Posti di blocco in strada: in cosa consistono, cosa ci può essere richiesto, ed i consigli per comportarsi nel migliore dei modi se si viene fermati

Cenni introduttivi

Se hai conseguito la patente da qualche anno, molto probabilmente almeno una volta potrebbe esserti capitato di doverti fermare ad un posto di blocco delle forze dell’ordine.
Si tratta di una postazione o un luogo dove i veicoli (o i pedoni nel caso di posto di blocco pedonale) vengono fermati obbligatoriamente per verifiche e controlli da parte di forze dell’ordine o militari.

Se invece la patente non l’hai ancora conseguita, la nostra autoscuola fa proprio al caso tuo! Per qualsiasi informazione puoi contattarci tramite il nostro form online o telefonicamente, oppure venirci direttamente a trovare in una delle nostre sedi, per scoprire i servizi offerti dal nostro personale qualificato.

È facile immaginare che quella del posto di blocco è una situazione in cui, soprattutto chi ha conseguito la patente da poco, potrebbe entrare nel panico o, in generale, non sapere come comportarsi.

In questo articolo descriveremo quali sono gli obblighi per il conducente e quali sono i consigli da seguire per affrontare tale situazione nel migliore modo possibile.

Differenze tra posto di controllo e posto di blocco

A dir la verità, occorre distinguere tra posto di blocco in senso lato e posto di controllo.

Il posto di controllo è la classica pattuglia composta da due o più agenti che svolge prevalentemente opera di prevenzione, verificando per esempio: i documenti di guida, lo stato della vettura o le condizioni psicofisiche del conducente. In genere il posto di controllo interessa un solo senso di marcia e le vetture da controllare sono scelte a discrezione degli agenti.

Il posto di blocco, invece, viene istituito in situazioni eccezionali e prevede il blocco di entrambi i sensi di circolazione e vengono fermate tutte le vetture di passaggio.
Possiamo sintetizzare dunque le principali differenze tra posto di blocco e posto di controllo in tre punti:

  • numero di sensi di marcia interessati: il posto di controllo interessa solo uno dei due sensi, mentre il posto di blocco entrambi i sensi;
  • vetture sottoposte al controllo: a campione nel caso di posto di controllo; tutte nel caso del posto di blocco;
  • finalità: nel caso del posto di controllo la finalità è la prevenzione e la verifica che il conducente stia circolando regolarmente secondo le norme del Codice della Stada; nel caso del posto di blocco le finalità sono straordinarie, eseguite in caso ad esempio di eventi come attentati, fughe di criminali, o altri eventi eccezionali come lockdown da pandemia.

Cosa dice il Codice della Strada

Come sempre, relativamente alle norme da rispettare, viene in aiuto il Codice della Strada, con l’articolo 192 che prevede che:

  1. Coloro che circolano sulle strade sono tenuti a fermarsi all’invito dei funzionari, ufficiali ed agenti ai quali spetta l’espletamento dei servizi di polizia stradale, quando siano in uniforme o muniti dell’apposito segnale distintivo.
  2. I conducenti dei veicoli sono tenuti ad esibire, a richiesta dei funzionari, ufficiali e agenti , il documento di circolazione e la patente di guida.
  3. I funzionari, ufficiali ed agenti, di cui ai precedenti commi, possono: procedere ad ispezioni del veicolo al fine di verificare l’osservanza delle norme relative alle caratteristiche e all’equipaggiamento del veicolo medesimo; ordinare di non proseguire la marcia al conducente di un veicolo, qualora i dispositivi di segnalazione visiva e di illuminazione o i pneumatici presentino;
  4. Gli organi di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza possono, per controlli necessari ai fini dell’espletamento del loro servizio, formare posti di blocco e, in tal caso, usare mezzi atti ad assicurare, senza pericolo di incidenti, il graduale arresto dei veicoli che non si fermino nonostante l’ordine intimato con idonei segnali.

Sanzioni e rischi

Anche per quanto riguarda le sanzioni in cui è possibile incorrere, il Codice della Strada la fa da protagonista. Esso prevede che:

  • Chiunque viola gli obblighi di cui ai commi 1, 2, 3 e 5 (in sostanza chi non si ferma al posto di controllo, chi non esisbisce i documenti richiesti, chi non rispettana l’ordine di interrompere la marcia, e chi non consente l’ispezione del veicolo) è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 87 a € 344.
  • Chiunque viola le disposizioni di cui al comma 4 (in sostanza chi non si ferma al posto di blocco vero e proprio), ove il fatto non costituisca reato, e’ punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 1.362 a € 5.456.

In entrambi i casi è prevista anche la sottrazione dei punti della patente. A tal proposito, ti ricordiamo che presso la nostra autscuola è presente il servizio di recupero dei punti della patente.

I consigli da tenere a mente

Come già anticipato, incappare in un posto di blocco o in un posto di controllo può essere fonte di ansia, in quanto ci si deve rapportare con un pubblico ufficiale. Di seguito alcuni consigli da tenere a mente per gestire e tenere sotto controllo la situazione nel migliore dei modi:

  • Stare tranquilli;
  • Rispettare quello che gli agenti chiedono di fare;
  • Tenere a portata di mano, soprattutto quando si è in coda, in attesa del proprio turno, i documenti personali e del veicolo (patente, libretto, assicurazione, ecc.);
  • Restare in auto, a meno che non ci venga richiesto dagli agenti di scendere;
  • Non opporsi alla richiesta di ispezione del bagagliaio;
  • Non opporsi alla ispezione esterna (gomme, fari, ecc.) ed interna del veicolo (porta oggetti, tasche, ecc.).

