Inverno e parabrezza ghiacciato: i consigli per prevenire e rimediare

Introduzione

Una delle scocciature maggiori dell’inverno per chi possiede una patente riguarda la possibilità di ritrovarsi, durante la notte o alle prime ore del giorno, con il parabrezza ghiacciato.

Se invece non hai ancora conseguito la patente, l’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sitochiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Per questo, nel proseguo dell’articolo cercheremo di elencare consigli e metodi di prevenzione per evitare che il parabrezza si ghiacci o per rimediare quando necessario.

Generalità

Durante i mesi invernali, una delle problematiche più comuni per chi possiede un’auto è il parabrezza ghiacciato. Le basse temperature possono facilmente causare la formazione di uno strato di ghiaccio che, a seconda dello spessore, può risultare difficile da rimuovere. Mentre un sottile strato di ghiaccio può essere eliminato in pochi minuti, uno più spesso e duro richiede più tempo e pazienza. Inoltre, secondo il Codice della Strada 2024, è illegale guidare con il parabrezza ghiacciato, poiché compromette la visibilità, che deve essere chiara per almeno 180 gradi.

Prevenire la formazione del ghiaccio sul parabrezza

La soluzione migliore per evitare che il parabrezza si ghiacci è quella di parcheggiare l’auto in un garage, ma non tutti hanno questa possibilità. In alternativa, si può coprire il parabrezza con appositi teli protettivi. Questi coprivetri sono progettati per proteggere l’intera superficie vetrata, inclusi i finestrini e gli specchietti. Se non si vuole spendere troppo, esistono soluzioni più economiche come utilizzare del cartone o una vecchia coperta, anche se questi materiali non sono durevoli come i coprivetri specifici. Coprire il parabrezza è il metodo più rapido ed efficace per evitare la formazione di ghiaccio, risparmiando tempo nelle giornate fredde.

Come rimuovere il ghiaccio dal parabrezza?

Quando il ghiaccio si è già formato e non si dispone di un garage o di una copertura per l’auto, ci sono diversi modi per rimuoverlo. Il metodo più tradizionale è l’utilizzo del raschietto, uno strumento in plastica dura che consente di grattare via il ghiaccio.

Tuttavia, questo può risultare scomodo in condizioni di freddo intenso, quindi è consigliabile usare un raschietto con un guanto per proteggere le mani. Un’altra soluzione, più veloce ma meno economica, è l’uso di uno spray sciogli ghiaccio. Questi spray sono pratici e facili da usare, ma tendono a esaurirsi rapidamente, soprattutto se si utilizzano per l’intero parabrezza. Infine, molti automobilisti accendono il riscaldamento dell’auto e aspettano che il ghiaccio si sciolga lentamente. Sebbene questo metodo sia abbastanza comune, richiede un po’ di tempo per essere efficace.

Metodi veloci per sbrinare il parabrezza

Se si cerca una soluzione rapida, ci sono alcuni metodi che possono aiutare a sbrinare il parabrezza in tempi brevi. Ad esempio, l’uso del climatizzatore con aria calda è uno dei metodi più diffusi, ma l’efficacia dipende dall’efficienza del sistema di riscaldamento dell’auto. Un altro trucco è coprire il parabrezza durante la notte con un telo o una coperta isolante, che previene la formazione del ghiaccio. Se il ghiaccio si è già formato, il raschietto è la scelta migliore per gli strati sottili. Per un’opzione più veloce, si può usare uno spray antigelo, che funziona in pochi secondi, ma va usato con moderazione per evitare danni ai tergicristalli. Infine, alcune auto di fascia alta sono dotate di sistemi di sbrinamento a distanza, che permettono di riscaldare il parabrezza senza dover entrare nell’auto, ma questa funzione è disponibile solo su modelli premium.

Cosa evitare durante lo sbrinamento

Ci sono alcuni errori che sarebbe meglio evitare quando si cerca di rimuovere il ghiaccio dal parabrezza. Prima di tutto, è assolutamente sconsigliato utilizzare il sale, poiché potrebbe graffiare il vetro e, se ci sono crepe anche piccole, potrebbe penetrare nel vetro e causare danni. Un altro errore comune è versare acqua bollente sul parabrezza. Il drastico cambiamento di temperatura potrebbe infatti danneggiare il vetro, causando crepe o rotture. Inoltre, l’acqua calda potrebbe congelarsi nuovamente se le temperature sono ancora basse. Infine, non bisogna mai azionare i tergicristalli quando c’è ancora ghiaccio sul parabrezza, poiché ciò potrebbe danneggiare le spazzole o il motore che le aziona.

Conclusioni

In sintesi, affrontare il problema del parabrezza ghiacciato richiede preparazione e un po’ di pazienza. Se non si dispone di un garage, è fondamentale utilizzare i metodi giusti per prevenire o rimuovere il ghiaccio in modo sicuro ed efficace, senza danneggiare l’auto.
Sperando di essere stati d’aiuto, ti ricordiamo che per qualsiasi info o chiarimento sui servizi della nostra autoscuola puoi contattarci tramite il nostro sito, chiamarci, o venire direttamente a trovarci in sede.

