta di servizi e licenze conseguibili, dalle classiche patenti A e B alle patenti professionali.
Ti ricordiamo che, per qualsiasi chiarimento o curiosità, puoi contattarci compilando il nostro form online, telefonicamente, oppure venendo direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Per questo, nel proseguo dell’articolo, cercheremo di illustrare i vari tipi di linee e le relative disposizioni da rispettare per chi conduce un mezzo nelle strade italiane.

Striscia bianca tratteggiata

Se la strada è ad un solo senso di marcia, la striscia bianca tratteggiata serve per dividere la carreggiata in due corsie.
Se invece la strada è a doppio senso di marcia, allora ha anche la funzione di dividere i sensi di marcia, consentendo, in caso di sorpasso su un’altra auto, di invadere momentaneamente l’altra corsia.
Questo tipo di striscia permette inoltre la svolta a sinistra e, se la strada in cui si viaggia lo autorizza, anche di effettuare un’inversione di marcia.

Striscia bianca continua

Anche in questo caso, se la strada è ad un solo senso di marcia, la striscia bianca tratteggiata serve per dividere la carreggiata in due corsie.
Se invece la strada è a doppio senso di marcia, allora ha anche la funzione di dividere i sensi di marcia. In questo caso però, al contrario della striscia tratteggiata, la linea non può essere superata ed infatti il sorpasso può essere effettuato soltanto se si riesce ad eseguirlo senza oltrepassare la striscia

Doppia striscia bianca continua

La doppia striscia bianca continua serve a dividere i sensi di marcia sulle strade a doppio senso. Così come accade per la striscia continua singola, non può essere superata, ed infatti il sorpasso può essere effettuato soltanto se si riesce ad eseguirlo senza oltrepassare la doppia striscia.
Rispetto alla singola striscia, dunque, consente e vieta esattamente le stesse cose: la differenza è soltanto psicologica.

Striscia continua centrale affiancata a sinistra da una striscia discontinua (o viceversa)

Questo tipo di strisce si trova su strade a doppio senso di circolazione, e il loro significato dipende da quale delle due strisce si trova più vicina al conducente: se la striscia più vicina è quella continua non può superarla, se è quella tratteggiata sì.

Linee di mezzeria gialle

Come visto, tutti e quattro i tipi di linee descritte precedentemente sono tracciate con il “classico” colore bianco. Può capitare però, che ciascuno dei quattro tipi possa venire tracciato di colore giallo.
Nel caso in cui vi troviate davanti a strisce gialle, vuol dire che ci sono in corso dei lavori e si tratta di linee di mezzeria provvisorie: i significati però, e le regole da rispettare, sono le medesime descritte in precedenza, nonostante il cambio di colore.
Il colore giallo indica comunque un grado di prudenza ancora maggiore, visti appunti i lavori in corso che stanno interessando la strada percorsa.

Conclusioni

Come illustrato nel corso dell’articolo, esistono ben quattro tipi di linee di mezzeria, ognuno indicante diversi tipi di manovre e comportamenti consentiti ai conducenti dei mezzi, e per questo è importante conoscerli.
Sperando di essere stati di tuo interesse ti ricordiamo che, per qualsiasi informazione o chiarimento relativo ai servizi offerti dalla nostra autoscuola, puoi contattarci compilando il form online, chiamandoci al telefono, o venendo direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Carta di circolazione: le dritte per saperla leggere e interpretare al meglio

Introduzione

Il libretto di circolazione, anche noto come carta di circolazione, rappresenta un documento cruciale per l’automobilista, contente tutte le informazioni utili sul veicolo. È di conseguenza fondamentale, se possiedi la patente ed un veicolo da condurre, saperlo leggere e interpretare correttamente.

Se invece non hai ancora conseguito la patente, ma è uno dei tuoi prossimi obiettivi, allora la nostra autoscuola fa al caso tuo, con un’offerta ampia su diversi tipi di licenze e corsi.
Per scoprire tutti i nostri servizi o per qualsiasi richiesta di chiarimento, ti consigliamo di contattarci compilando il form online sul nostro sito, telefonicamente, oppure venendo direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Per questo nel resto dell’articolo spiegheremo punto per punto ciascuna voce che compone il libretto, in maniera tale da cercare di fornirti una guida più completa possibile.

Generalità

Il libretto di circolazione è uno dei tre documenti obbligatori (insieme alla patente di guida ed al certificato di assicurazione) da portare in auto quando si circola su strade pubbliche. A imporlo è l’articolo 180 del Codice della Strada (CdS), secondo cui il mancato rispetto dell’obbligo fa rischiare una multa compresa tra i 41 e i 168 euro.

Inoltre, l’automobilista che, fermato dalle Forze dell’Ordine, verrà sorpreso senza uno o tutti questi documenti, dovrà obbligatoriamente presentarli entro un certo termine presso l’ufficio indicato dell’agente accertatore, pena ulteriori provvedimenti sanzionatori. In caso contrario, qualora non ci si presenti agli uffici di polizia entro il termine stabilito, si può incorrere in una sanzione ancora più salata, fino a 1.682 euro.

Le sezioni del libretto

Come detto, elencheremo i significati di tutte le voci del libretto, al fine di poterlo leggere più facilmente e comprendere le varie sezioni:

A: targa del veicolo

B: data della prima immatricolazione del veicolo

Se l’intestatario è anche il proprietario, compaiono i codici:

C.2.1: cognome proprietario del veicolo (o ragione sociale)

C.2.2: nome data di nascita del proprietario

C.2.3: indirizzo del proprietario

Se invece proprietario e intestatario sono due soggetti diversi:

C.1.1: cognome intestatario del veicolo (o ragione sociale)

C.1.2: nome dell’intestatario e data di nascita

C.1.3: indirizzo dell’intestatario

D.1: marca veicolo

D.2: tipo veicolo

D.3: denominazione commerciale

E: VIN (Vehicle identification number), ovvero il numero di telaio del veicolo

F.1: massa massima a carico tecnicamente ammissibile, escluso motocicli

F.2: massa massima a carico ammissibile del veicolo in circolazione nello Stato di immatricolazione

F.3: massa massima a carico ammissibile dell’insieme in circolazione nello Stato di immatricolazione

G: massa del veicolo in circolazione carrozzato e munito del dispositivo di attacco per i veicoli trattori di categoria diversa dalla M1

I: data di immatricolazione alla quale si riferisce la carta di circolazione. Se l’auto è stata ritargata, questa datà sarà successiva a quella del paragrafo B.

J: categoria del veicolo

J.1: destinazione ed uso del veicolo

J.2: carrozzeria del veicolo

K: numero di omologazione del tipo (se disponibile)

L: numero di assi

M: interasse

N: ripartizione tra gli assi della massa massima a carico tecnicamente ammissibile per i veicoli con massa totale superiore a 3500 kg

O.1: massa massima a rimorchio tecnicamente ammissibile con rimorchio frenato (kg)

O.2: massa massima a rimorchio tecnicamente ammissibile con rimorchio non frenato (kg)

P.1: cilindrata (cm3)

P.2: potenza netta massima (kW)

P.3: tipo di combustibile o di alimentazione

P.5: numero di identificazione del motore

Q: rapporto potenza/massa in kW/kg (solo per i motocicli)

S.1: numero di posti a sedere, compreso quello del conducente

S.2: numero di posti in piedi (se del caso).

U.1: livello sonoro a veicolo fermo [dB(A)]

U.2: livello sonoro a regime del motore (giri×min−1)

V.1: CO (g/km o g/kWh)

V.2: HC (g/km o g/kWh)

V.3: NOx (g/km o g/kWh)

V.5: particolato per i motori diesel (g/km o g/kWh)

V.7: CO2 (g/km)

V.9: indicazione della classe ambientale di omologazione CE

Conclusioni

Come visto, le voci del libretto di circolazione sono tantissime, e nel corso dell’articolo abbiamo cercato di descrivere ciascuna di esse, identificate nel libretto soltanto tramite lettere e numeri.
Sperando di essere stati di tuo aiuto ed interesse, ti ricordiamo che per qualsiasi informazione o chiarimento sui servizi della nostra autoscuola puoi contattarci compilando il form online, telefonicamente, o venendo direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Patente B96: puoi conseguirla presso la nostra autoscuola, a cosa serve e come ottenerla

Cenni introduttivi

Accanto alla patente B, la classica patente che permette di guidare le autovetture, si affianca la cosiddetta patente B96, la cui notorietà nell’immaginario collettivo non è elevata, ma che può risultare utile per determinate esigenze. E, soprattutto se hai conseguito la patente B, esiste una procedura facilitata per conseguire anche la sopracitata patente B96.

Se invece non hai ancora conseguito la patente B, noi dell’autoscuola.net mettiamo a disposizione istruttori qualificati e mezzi sempre nuovi per seguirti nel percorso verso il superamento degli esami di teoria e di guida. Ti ricordiamo, inoltre, che la nostra offerta comprende altri numerosi servizi, dalle patenti per gli altri tipi di veicoli ai corsi per professionisti.
Per qualsiasi informazione o chiarimento puoi contattarci compilando il form online, attraverso i nostri recapiti telefonici, o venendo direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Nel proseguo dell’articolo approfondiremo la patente B96, spiegandoti a cosa serve e come è possibile conseguirla.

Cos’è la patente B96

La patente B96 è una patente di recente introduzione, nata circa dieci anni fa ad inizio 2013.
Questo tipo di licenza consente, in primis, di guidare autovetture con massa massima autorizzata minore o uguale a 3,5 tonnellate (3.500 kg), progettate e costruite per trasportare non oltre 9 persone. In questo senso, non c’è alcuna differenza con la classica patente B.

La patente B96 però, permette di innalzare a 4.250 kg il limite sulla massa massima autorizzata complessiva, una soglia che per la classica patente B si ferma a 3.500 kg.

In altre parole, con la patente B96 ci si può mettere alla guida di un complesso di veicoli (cioè autovettura + rimorchio) con massa massima autorizzata superiore a 3.500 kg (limite previsto per la patente B) ma inferiore a 4.250 kg.

Patente B96 e Patente BE

Molto simile alla patente B96 è la più nota patente BE: per questo è importante sottolineare quelle che sono le differenze tra le due licenze.
Se, come detto, la patente B96 permette la guida di un complesso di veicoli con massa superiore ai 3500kg ma inferiore ai 4250kg, la BE consente di andare ancora oltre, permettendo una massa massima del complesso di addirittura 7000 kg.