Revisione online: come prendere l’appuntamento in pochi click

Introduzione

Una volta che si consegue la patente e si dispone di un’auto, è importante sapere che, dopo quattro anni dopo la prima immatricolazione e poi dopo due anni, è obbligatorio effettuare la revisione.

Se invece non hai ancora conseguito la patente, l’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sitochiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

La prenotazione della revisione può essere effettuata anche online e per questo, nel proseguo dell’articolo, ti spiegheremo come fare.

Generalità

Prenotare la revisione del proprio veicolo tramite il Portale dell’automobilista è un’operazione facile e comoda, che può essere effettuata completamente online. Questo portale, gestito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, offre una vasta gamma di servizi legati ai trasporti, destinati tanto ai cittadini quanto a professionisti e imprese. Tra i numerosi vantaggi della piattaforma, c’è la possibilità di gestire facilmente la propria revisione, con una procedura semplificata che non richiede particolari competenze informatiche. Inoltre, il portale invia notifiche per ricordare agli utenti gli adempimenti burocratici necessari, come appunto la revisione del veicolo.

I passaggi da effettuare

Per iniziare, il proprietario del veicolo deve entrare nel Portale dell’automobilista, utilizzando le proprie credenziali. Una volta effettuato l’accesso, bisogna selezionare il servizio di revisione, che si trova nella sezione dedicata ai servizi online. A questo punto, si dovranno inserire i dati relativi al veicolo, come il numero di targa e altre informazioni richieste, oltre alla Motorizzazione provinciale di riferimento. Dopo aver completato questi passaggi, si può scegliere la data e l’orario disponibili per l’appuntamento, tra le opzioni proposte dal sistema. È importante verificare che la data scelta rientri nei tempi previsti per la revisione.

Una volta selezionato il giorno e l’orario, basta confermare la prenotazione. Il sistema invierà una notifica, via email o direttamente sul portale, con il dettaglio dell’appuntamento. È fondamentale conservare questa conferma, in quanto sarà richiesta al momento della revisione del veicolo. Dopo aver completato questa fase, non resta che presentarsi al centro di revisione alla data e all’orario stabilito.

C’è anche la possibilità di modificare la prenotazione una volta effettuata. Nel caso si abbia bisogno di modificare l’appuntamento, è possibile farlo direttamente dal portale. Basta entrare nella sezione “Gestione prenotazione” e scegliere l’opzione di modifica. In alternativa, è possibile cancellare la prenotazione, ma solo se la cancellazione avviene almeno 24 ore prima dell’appuntamento. Se la prenotazione è stata inviata alla Motorizzazione e successivamente rifiutata, l’utente può annullarla senza problemi. Quando si cancella una prenotazione, il sistema rende disponibile il posto per altri utenti, mentre i documenti caricati vengono eliminati.

Conclusioni

In sintesi, il Portale dell’automobilista offre un sistema intuitivo e funzionale per gestire la revisione del veicolo in modo semplice e veloce. Con pochi clic, è possibile prenotare, modificare o annullare un appuntamento, rendendo l’intero processo decisamente più comodo rispetto alle modalità tradizionali.
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Le Novità del Nuovo Codice della Strada in Italia Relativamente all’Alcol

Introduzione

Il nuovo Codice della Strada, in vigore in Italia dal 2024, introduce importanti modifiche riguardanti la sicurezza stradale, con particolare attenzione al consumo di alcol e droghe da parte degli automobilisti. Le nuove disposizioni vanno a rafforzare la severità delle normative esistenti, rendendo più severi i controlli e le pene per chi guida sotto l’effetto di alcol. Importante è che le novità introdotte siano conosciute da chi possiede una patente di guida.

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Per questo nel proseguo dell’articolo approfondiremo le principali novità introdotte.

Limiti di Tasso Alcolico e sanzioni

Una delle modifiche più significative riguarda i limiti di alcol nel sangue. Sebbene il tasso di 0,5 grammi per litro di sangue (g/l) resti il limite ordinario, si assiste ad un inasprimento delle sanzioni.

Se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro si va incontro a una sanzione tra 573 e 2.170 euro, con una sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Se il tasso alcolemico è compreso tra 0,8 e 1,5 grammi per litro, si è puniti con la doppia sanzione, detentiva e pecuniaria (arresto fino a 6 mesi e ammenda da 800 a 3.200 euro), con sospensione della patente da 6 mesi a un anno. Se il tasso alcolemico è superiore a 1,5 grammi per litro, la contravvenzione è punita con sanzione detentiva e pecuniaria (arresto da 6 mesi e un anno e ammenda da 1.500 a 6.000 euro) e sospensione della patente da uno a due anni. 

L’obiettivo di queste modifiche è quello di ridurre i rischi di incidenti, specialmente per i conducenti meno esperti o coloro che si trovano alla guida di veicoli più pesanti e pericolosi.

Controlli

I controlli stradali, già piuttosto frequenti, saranno ulteriormente intensificati. Le forze dell’ordine avranno più facilità nell’effettuare test dell’alcol durante la notte e nei weekend, orari tradizionalmente più critici per gli incidenti legati all’alcol. L’introduzione di alcol-test preliminari a bordo veicolo e l’ampliamento delle zone sottoposte a controllo consentiranno di individuare in modo tempestivo i conducenti sotto l’effetto dell’alcol.

Alcolock

Se un soggetto viene nuovamente sorpreso alla guida con un tasso alcolemico superiore ai limiti ed è stato già condannato in sede panale o è già stato soggetto a sanzioni amministrative, allora potrebbe essere obbligato all’utilizzo dell’alcolock. L’alcolock è un dispositivo che impedisce l’avvio del motore in caso di rilevamento di un tasso alcolemico superiore a zero. Tutti i veicoli comunitari di nuova immatricolazione con decorrenza dal 6 luglio 2024 hanno l’obbligo di disporre della predisposizione per l’alcolock, ma per installare gli alcolock nei veicoli bisognerà attendere il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, da adottare entro il 14 giugno 2025, che indicherà quali caratteristiche deve avere il dispositivo e come deve essere installato.

Educazione e Prevenzione

Il nuovo Codice della Strada prevede anche un maggiore impegno nella prevenzione, con campagne di sensibilizzazione rivolte a giovani e conducenti di veicoli commerciali. L’educazione alla sicurezza stradale diventa quindi un pilastro fondamentale. Oltre a corsi obbligatori per chi infrange le regole, si stanno organizzando iniziative nelle scuole e nei luoghi pubblici per sensibilizzare sull’importanza di non mettersi mai alla guida dopo aver consumato alcol.

Conclusioni

Come visto, le modifiche introdotte nel 2024 al Codice della Strada, in relazione all’alcol, rappresentano un cambiamento importante della normativa, ed è fondamentale conoscerle.
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Approvato il nuovo codice della Strada: cosa cambia per chi guida al telefono

Introduzione

Con l’approvazione del nuovo Codice della Strada ci saranno notevoli cambiamenti, e diventa dunque fondamentale conoscere le principali novità per chi possiede una patente di guida in Italia.

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Per questo, nel proseguo dell’articolo tratteremo una delle tante novità apportate, quella riguardante le nuove sanzioni per chi viene colto al telefono alla guida.

Il nuovo Codice: generalità

Con l’approvazione delle scorse settimane da parte del Senato, dopo quella arrivata in primavera 2024 da parte della Camera, la modifica del Codice della Strada proposta dal governo ha il via libera di entrambi i rami del Parlamento. Ora toccherà al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: infatti con la sua firma le modifiche verranno pubblicate in Gazzetta Ufficiale e dopo 15 giorni entreranno ufficialmente in vigore. Per gli automobilisti, ma non solo per loro, cambieranno come anticipato tante regole.

Una di queste riguarda le sanzioni per chi utilizza il telefono alla guida.

Telefono alla guida: cosa cambia

Con la riforma del Codice della strada, le sanzioni per utilizzo di cellulare alla guida diventano più stringenti. Sul profilo economico, l’ammontare della multa per chi viene sorpreso mentre fa uso di telefono mentre guida varia da un minimo di 250 euro ad un massimo di 1.000 euro. Più onerosa la sanzione per i recidivi: da 350 a 1.400 euro.

L’inasprimento delle sanzioni non si limita solo all’aspetto puramente monetario. Infatti, è prevista anche una formula di sospensione breve della patente, da 7 giorni di durata nel caso in cui l’infrazione venga commessa da un conducente con almeno 10 punti sulla patente, che diventano 15 per chi dispone di meno di 1o punti. Queste tempistiche raddoppiano nel caso in cui l’utilizzo del cellulare alla guida venga individuato come causa di un incidente che abbia coinvolto un altro veicolo. Permane anche la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente, che va da 15 giorni a 2 mesi nel caso in cui si tratti del primo episodio in cui si viene sorpresi con cellulare alla guida, e da 1 a 3 mesi per i recidivi. 

Conclusioni

Come visto, è palese il notevole inasprimento delle sanzioni, mirate a disincentivare sempre di più l’utilizzo degli apparecchi telefonici alla guida. Gli automobilisti dovranno adattarsi alle nuove norme, per evitare di incappare in illeciti.
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Primo soccorso stradale: i consigli su come agire in caso di necessità

Introduzione

A chiunque può capitare di assistere ad un incidente stradale e trovarsi di fronte ad una situazione in cui sono presenti uno o più feriti della strada.

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Per questo, nel proseguo dell’articolo cercheremo di capire quali sono le modalità migliori per comportarsi davanti a fattispecie del genere, in modo tale da sventare situazioni pericolose per la salute dei coinvolti nell’incidente.