Volendo andare in ordine dunque, possiamo riassumere dicendo che la patente B96 è un potenziamento della patente B, mentre la patente BE è a sua volta un potenziamento della patente B96.
Per questo la patente B96 è la più indicata per portare con sé un rimorchio mediamente ingombrante, quale può essere una barca o un caravan.

Come conseguire la patente B96

Come già anticipato, la patente B96 è conseguibile presso l’Autoscuola.net.
Per chi è già in possesso della classica patente B, non è necessario il sostenimento della prova teorica, ma occorrerà soltanto svolgere l’esame pratico simulando appunto la guida con rimorchio.

Nello svolgimento dell’esame di pratica, verranno valutate in particolare operazioni come: esecuzione della retromarcia; capacità di aggancio e sgancio del rimorchio al veicolo; parcheggio per attività di carico e scarico; accelerazione; decelerazione; oscillazione del rimorchio; frenata; cambio corsia.
Così come per la patente B, è necessario aver raggiunto la maggiore età, e quindi aver compiuto almeno diciotto anni.

Conclusioni

Come visto nell’articolo, la patente B96 può essere utile per determinate necessità, riguardanti in particolar modo l’utilizzo di rimorchi e quindi la guida di veicoli complessi.
Sempre nel corso dell’articolo, abbiamo fatto chiarezza sulle sottili differenze con la patente BE e sulle modalità di conseguimento, con la nostra autoscuola pronta ad accompagnarti in questo cammino.
Per qualsiasi informazione o chiarimento sulla patente B96 o in generale sui servizi offerti dalla nostra autoscuola, ti ricordiamo che puoi contattarci compilando il form online, telefonicamente, o venendo direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

La distanza di sicurezza: cos’è, come calcolarla e perché è fondamentale per evitare gli incidenti

Cenni introduttivi

Uno dei fattori a cui prestare attenzione quando ci si mette alla guida del proprio veicolo riguarda il corretto mantenimento della distanza di sicurezza. Quello relativo alla distanza di sicurezza, rappresenta uno degli argomenti principali trattati dai nostri istruttori durante il cammino per il conseguimento della patente B presso l’Autoscuola.net.

Vuoi ottenere la patente B? Presso la nostra autoscuola ti seguiremo passo passo per aiutarti nel superamento dell’esame di teoria e dell’esame di guida. Per richiedere informazioni sulla patente B o sugli altri servizi che fanno parte della nostra offerta, puoi contattarci compilando il form online, telefonicamente, oppure venendo direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Per questo, nel proseguo dell’articolo spiegheremo in cosa consiste la distanza di sicurezza e come calcolarla, mettendo in risalto il suo supporto fondamentale alla sicurezza nelle strade.

Distanza di sicurezza: Cos’è e cosa dice il Codice della Strada

Come riporta direttamente il sito dell’ACI, per distanza di sicurezza si intende la distanza che ogni veicolo deve mantenere da quello che lo precede, per potersi arrestare, quando necessario, senza tamponarlo.
L’articolo dedicato del codice della strada è il 149, il quale dispone che:

  1. Durante la marcia i veicoli devono tenere, rispetto al veicolo che precede, una distanza di sicurezza tale che sia garantito in ogni caso l’arresto tempestivo e siano evitate collisioni con i veicoli che precedono.
  2. Fuori dei centri abitati, quando sia stabilito un divieto di sorpasso solo per alcune categorie di veicoli, tra tali veicoli deve essere mantenuta una distanza non inferiore a 100 m. Questa disposizione non si osserva nei tratti di strada con due o piu’ corsie per senso di marcia.
  3. Quando siano in azione macchine sgombraneve o spargitrici, i veicoli devono procedere con la massima cautela. La distanza di sicurezza rispetto a tali macchine non deve essere comunque inferiore a 20 m. I veicoli che procedono in senso opposto sono tenuti, se necessario, ad arrestarsi al fine di non intralciarne il lavoro.

I fattori che determinano la distanza di sicurezza

Oltre i casi citati dall’articolo 149 del Codice della Strada, in cui la distanza di sicurezza è definita a priori, in tutti gli altri casi essa è variabile ed occorre dunque calcolarla di volta in volta.

Ovviamente la distanza minima di sicurezza aumenta all’aumentare della velocità, visto e considerato che al raddoppio della velocità corrisponde uno spazio di frenata quadruplo. Ma la velocità non basta. Infatti, nella valutazione della distanza di sicurezza è infatti importante tenere in considerazione diversi fattori:

  • prontezza di riflessi e alle condizioni psicofisiche (attenzione, concentrazione, stato di salute, ecc.) del conducente;
  • condizioni del traffico;
  • andamento della strada (andamento plano-altimetrico, ovvero presenza ed entità di salite o di discese);
  • condizioni atmosferiche (pioggia, neve, nebbia);
  • tipo di veicolo che stiamo guidando e al suo stato di efficienza, ad esempio in base allo stato dei freni di servizio (non del freno a mano), alla condizione e all’aderenza degli pneumatici, all’entità del carico trasportato.

Esempio di formula per il calcolo della distanza

Esistono diversi metodi di calcolo e diverse formule per approssimare la distanza di sicurezza minima che deve essere tenuta sulla base della velocità a cui si sta viaggiando.