Cosa dice la normativa

Innanzitutto, è il Codice della Strada a disciplinare il soccorso stradale.

L’articolo 189 del sopracitato codice dispone che: “In caso di incidente, comunque ricollegabile al suo comportamento, il conducente ha l’obbligo di fermarsi e di prestare assistenza a coloro che, eventualmente, abbiano subìto danno alla persona”.

Estendendo invece la fattispecie non solo a chi ha causato l’incidente, ma a tutti i cittadini, entra in gioco l’articolo 593:

“Chiunque (…) trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita, omette di prestare l’assistenza occorrente o di darne immediato avviso all’Autorità (…) è punito con la reclusione fino a un anno e con multa fino a 2.500 euro. Se da siffatta condotta del colpevole deriva la morte, la pena è raddoppiata”.

Per quanto riguarda le sanzioni, sempre il Codice della Strada dispone che:

“In caso di incidente con danno alle sole cose, chi non ottempera all’obbligo di fermarsi è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 272 a 1.088 euro. Chi, invece, in caso di incidente con danno alle persone, non rispetta l’obbligo di fermarsi è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con la sospensione della patente da 1 a 3 anni”.

“Il conducente che si sia dato alla fuga è in ogni caso passibile di arresto (articolo 381 del Codice di procedura penale), a meno che nelle 24 ore successive al fattaccio si metta a disposizione della Polizia giudiziaria. A costui verrà contestato anche il reato di omissione di soccorso (articolo 189 comma 7 del Codice della strada) per non aver prestato assistenza alle persone ferite”.

“Chi, poi, non ottempera all’obbligo di prestare assistenza alle persone ferite (omissione di soccorso) è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con la sospensione della patente da 18 mesi a 5 anni. è possibile il concorso tra le due ipotesi di reato (fuga e omissione di soccorso). Inoltre, è disposta la confisca di un ciclomotore o motoveicolo adoperato per commettere un reato”.

Tecniche di soccorso

Le modalità con cui procedere possono variare al variare della fattispecie in cui ci si trova. Nel caso in cui non ci si trovi in una situazione con pericolo di morte imminente, l’ideale è chiamare subito i soccorsi del 118, in modo tale che sia il personale specializzato ad operare con le dovute conoscenze e le dovute cautele.

Diverse discorso riguarda invece le fattispecie in cui il ferito è in pericolo di vita imminente: in questo caso la vita del ferito è nelle mani del primo soccorritore.
Nel caso in cui, ad esempio, il  ferito sia impossibilitato ad uscire autonomamente dall’abitacolo e si trovi in pericolo di vita, si possono adottare i seguenti passi:

  • far passare un avambraccio sotto l’ascella del ferito, afferrargli il mento e bloccargli la testa contro la propria spalla;
  • passare l’altro avambraccio sotto l’altra ascella e afferrare il polso del ferito appoggiandolo sull’addome;
  • adagiare la testa del ferito contro la propria spalla e cercare di sostenerlo saldamente;
  • retrocedere tenendo ben ferma la testa del ferito.

Una volta compiute le operazioni descritte occorre in ogni caso procedere con la chiamata al 118.

Altra situazione critica è quella in cui il ferito presenti gravi emorragie. Anche in questo caso è bene intervenire ancor prima di chiamare il 118.

Le emorragie più gravi sono quelle relative alla lesione di una vena o di una arteria. In caso di grave emorragia, soprattutto se arteriosa, la vita del ferito è nelle mani del primo soccorritore che deve procedere senza esitare: nei casi più gravi la situazione può diventare irreparabile in pochi minuti.

A chiamare soccorsi qualificati si procederà poi, dopo aver tamponato l’emorragia. Aspettando l’arrivo del soccorso qualificato, in caso di gravi emorragie è necessario:

  • Sdraiare il ferito;
  • Sollevare l’arto infortunato;
  • Applicare una fasciatura compressiva o procedere con la compressione digitale a distanza;
  • Porre l’infortunato in posizione antishock (supino con le gambe sollevate) e tranquillizzarlo.

Conclusioni

Come visto, il primo soccorso è disciplinato per legge, e l’omissione può comportare sanzioni anche pesanti nei confronti dei cittadini o di chi è coinvolto nell’incidente.
Il comportamento del soccorritore varia a seconda della specifica situazione, ed è sicuramente fondamentale chiamare i soccorsi del 118.
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Ripasso sui segnali di divieto: indicazioni e aspetto visivo

Introduzione

Qualsiasi automobilista dotato di patente non può non avere una buona conoscenza della segnaletica stradale. Tra i segnali, assumono notevole importanza i segnali divieto, i quali hanno appunto la funzione di imporre un divieto all’utente della strada in particolari luoghi e circostanze.

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Per questo, nel proseguo dell’articolo ci focalizzeremo proprio su questa categoria di segnali, spiegando come sono riconoscibili e illustrando il significato dei cartelli più importanti.

Classificazione dei segnali

I segnali di divieto rientrano nella più grande famiglia della segnaletica verticale. Il Codice della Strada afferma che la segnaletica verticale prevale su quella orizzontale e prevede diverse tipologie di segnali verticali in base alla forma, al colore e all’immagine all’interno di ogni cartello. Possiamo suddividere i segnali verticali nei seguenti sottogruppi:

  • segnali di precedenza;
  • segnali di pericolo
  • segnali di divieto;
  • segnali di obbligo.

Segnali di divieto: generalità

I segnali di divieto indicano specifici comportamenti che l’automobilista non può tenere mentre si trova alla guida della propria vettura.
Questi segnali sono caratterizzati da specifica forma e colore: la forma è nella maggior parte dei casi circolare, mentre per guarda la colorazione è solitamente contraddistinta da bordo rosso su sfondo bianco con il simbolo di riferimento nero. Esistono anche alcune eccezioni, e queste sono rappresentate dai cartelli rettangolari relativi alla fermata, alla sosta e al parcheggio dei veicoli (come, ad esempio, il divieto di sosta ed il divieto di fermata).

Per quanto riguarda il posizionamento, i segnali di divieto devono essere installati in corrispondenza o il più vicino possibile al punto in cui inizia lo specifico divieto, ma possono essere preceduti – a condizione che vi sia un pannello integrativo di distanza – da un analogo segnale con funzione di preavviso.

Principali segnali di divieto

I segnali di divieto si dividono in generici e specifici: i primi si riferiscono a tutti i veicoli, mentre i secondi si riferiscono solo a categorie di veicoli o a particolari categorie di utenti.

Tra i segnali di divieto generici più importanti troviamo:

divieto di transito: che indica il divieto di transitare in una determinata area;
divieto di sorpasso: indica il divieto di sorpassare i veicoli a motore;
distanziamento minimo obbligatorio, che impone il divieto di seguire il veicolo che precede ad una distanza inferiore a quella indicata;
limite massimo di velocità, che indica il tetto massimo che si può raggiungere in un determinato tratto di strada in termini di velocità;
divieto di sosta: indica i luoghi dove è stato disposto il divieto di sosta dei veicoli;
divieto di fermata: indica i luoghi dove sono vietate la sosta e la fermata e, comunque, qualsiasi momentaneo arresto volontario del veicolo.

Tra i segnali di divieto specifici più importanti troviamo, ad esempio:

divieto di sorpasso per i veicoli di massa a pieno carico superiore a 3,5 t, che indica il divieto di sorpassare veicoli a motore per i veicoli di massa a pieno carico superiore a 3,5 t, indicata sulla carta di circolazione e non adibiti a trasporto di persone;

transito vietato ai veicoli a trazione animale; transito vietato ai pedoni; transito vietato alle biciclette (indica il divieto di transito per i velocipedi); transito vietato ai motocicli; transito vietato agli autobus.

Conclusioni

Come visto, i segnali di divieto sono imprescindibili per garantire il rispetto delle norme stradali ed è buona norma cercare di riconoscere il loro significato.
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Approfondimento sui segnali di precedenza: colore, forma e indicazioni

Introduzione

Qualsiasi automobilista dotato di patente non può non avere una buona conoscenza della segnaletica stradale. Tra i segnali, assumono notevole importanza i segnali di precedenza, che informano appunto gli utenti della strada di dover dare, oppure di avere, la precedenza.

Se invece non hai ancora conseguito la patente, l’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sito, chiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Per questo, nel proseguo dell’articolo ci focalizzeremo proprio su questa categoria di segnali, spiegando come sono riconoscibili e illustrando il significato dei cartelli più importanti.

Classificazione dei segnali

I segnali di precedenza rientrano nella più grande famiglia della segnaletica verticale. Il Codice della Strada afferma che la segnaletica verticale prevale su quella orizzontale e prevede diverse tipologie di segnali verticali in base alla forma, al colore e all’immagine all’interno di ogni cartello. Possiamo suddividere i segnali verticali nei seguenti sottogruppi:

  • segnali di precedenza;
  • segnali di pericolo
  • segnali di divieto;
  • segnali di obbligo.

Segnali di precedenza: generalità

II segnali che appartengono a questa famiglia, al contrario, ad esempio, dei segnali di obbligo, non hanno la stessa forma né colori comuni.

I segnali di precedenza si dividono in due classi:

  • quelli che impongono ai conducenti l’obbligo di dare la precedenza;
  • quelli che, in maniera diametralmente opposta, indicano ai conducenti il diritto di precedenza.

Segnali di dare precedenza

Segnale di dare precedenza: il segnale dare precedenza è rappresentato da un cartello con forma di triangolo dal vertice verso il basso, su fondo bianco bordato di rosso. Questo segnale indica l’obbligo per il conducente di dare la precedenza ai veicoli che circolano nei due sensi sulla strada sulla quale ci si sta per immettere o che si va ad attraversare.