Una formula che consente di calcolare con buona approssimazione la distanza di sicurezza, prevede che si moltiplichino per 3 le decine di velocità espresse in chilometri orari.
Ad esempio, se si va ad una velocità di 70 chilometri orari, allora la distanza di sicurezza sarà calcolata moltiplicando 7 (decine che compongono 70 km/h) x 3 = 21 metri. A 100 km/h la distanza sarà invece 30 metri, e così via.

Conclusioni

Con il presente articolo abbiamo cercato di fornire una piccola guida sull’importanza della distanza di sicurezza per evitare il pericolo di incidenti e per proteggere l’incolumità delle persone.

Abbiamo voluto dare delle indicazioni sulla distanza minima da adottare a seconda della velocità che si sta percorrendo, prendendo in considerazione una semplice formula.
Come già precisato però, la distanza dipende da numerosi altri fattori oltre la velocità, e per questo il conducente deve essere sempre vigile ed adattarsi a seconda della specifica situazione in cui si trova, in modo tale da porsi sempre nelle migliori condizioni possibili.

Sperando di essere stati di tuo interesse, ti ricordiamo che per qualsiasi dubbio o chiarimento puoi contattarci compilando il nostro form online, telefonicamente, oppure venendo a trovarci presso le nostre sedi.

Le spie dell’auto ed i loro significati: la mini-guida per non farsi trovare impreparati

Cenni introduttivi

Le spie dell’auto rappresentano un grande aiuto per chi guida un veicolo, dando informazioni importanti su determinati aspetti che riguardano la guida e le condizioni del veicolo stesso.
Se ha già conseguito la patente B, avrai sicuramente studiato i simboli che contraddistinguono tali spie ed il loro annesso significato, ma un ripasso può rivelarsi estremamente utile.

Se invece non hai ancora conseguito la patente B ma intendi farlo, la nostra autoscuola mette a disposizione il suo parco auto ed i suoi istruttori qualificati, per garantirti una preparazione ideale sia per l’esame di teoria che per l’esame di guida. Per qualsiasi necessità di chiarimento o dubbio ti invitiamo a contattarci compilando il form online presente sul nostro sito, telefonicamente, o venendo a trovarci direttamente in sede.

Nel proseguo dell’articolo faremo dunque un piccolo riepilogo su quelli che sono i segnali luminosi principali che appaiono sul cruscotto delle autovetture, spiegandone il loro significato.

Le spie bianche

Per quanto riguarda le spie bianche, non rappresentano situazioni di allarme per il veicolo o per il conducente, ma semplicemente riguardano informazioni generali.

Si tratta comunque di indicazioni importanti, come ad esempio la spia bianca che indica l’attivazione o la disattivazione degli airbag. Quest’ultima va infatti disattivata in certe fattispecie, come ad esempio in caso di presenza di neonati sul sedile passeggero di davanti.

Le spie rosse

Le spie rosse sono le spie più allarmanti che si possono accendere, in quanto rappresentano per l’appunto situazioni di allarme o di pericolo per chi si trova a bordo.
Si tratta solitamente di situazioni per il quale il conducente dovrebbe interrompere la propria corsa in modo tale da risolvere il problema segnalato dalla spia.
Appartengono a questa categoria alcune tra le spie più note nell’immaginario collettivo:

  • Spia del liquido di raffreddamento: segnala una temperatura elevata ed anomala del liquido refrigerante, che potrebbe a sua volta causare un surriscaldamento del motore. In caso di accensione, è opportuno fermarsi ed aspettare che si spenga. Se invece dovesse restare accesa anche in seguito alla sosta, è opportuno recarsi presso un meccanico.

  • Spia sulle portiere: indica che le portiere dell’auto sono aperte, e per questo occorre accertarsi di chiuderle correttamente, in modo tale da preservare l’incolumità di chi sta a bordo;

  • Spia dell’olio: indica una possibile perdita dell’olio o un livello molto basso dello stesso. Se dopo aver aggiunto l’olio la spia rimane accesa, solitamente è bene non proseguire nella marcia per evitare problemi più seri.

Le spie gialle o arancioni

Le spie gialle/arancioni hanno un livello di allerta inferiore a quelle rosse. Segnalano infatti un pericolo che al momento è solo potenziale, e non impongono quindi di fermarsi nell’immediato. Tra queste, la spia del carburante, che indica che la vettura è entrata in riserva e che occorrerebbe rifornirsi in una stazione di servizio per non rischiare di terminare il carburante.

Le spie verdi

Le spie verdi non rappresentano alcun tipo di allarme o di avvertimento per il conducente, di conseguenza la loro accensione non rappresenta un pericolo.
Queste spie stanno semplicemente ad indicare l’uso di alcuni elementi del veicolo. Tra queste:

  • Spia delle luci di posizione: indica che le luci di posizione sono accese;
  • Spia delle luci anabbaglianti: indica che le luci anabbaglianti sono accese (in figura sulla sx);
  • Spie degli indicatori di direzione: sono lampeggianti, ed indicano che gli indicatori di direzione (frecce) sono stati attivati;

Le spie blu

Così come le spie verdi, indicano l’utilizzo di determinati elementi del veicolo, a cui però occorre prestare attenzione e disattivarli quando necessario. Tra queste, la più nota è quella dei fari abbaglianti che, se attivati, vanno opportunamente disattivati quando ad esempio si incrocia un altro veicolo, per non arrecare fastidio.