Segnale di fermarsi e dare precedenza: Il segnale fermarsi e dare precedenza è di forma ottagonale a fondo rosso bordato di bianco con la scritta “STOP” (per questo è conosciuto nel gergo comune come “STOP”). Questo segnale obbliga a fermarsi in corrispondenza della striscia trasversale di arresto, anche in presenza di semaforo a luce lampeggiante gialla, e a dare la precedenza agli altri veicoli, sia che provengano da destra che da sinistra.

Segnale di intersezione con precedenza a destra: il segnale di ‘intersezione con precedenza a destra’, caratterizzato da una sorta di triangolo con X al centro, è installato sulle strade extraurbane per presegnalare un’intersezione tra due o più strade per le quali vige la regola generale della precedenza a destra. Nei centri abitati può essere usato solo quando le condizioni del traffico ne consigliano l’impiego per motivi di sicurezza.

Segnali di diritto di precedenza

Segnale di intersezione con diritto di precedenza: il segnale di ‘intersezione con diritto di precedenza’ preannuncia un incrocio con strade di minore importanza, cioè un incrocio in cui si ha la precedenza sui veicoli provenienti dalle strade secondarie.

Segnale di diritto di precedenza: il segnale diritto di precedenza (giallo bordato di bianco) indica che in un tratto di strada gode del diritto di precedenza.

Segnale di diritto di precedenza nei sensi unici alternati: è un segnale di forma quadrata con fondo blu e due frecce verticali al centro (rossa e bianca) posizionate su direzioni opposte. Questo segnale precede una strettoia che permette il transito di una sola fila di veicoli, consentendo pertanto di avere precedenza rispetto ai veicoli provenienti dal senso opposto. Può essere posto in una strada con una parte della carreggiata chiusa per lavori, oppure dov’è presente una strettoia.

Conclusioni

Come visto, sono svariati i segnali di precedenza, ed è buona prassi per gli automobilisti conoscerli tutti.
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Focus sui segnali di obbligo: colore, forma e indicazioni

Introduzione

Tra le principali nozioni che ogni automobilista deve avere, sicuramente rientra anche la conoscenza della segnaletica stradale. Tra i segnali, assumono notevole importanza i segnali di obbligo, che prescrivono appunto uno specifico obbligo per il conducente.

Se invece non hai ancora conseguito la patente, l’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sito, chiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Per questo, nel proseguo dell’articolo ci focalizzeremo proprio su questa categoria di segnali, spiegando come sono riconoscibili e illustrando il significato dei cartelli più importanti.

Classificazione dei segnali

I segnali di obbligo rientrano nella più grande famiglia della segnaletica verticale. Il Codice della Strada afferma che la segnaletica verticale prevale su quella orizzontale e prevede diverse tipologie di segnali verticali in base alla forma, al colore e all’immagine all’interno di ogni cartello. Possiamo suddividere i segnali verticali nei seguenti sottogruppi:

  • segnali di precedenza;
  • segnali di pericolo
  • segnali di divieto;
  • segnali di obbligo.

Segnali d’obbligo: come riconoscerli

I segnali d’obbligo, insieme a quelli di divieto e di precedenza, fanno parte della più grande macrocategoria dei segnali di prescrizione, ossia tutti quei cartelli stradali che danno delle disposizioni o dei comandi. 
Sono quasi tutti caratterizzati dalla forma circolare e dal colore bianco su sfondo azzurro.

Segnali di obbligo di direzione

I segnali di obbligo di direzione sono posti in corrispondenza di un incrocio e indicano l’unica direzione consentita al conducente, che a seconda del tipo di segnale può essere diritta, a sinistra o a destra. I cartelli che prescrivono l’obbligo di direzione a sinistra o a destra sono solitamente preceduti dai corrispondenti segnali di preavviso di direzione obbligatoria. I segnali di preavviso di direzione obbligatoria a sinistra o a destra precedono un incrocio ove è obbligatorio, appunto, svoltare in una delle due direzioni. Quindi in presenza di questi cartelli non è mai consentito proseguire diritto. Entrambi i segnali possono essere integrati col pannello che indica la distanza dal punto in cui vige l’obbligo.

Segnali di obbligo di limite minimo di velocità

Il segnale stradale di limite minimo di velocità vieta ai conducenti di procedere a una velocità inferiore a quella indicata. Ma non solo: vieta anche il transito ai veicoli che per le loro caratteristiche costruttive non siano in grado di raggiungere quella velocità. Questo segnale ha anche il corrispondente cartello di fine prescrizione, uguale ma con una banda rossa trasversale

Altri segnali d’obbligo

Ci sono poi tutta un’altra serie di segnali d’obbligo, tra i quali:

  • Obbligo di catene da neve: indica che la circolazione è consentita solo ai veicoli muniti di catene o pneumatici invernali.
  • -Obbligo di circolazione rotatoria: indica la presenza di un incrocio nel quale la circolazione è regolata da rotatoria e di conseguenza deve avvenire secondo il verso indicato dalle frecce.
  • Obbligo di percorso pedonale o pista ciclabile: il segnale di percorso pedonale indica un’area destinata al transito dei soli pedoni e sul quale tutti gli altri tipi di veicoli non possono transitare. Il segnale di pista ciclabile indica un percorso, una corsia o un itinerario riservato soltanto alle biciclette, con esclusione di tutti gli altri veicoli e anche di pedoni e animali.