Conclusioni

Abbiamo visto come esistono varie categorie di spie, suddivise per colore, ognuna indicante un livello di pericolo e di allarme differente. Ogni spia ha il proprio significato, le proprie cause ed i comportamenti da adottare nel caso in cui si manifesti la sua accensione.
Sperando di esserti stati d’aiuto in questo ripasso, ti ricordiamo che per qualsiasi dubbio o curiosità sui nostri servizi, puoi contattarci compilando il form online sul nostro sito, contattarci telefonicamente o venire a trovarci direttamente presso le nostre sedi.

Gommoni e moto d’acqua: cosa occorre per guidarli e perché rivolgerti alla nostra Autoscuola

Cenni introduttivi

Agosto è ormai arrivato ed il mese più focoso dell’estate porta con sé anche tutta una serie di attività che presuppongono la guida di mezzi di trasporto come gommoni e moto d’acqua.
Per questo è utile sapere se, ed in quali circostanze, è necessario essere in possesso della patente nautica.

Presso la nostra Autoscuola, oltre a poter conseguire le patenti necessarie per guidare i mezzi di trasporto su terra (come la patente A o la patente B), è possibile conseguire anche la patente nautica. Avrai a tua disposizione istruttori qualificati e un’imbarcazione per poterti preparare al meglio al superamento dell’esame. Per qualsiasi informazione o chiarimento, ti ricordiamo che puoi contattarci compilando il form online che trovi sul nostro sito, telefonicamente, o venendo a trovarci in sede.

Nel proseguo dell’articolo analizzeremo le fattispecie in cui occorre possedere la patente nautica per condurre gommoni o moto d’acqua, e con quali modalità è possibile conseguire tale licenza presso la nostra autoscuola.

Moto d’acqua: cosa dice la legge

Per quanto riguarda la moto d’acqua, la legge equipara tale mezzo ad un natante da diporto di lunghezza inferiore ai quattro metri. Di conseguenza, nonostante nell’immaginario comune si pensi sia possibile condurla senza nessun tipo di licenza, per poterla utilizzare è necessario essere in possesso di patente nautica di categoria A.

Inoltre, sempre la legge stabilisce che non è possibile condurre moto d’acqua ad una distanza superiore ad un miglio dalla costa.
Le sanzioni, in caso di infrazione, sono molto salate. Se si viene colti alla guida di una moto d’acqua senza patente nautica di categoria A, la sanzione può spaziare dai 2.100 agli 8.263 euro.

Gommone: cosa dice la legge

Per quanto riguarda il gommone, le discriminanti  che fanno NON fanno scattare l’obbligo di patente nautica sono tre:

  • lunghezza inferiore ai 10 metri;
  • navigazione  entro le 6 miglia dalla costa;
  • motore che non deve superare la potenza di 40 cv, ovvero 30kw.

In caso contrario, così come per la moto d’acqua, anche nel caso di guida di un gommone è necessario disporre della patente nautica di categoria A. Inoltre, il possesso della patente nautica è in ogni caso obbligatorio nel caso in cui venga praticato lo sci nautico.

Conseguire la patente nautica presso la nostra autoscuola

Tra i servizi offerti dalla nostra autoscuola, rientra anche quello che consente il conseguimento della patente nautica.

Se vuoi ottenere la tua patente in tempi brevi per poter navigare in tutta sicurezza, puoi dunque contattare la nostra scuola guida di Cagliari. Metteremo a tua completa disposizione istruttori capaci e qualificati, ed un’imbarcazione di qualità per poter fare pratica verso il sostenimento dell’esame.  
In questo modo avrai la sicurezza ed il vantaggio di utilizzare il mezzo che conosci durante l’esame pratico.
Le modalità di conseguimento variano a seconda della tipologia di patente nautica che si intende conseguire:

  • patente nautica A: permette di comandare e condurre natanti e imbarcazioni da diporto entro 12 miglia dalla costa oppure oltre 12 miglia dalla costa.  A seconda poi del tipo di navigazione che si vuole intraprendere la categoria A si divide ulteriormente in patente nautica entro le 12 miglia dalla costa e patente oltre le 12 miglia, ovvero senza limiti.
  • patente nautica B: permette di comandare navi da diporto, ovvero superiori a 24 metri di lunghezza;
  • patente nautica C: permette la direzione nautica di natanti e imbarcazioni da diporto.

L’esame della patente nautica si compone, in linea generale, di una prova scritta e una prova pratica. 
Sia nel caso di patente nautica entro le 12 miglia sia nel caso senza limiti, la prova scritta prevede un quiz base a risposta multipla. Il quiz è composto da 20 quesiti, ritenuto superato con un massimo di 4 errori. La differenza sta invece nella prova di carteggio. Nel caso di patente nautica entro le 12 miglia è prevista una prova su elementi di carteggio nautico contenente 5 quesiti a risposta singola della durata di 20 minuti in cui è possibile fare al massimo 1 errore. Nel caso di patente senza limiti è prevista la classica prova di carteggio fatta con l’ausilio delle carte nautiche contenente 4 quesiti (o problemi), anche qui si può sbagliare al massimo una volta e si hanno a disposizione 60 minuti. Viene eseguita prima la prova di carteggio e poi il quiz base.

Conclusioni

Con il presente articolo, abbiamo cercato di mettere chiarezza sull’utilizzo di due dei mezzi più ambiti durante le vacanze estive, ovvero gommoni e moto d’acqua.
Ne abbiamo approfittato per riassumere alcuni aspetti relativi alla patente nautica, conseguibile direttamente presso la nostra autoscuola di Cagliari.
Sperando di essere stati di tuo interesse, ti ricordiamo che per qualsiasi dubbio o richiesta di chiarimento puoi contattarci compilando il nostro form online, telefonicamente, o venendo a trovarci in sede.

Patente K, fai del trasporto di persone il tuo lavoro: come conseguirla

Cenni introduttivi

Il trasporto di persone rappresenta un importante sbocco nel mondo del lavoro. Se hai conseguito la patente A o la patente B, queste però non bastano per aprirti le porte in ambito lavorativo.

Se invece non possiedi ancora la patente e vuoi iniziare ora in questo percorso, la nostra autoscuola prevede un’ampia e variegata offerta: patente AM, A1, A2, A3, patente B e BE, patente C, patente D, patente E, patente nautica. Per qualsiasi dubbio o necessità di chiarimento sui nostri servizi, ti consigliamo di contattarci compilando il form online, telefonicamente, o venendo a trovarci direttamente in sede.

Per poter sfruttare nel mondo del lavoro le già conseguite patenti A o B, occorrono i certificati KA e KB, che approfondiremo nel proseguo dell’articolo.

Patente K: in cosa consiste

Partiamo come al solito dal Codice della Strada. L’articolo 116 del Codice dispone che:

“Ai fini del servizio di noleggio con conducente per trasporto di persone, di cui all’articolo 85, comma 2, lettere a), b) c) e d), e di servizio di piazza con autovetture con conducente, di cui all’articolo 86, i conducenti, di età non inferiore a ventuno anni, conseguono un certificato di abilitazione professionale di tipo KA, se per la guida del veicolo adibito ai predetti servizi e’ richiesta la patente di guida di categoria A1, A2 o A, ovvero di tipo KB, se per la guida del veicolo adibito ai predetti servizi e’ richiesta la patente di guida di categoria B1 o B”.

In altre parole, se si possiede una delle patenti di tipo A e si vogliono utilizzare i veicoli rientranti in queste patenti per il trasporto professionale di persone, allora occorre conseguire il certificato di abilitazione professionale KA.
Se invece si possiede la patente B e si vogliono sfruttare gli autoveicoli la cui guida è permessa dalla patente B, allora occorre conseguire il certificato di abilitazione professionale KB.

Informazioni aggiuntive e curiosità

Una volta descritte le patenti KA e KB, è utile specificare alcuni aspetti o sottolineare curiosità che le riguardano:

  • Vige il principio del contenimento, nel senso che la patente KA è un sottoinsieme della patente KB. In altre parole, se si possiede la patente KB allora si possono guidare anche i veicoli previsti dalla patente KA;
  • Quando i veicoli viaggiano senza passeggeri o senza svolgere il servizio professionale, allora i conducenti non sono obbligati ad avere le patenti KA/KB;
  • Il CAP vale nel momento in cui è valida la patente (A o B), se la patente scade di validità anche il CAP associato non è più valido;
  • Essendo strettamente legato alla patente A o B, è necessario rinnovare il CAP anche in caso di scadenza – e conseguente rinnovo – della licenza di guida;
  •  Il rinnovo è previsto ogni 5 anni e presuppone il superamento di una visita medica.

Come conseguire le patenti KA e KB presso la nostra Autoscuola

Per le certificazioni KA e KB, al contrario della maggior parte delle altre patenti, occorre svolgere esclusivamente una prova teorica, senza che sia prevista una seconda parte di esame pratico. Nello specifico la prova teorica consiste in un esame orale, e non in un quiz.
Il programma d’esame su cui si basa tale prova si articola in 2 macroargomenti principali:

  • conoscenza della struttura del veicolo e delle sue parti principali (come ad esempio funzionamento dei motori, dei dispositivi di frenata, etc);
  • conoscenze generali in materia di trasporti e amministrazione (come ad esempio conoscenza dell’uso economico del veicolo, conoscenza della legislazione nazionale applicabile al trasporto di persone, etc).

Ne consegue che risulta molto importante, per il superamento dell’esame, avere adeguate conoscenze teoriche. Per questo ti consigliamo di scegliere un’autoscuola qualificata.
La nostra autoscuola di Sestu, in tal senso, mette a disposizione insegnanti qualificati che si soffermano dettagliatamente sui vari argomenti del programma che costituisce l’esame.

In generale, la nostra autoscuola di Cagliari è pronta per fornirti tutto quello di cui hai bisogno per raggiungere il tuo scopo, dalla formazione teorica necessaria per l’esame fino alla presa in carico del disbrigo delle pratiche amministrative e burocratiche.