Conclusioni

Come visto, i segnali d’obbligo sono tanto importanti quanto variegati, ed è buona norma cercare di riconoscere il loro significato.
Sperando di essere stati di tuo interesse, ti ricordiamo che per qualsiasi info o chiarimento sui servizi della nostra autoscuola puoi contattarci o venire direttamente a trovarci in sede.

Patente nautica, focus sui quiz: i dettagli e gli argomenti

Introduzione

Così come per la guida in strada esistono svariate patenti per i vari tipi di mezzi da condurre, anche in mare occorre possedere la patente nautica per potersi mettere alla guida di un’imbarcazione.
Questa volta ci concentreremo in particolare sulla parte dei quiz teorici, indispensabili per poter poi conseguire la licenza.

L’Autoscuola.net, oltre alle patenti per la guida su strada (dalla classica patente B fino alle patenti professionali), ti permette di conseguire la tua patente nautica in tempi brevi per poter navigare in tutta sicurezza. Contatta la nostra scuola guida di Cagliari: metteremo a tua disposizione istruttori capaci e un’imbarcazione di qualità per fare pratica.

Per questo, nel proseguo dell’articolo spiegheremo la struttura dei quiz ed elencheremo gli argomenti trattati.

Navigazione entro le 12 miglia dalla costa

Occorre innanzitutto distinguere tra navigazione entro le 12 miglia dalla costa e navigazione senza limiti. Partiamo dalla navigazione entro le 12 miglia dalla costa.

Nel caso in cui si stia conseguendo l’abilitazione relativa alle sole unità da diporto a motore, occorre superare due prove:

  • quiz teorico su elementi di carteggio nautico: 5 quesiti a risposta singola (promozione con min. 4 risposte esatte). Durata 20 minuti.
  • quiz base: 20 quesiti a risposta alternativa (promozione con min. 16 risposte esatte). Durata 30 minuti.

Nel caso in cui si stia conseguendo l’abilitazione relativa alle unità da diporto a motore, a vela, ed a propulsione mista, occorre superare tre prove:

  • quiz teorico su elementi di carteggio nautico: 5 quesiti a risposta singola (promozione con min. 4 risposte esatte). Durata 20 minuti.
  • quiz base: 20 quesiti a risposta alternativa (promozione con min. 16 risposte esatte). Durata 30 minuti.
  • quiz vela: 5 quesiti a risposta singola (promozione con min. 4 risposte esatte). Durata 15 minuti.

Navigazione senza limiti

Passiamo ora alla navigazione senza limiti.
Nel caso in cui si stia conseguendo l’abilitazione relativa alle sole unità da diporto a motore, occorre superare due prove:

  • prova di carteggio nautico: 4 quesiti indipendenti (promozione con min. 3 risposte esatte). Durata 60 minuti.
  • quiz base (in assenza di abilitazione entro le 12 miglia) : 20 quesiti a risposta alternativa (promozione con min. 16 risposte esatte). Durata 30 minuti.

Nel caso in cui si stia conseguendo l’abilitazione relativa alle unità da diporto a motore, a vela, ed a propulsione mista, occorre superare tre prove:

  • prova di carteggio nautico: 4 quesiti indipendenti (promozione con min. 3 risposte esatte). Durata 60 minuti.
  • quiz base (in assenza di abilitazione entro le 12 miglia): 20 quesiti a risposta alternativa (promozione con min. 16 risposte esatte). Durata 30 minuti.
  • quiz vela: 5 quesiti a risposta singola (promozione con min. 4 risposte esatte). Durata 15 minuti.

Argomenti

Passiamo agli argomenti dei quiz, in modo tale da capire su quali temi occorre prepararsi per poter passare con successo l’esame. L’estrazione e la distribuzione dei quesiti in ogni singola scheda d’esame avviene secondo criteri di casualità che garantiscono quindi la differenziazione delle singole schede. I quiz di ogni scheda del quiz base vengono estratti secondo lo schema rappresentato dalla figura a lato: 

Conclusioni

Come visto, la tipologia di prove da affrontare cambia a seconda del tipo di patente nautica che si intende conseguire: può variare sia il numero di prova che la durata della singola prova.
Per qualsiasi info o chiarimento ti ricordiamo che puoi contattarci compilando il nostro form online, chiamandoci, o venendo direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Pannelli luminosi, colonnine e altri elementi: tutti i segnali luminosi oltre i semafori

Introduzione

I segnali luminosi più conosciuti nell’immaginario collettivo degli automobilisti sono sicuramente i semafori. Tuttavia, oltre ad essi esistono tanti altri segnali luminosi meno conosciuti ma comunque importanti, e chi ha la patente dovrebbe riconoscerli e saperli interpretare nel modo corretto.