Considerazioni finali

Abbiamo visto come le certificazioni KA e KB permettano di aprire, ai possessori di patenti A e B, sbocchi professionali non indifferenti.
Si tratta di patenti per cui occorre essere ben preparati al fine di sostenere e superare l’esame teorico, e per le quali la scelta di un’autoscuola qualificata come la nostra può risultare fondamentale per l’ottenimento del risultato desiderato.
Per qualsiasi dubbio o chiarimento su questo o altri servizi, ti consigliamo di contattarci compilando il form presente online sul nostro sito, telefonicamente, o venendo direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Patente AM, la prima in assoluto: in cosa consiste e come l’Autoscuola.Net accompagna i ragazzi nel suo conseguimento

Introduzione

La prima patente conseguibile in ordine di età è la patente AM. Si tratta di un documento che permette la guida di determinati veicoli fin dal compimento dei 14 anni.

Tuo figlio è un pilota in erba o, semplicemente, è alla ricerca della patente che gli permetta di guidare il suo primo mezzo? Informati sulle modalità di conseguimento della patente AM presso l’Autoscuola.Net.
Puoi contattarci compilando il form online, tramite i nostri recapiti telefonici, o venendo a trovarci in sede. Saremo lieti di fornirti tutte le informazioni di cui necessiti.

Presso l’Autoscuola.net è possibile conseguire tale patente. I nostri istruttori qualificati sono pronti ad accompagnare i ragazzi in questo primo passo nel mondo della guida su strada.
Nel proseguo dell’articolo, elencheremo le caratteristiche che contraddistinguono la patente AM ed i consigli per il suo conseguimento.

Disciplina del codice della strada: cosa si può guidare con la patente AM e quali sono i limiti di età

Relativamente alla patente AM, l’articolo fondamentale del Codice della Strada è l’articolo 116, che disciplina anche tutte le altre patenti.

Questo articolo dispone che la patente AM permette di guidare:

  1. ciclomotori a due ruote (categoria L1e) con velocità massima di costruzione non superiore a 45 km/h, la cui cilindrata è inferiore o uguale a 50 cm³ se a combustione interna, oppure la cui potenza nominale continua massima è inferiore o uguale a 4 kW per i motori elettrici;
  2. veicoli a tre ruote (categoria L2e) aventi una velocità massima per costruzione non superiore a 45 km/h e caratterizzati da un motore, la cui cilindrata è inferiore o uguale a 50 cm³ se ad accensione comandata, oppure la cui potenza massima netta è inferiore o uguale a 4 kW per gli altri motori a combustione interna, oppure la cui potenza nominale continua massima è inferiore o uguale a 4kW per i motori elettrici;
  3. quadricicli leggeri la cui massa a vuoto è inferiore o pari a 350 kg (categoria L6e), esclusa la massa delle batterie per i veicoli elettrici, la cui velocità massima per costruzione è inferiore o uguale a 45 km/h e la cui cilindrata del motore è inferiore o pari a 50 cm³ per i motori ad accensione comandata; o la cui potenza massima netta è inferiore o uguale a 4 kW per gli altri motori, a combustione interna; o la cui potenza nominale continua massima è inferiore o uguale a 4 kW per i motori elettrici.

In linea generale, si tratta di veicoli la cui cilindrata non supera praticamente mai i 50 cm³ e la cui velocità massima non supera i 45km/h.

La licenza AM è, come anticipato, conseguibile fin dall’età di 14 anni, due in meno rispetto AI 16 della patente A1. Una volta compiuti i 18 anni, è poi possibile allargare ulteriormente i limiti con l’ottenimento della patente A2.
Al compimento dei 24 anni è infine possibile conseguire la patente A, che permette di guidare qualsiasi moto senza limiti di cilindrata o potenza. Se si è già in possesso della patente di guida A2 allora è possibile abbassare l’età minima a vent’anni.

Conseguire la patente AM presso l’Autoscuola.net

È possibile conseguire la patente AM presso la nostra autoscuola, così come per la patente A1, la patente A2, e la patente A3.
Per ottenere la patente AM è necessario, come di consueto, superare sia un esame di teoria che un esame di pratica.
Per quanto riguarda l’esame di teoria, è formato 30 domande da completare in un massimo di 25 minuti. Il limite massimo di errori che si possono commettere è pari a tre.
Per quanto riguarda l’esame pratico di guida, si suddivide a sua volta in due parti: la prima viene svolta in un’area attrezzata, mentre la seconda in mezzo al traffico, a cui si accede soltanto dopo aver superato la prima parte.

Di fondamentale importanza è sapere che, iscrivendoti presso la nostra autoscuola per ottenere la patente, avrai il vantaggio di utilizzare la nostra pista privata. La pista è la stessa che viene utilizzata dagli esaminatori della Motorizzazione per la prova di guida.
A tale aspetto è collegato un importante vantaggio, che è quello di consentire lo svolgimento della prima parte dell’esame di pratica in un’area già nota e familiare.

Considerazioni finali

Con quest’articolo abbiamo cercato di darti un’infarinatura sulla patente AM, primo grande passo nel mondo delle patenti, che può consentire a tuo figlio di disporre in autonomia di un suo mezzo già dall’età di 14 anni.
Se necessiti ulteriori informazioni in merito ( o in generale su qualsiasi servizio della nostra autoscuola) ti consigliamo di contattarci compilando il form online, telefonicamente, o venendo a trovarci presso una delle nostre sedi.