Se invece non hai ancora conseguito la patente, ti ricordiamo che L’Autoscuola.net presenta un’ampia offerta di servizi, che spaziano dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi informazione o chiarimento sui nostri servizi, ti consigliamo di contattarci tramite il form sul nostro sito, chiamandoci, o venendo direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Per questo, nel proseguo dell’articolo approfondiremo proprio questi segnali luminosi meno comuni o, comunque, meno conosciuti dagli automobilisti.

Codice della Strada: tipi di segnali luminosi

Partiamo dalle tipologie di segnali luminosi indicate direttamente dal nostro Codice della Strada. L’articolo 41 recita che i segnali luminosi si suddividono principalmente nelle seguenti categorie:

  • lanterne semaforiche, che possono essere a loro volta suddivise in: lanterne semaforiche veicolari normali; lanterne semaforiche veicolari di corsia; lanterne semaforiche per i veicoli di trasporto pubblico; lanterne semaforiche pedonali; lanterne semaforiche per velocipedi; lanterne semaforiche veicolari per corsie reversibili; lanterna semaforica gialla lampeggiante; lanterne semaforiche speciali;
  • tabelloni luminosi rilevatori della velocità in tempo reale dei veicoli in transito;
  • segnali luminosi particolari.

Sempre il Codice della Strada dispone che tutti i segnali e dispositivi luminosi previsti sono soggetti ad omologazione da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, previo accertamento del grado di protezione e delle caratteristiche geometriche, fotometriche, cromatiche e di idoneità indicati dal regolamento e da specifiche normative.

Segnali luminosi rilevatori di velocità

Si tratta di segnali luminosi a scopo dissuasivo, in maniera tale da fare in modo che l’automobilista, constatando nel pannello la propria velocità, moderi l’andamento se questo eccede i limiti di legge in quel tratto di strada.
Solitamente, sono accoppiati ad un cartello che indica proprio il limite di velocità in quel tratto di strada e dalla scritta (sempre apposta sul display) “RALLENTA”.

Segnali luminosi particolari: i pannelli a messaggio variabile

Ci sono poi i segnali luminosi particolari, che comprendono: pannelli a messaggio variabile, colonnine luminose, segnali incassati nella carreggiata o nei bordi di marciapiede delle isole di canalizzazione, degli spartitraffico e dei salvagente, delineatori di margine luminosi).

Colonnine e segnali incassati nella carreggiata hanno un’utilità nota alla stragrande maggioranza degli automobilisti, e permettono di evidenziare eventuali ostacoli, bordo strada, o svolte pericolose.Più curioso è invece l’utilizzo dei pannelli  luminosi a messaggio variabile. I pannelli luminosi sono posti solitamente in alto sopra la carreggiata, appoggiati ai cavalcavia o montati su appositi sostegni, con funzioni primarie di informazione.

I casi preponderanti sono quelli che indicano, in autostrada, le possibilità di code da traffico intenso o le chiusure dei caselli. In caso non ci siano anomalie da segnalare vengono invece utilizzati per ricordare agli automobilisti le regole del Codice della strada o per invitarli ad una guida prudente.

La direttiva 3/07/1998 n. 3929 del Ministero dei lavori pubblici individua 3 tipi di pannelli a messaggio variabile (PMV) ed esplicita le procedure di omologazione dei PMV posti lungo le autostrade e le strade extraurbane principali. I 3 tipi di PMV sono:

  • PMV composti da un pittogramma: sono equiparati a tutti gli effetti a un normale segnale verticale;
  • PMV composti da un testo alfanumerico: non sono soggetti a vincoli specifici del Codice della strada ma devono essere leggibili sempre in condizioni di sicurezza;
  • PMV compositi composti da pittogrammi e da un testo alfanumerico.

In talune città sono presenti segnali luminosi che indicano la disponibilità di parcheggio, particolari eventi locali quali fiere o spettacoli, o ancora l’itinerario migliore per raggiungerli. L’articolo 170 del Regolamento di Attuazione del Codice della strada prescrive, in particolare, che:

  • L’uso dei segnali a messaggio variabile è consentito solo per fornire all’utente indicazioni utili per la guida dei veicoli o indicazioni di pericolo o di prescrizione, in corrispondenza di luoghi ove tali indicazioni possono variare nel tempo;
  • I segnali luminosi a messaggio variabile devono essere visibili in qualunque situazione di luce d’ambiente e non devono provocare fenomeni di abbagliamento.

Conclusioni

Come visto, non esistono soltanto i più conosciuti semafori ma anche altri tipi di segnali luminosi, ciascuno con la sua utilità e con il suo significato.
Sperando di essere stati di tuo interesse, ti ricordiamo che per qualsiasi info o chiarimento sui servizi de L’Autoscuola.net puoi contattarci tramite il form online, chiamandoci, o venendo direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

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