Viaggi e vacanze all’estero: i casi in cui serve la patente di guida internazionale, e come ottenerla grazie all’Autoscuola.Net

Introduzione

Entra nel vivo la bella stagione ed è subito tempo di viaggi. In caso di vacanze all’estero, occorre fare attenzione se l’intenzione è quella di mettersi alla guida, perché a seconda della location prescelta potrebbe essere necessaria la patente internazionale. Noi dell’Autoscuola.net possiamo aiutarti ad ottenerla.

Per scoprire invece l’offerta completa della nostra autoscuola, ti invitiamo a visitare il nostro sito alla sezione servizi. Oltre ad accompagnarti nel conseguimento delle varie patenti, sono infatti previsti altri numerosi servizi, come ad esempio quello di recupero punti o la guida accompagnata.
Per qualsiasi informazione puoi contattarci compilando il form online, tramite i nostri recapiti telefonici, o venendo a trovarci nelle nostre sedi.

Nel proseguo dell’articolo ti spiegheremo meglio in cosa consiste ed in quali situazioni occorre essere in possesso di tale attestato.

Patente internazionale di Guida: cenni generali

La patente internazionale di guida, o più correttamente “Permesso Internazionale di Guida’, come scrive l’ACI: è necessaria per guidare in quei paesi che non siano firmatari delle medesime Convenzioni internazionali ratificate dall’Italia.
È rilasciata dall’Ufficio Provinciale della Direzione Generale della Motorizzazione Civile del luogo di residenza del richiedente, previa esibizione della patente di guida in corso di validità. L’elenco degli Uffici Provinciali della Motorizzazione Civile è consultabile sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Esistono due modelli diversi di patente internazionale, ognuno dei quali con la propria lista di paesi in cui il documento è considerato valido ai fini legislativi: 

  • il modello “Convenzione di Ginevra 1949”, il quale ha validità per 1 anno; 


  • il modello “Convenzione di Vienna 1968”, il quale ha validità per 3 anni. 
Esempio di patente internazionale “Ginevra”

Occorre specificare che per entrambi i modelli, è condizione necessaria essere già in possesso della patente di guida italiana, conseguibile ovviamente presso l’Autoscuola.net.

Inoltre, essendo la patente internazionale un documento subordinato alla patente originale, è legata a quest’ultima  anche nell’ambito della scadenza. Di conseguenza, la data di scadenza predominante è quella della patente italiana: se questa dovesse scadere, allora anche la patente internazionale perderebbe il suo effetto, anche se non fossero passati gli 1 o 3 anni di scadenza (rispettivi del modello di Ginevra e del modello di Vienna).

Distinzione tra i due modelli: dettagli

Il modello Ginevra è valido nelle seguenti destinazioni: Argentina, Australia, Cambogia, Perù, Marocco, Canada, Cuba, Egitto, India, Giordania, Nuova Zelanda, Singapore, USA, Sud Africa, Sri Lanka, Thailandia, Turchia e Venezuela. 
Il modello Vienna è valido invece in: Argentina, Cile, Bahamas, Bielorussia, Brasile, Ecuador, Filippine, Indonesia, Messico, Iran, Mongolia, Sud Africa, Thailandia, Uruguay e Venezuela. 

A seconda di quello che è il paese visitare occorre dunque optare per una delle due opzioni.
Da segnalare come entrambi, anche sommati, non comprendano tutti i paesi al di fuori dell’Italia.
Non è necessario, infatti, ottenere tale documento se si intende viaggiare nei paesi europei, o in altri paesi come la Turchia o l’Algeria. In tal caso occorre semplicemente la patente italiana regolarmente conseguita sul nostro territorio.

Come ottenere il Permesso di Guida Internazionale grazie alla nostra Autoscuola

Per ottenere il documento è necessario presentarsi alla motorizzazione civile, portando con sé una serie di documenti necessari: ovviamente la patente di guida conseguita in territorio italiano, marca da bollo, versamento di 16 sul c/c 4028, versamento di 10 sul c/c 9001, due fototessere, il modello TT746.

La nostra autoscuola si mette a tua disposizione per provvedere alla consegna di tali documenti alla motorizzazione, permettendoti di risparmiare tempo e di velocizzare l’emissione del permesso internazionale.

Relativamente a quest’ultimo punto, in media i tempi variano dai 10 ai 20 giorni lavorativi, ma per essere sicuri di ottenere il documento in tempo, è consigliato fare richiesta con largo anticipo, cioè con almeno un 1 mese e mezzo prima della data di partenza.

A causa della burocrazia e della mole di lavoro degli uffici di Motorizzazione, spesso la procedura per ottenere il documento di guida valido all’estero può richiedere più del tempo previsto.

Conclusioni

Abbiamo scoperto a cosa serve il Permesso di Guida internazionale, particolarmente utile con l’arrivo dell’estate, la stagione in cui gli italiani più si spostano per i viaggi all’estero.

Nel corso dell’articolo sono state illustrate le due diverse tipologie di patente internazionale, per passare poi a dei consigli su come ottenere tale documento affidandosi alla nostra autoscuola e risparmiando tempo prezioso.
Ti ricordiamo infine che, per qualsiasi dubbio o chiarimento, puoi contattarci compilando il form online, tramite i nostri recapiti telefonici, o venendo direttamente a trovarci in sede.

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