Conclusioni

Con questo articolo, abbiamo cercato di schiarire le tue idee, specificando la differenza tra posto di blocco e posto di controllo, ed elencando regole e sanzioni di ciascuna delle due fattispecie. Inoltre abbiamo cercato di fornirti alcuni consigli da tenere sempre a mente in queste situazioni particolari.
Sperando di esserti stati utili, ricordiamo che siamo sempre disponibili e contattabili tramite il nostro form online o telefonicamente. Oppure puoi direttamente venire a trovarci presso le nostre sedi.

La patente sarà digitale? Ci sono vantaggi ma anche rischi: le intenzioni dell’UE sul digitalizzare o meno il documento più importante per un automobilista

Cenni introduttivi

La patente rappresenta la regina dei documenti per ogni automobilista, imprescindibile per guidare le comuni autovetture. Tra qualche anno però, potrebbe drasticamente cambiare look rispetto a come la conosciamo ora, in formato tessera dal colore rosa da riporre all’interno della borsetta o del portafogli.

Non possiedi ancora la patente ed hai intenzione di farla? La nostra autoscuola ti accoglie a braccia aperte, ricordandoti che per qualsiasi informazione o curiosità puoi venire a trovarci presso una delle nostre sedi, oppure contattarci telefonicamente o tramite il nostro form disponibile online sul sito

Ormai da diversi anni la patente italiana ha abbandonato definitivamente il vecchio formato cartaceo a sei facciate e di color rosa, su cui vi era abbondante spazio per incollare i bollini del rinnovo decennale (o più frequente, a seconda dell’età dell’automobilista o del tipo di patente) e i tagliandini con indicato l’eventuale cambio residenza.

Vecchio formato cartaceo della patente di guida

Attualmente infatti, il documento di guida italiano, ovvero la patente, ha preso la forma del tesserino che conosciamo ora, simile ad una carta di credito. Si tratta per l’appunto di un tesserino creato grazie alla tecnologia laser, che risponde all’esigenza di adeguamento al resto dell’Unione Europea.

L’attuale formato

Focalizziamoci maggiormente sull’attuale formato che, come appena detto è simile ad una tessera.
La sua introduzione ha portato con sé numerosi vantaggi:

  • comodità, vista la sua dimensione di gran lunga inferiore rispetto al vecchio documento;
  • sicurezza, dal momento che è realizzato con tecnologia laser, che rende più difficile eventuali falsificazioni;
  • praticità, data dal fatto che rinnovi e cambi di residenza vengono registrati automaticamente sul nuovo tesserino. Non vi sono più bollini o etichette da incollare al documento.

Le indicazioni presenti sull’attuale formato sono le seguenti: 1. Cognome, 2. Nome; 3. Data di nascita; 4a. Data di conseguimento della patente; 4b. Data di scadenza; 4c. Sigla dell’ufficio che ha rilasciato il documento di guida; 5. Numero seriale; 6. Foto; 7. Firma del conducente; 8. Comune di residenza; 9. Categoria della patente; 10. Data di rilascio; 11. Data di scadenza; 12. Annotazioni e restrizioni
Per maggiori informazioni sulla lettura della patente e sui dettagli del formato attuale vi rimandiamo inoltre all’articolo dedicato sul tema.

Il futuro: la patente digitale

Ma anche il formato attuale, seppur relativamente recente, potrebbe in futuro lasciare spazio ad un modo ancora più innovativo di tenere la patente: la digitalizzazione.
La Commissione europea sta lavorando a un insieme di proposte legislative in materia di trasporti e sicurezza stradale. Sono state presentate l’1 marzo a Bruxelles dalla commissaria ai Trasporti Adina Valean. Queste proposte legislative prevedono, fra l’altro: una patente di guida digitale, che si tiene sullo smartphone, e la possibilità di fare pratica di guida su auto e camion dai 17 anni accompagnati.

La direttiva introduce perciò per la prima volta una patente di guida digitale, accessibile tramite un telefono cellulare o altro dispositivo, che sarebbe riconosciuta in tutta l’Ue.
Bisogna però aspettare ancora un po’ per la nuova patente digitale. Perché la direttiva proposta dalla Commissione deve essere esaminata dal Parlamento europeo e poi dal Consiglio nell’ambito della procedura legislativa ordinaria. Come primo passo, spiegano a Bruxelles, è necessario un accordo sulle specifiche tecniche riguardanti l’interoperabilità, la sicurezza e il collaudo delle patenti di guida mobili, comprese le caratteristiche di verifica e l’interfaccia con i sistemi nazionali.

La Commissione propone di adottare norme dettagliate su tali elementi entro 18 mesi (quindi circa tre anni) dall’adozione della presente direttiva. Una volta che gli Stati membri avranno avuto la possibilità di integrare questi requisiti nei loro sistemi informatici nazionali, la Commissione propone che le patenti di guida digitali vengano rilasciate a partire da quattro anni dopo la data di adozione della direttiva.

I rischi

Non ci sono solo aspetti positivi però. Una eventuale digitalizzazione porterebbe con sé anche un inevitabile incremento dei rischi dovuti alla sicurezza. In generale da tempo si lavora sulla sicurezza relativa ai documenti d’identità contenuti all’interno del telefono, in modo dale da tenere in maniera meno rischiosa e più protetta le informazioni.

Qual è il quindi pericolo? Che un criminale informatico possa entrare in possesso del tuo documento e utilizzarlo per autorizzare pagamenti o altro. O peggio, riuscire a modificarlo per fare il più classico degli scambi di identità. Chiaramente, si parla di dati crittografati per essere protetti da questo genere di rischi, però è bene capire come cercare di evitare il più possibile problemi di questo tipo.

Considerazioni finali

La digitalizzazione della patente dunque è un idea concreta ma, soprattutto per via degli eventuali rischi, come visto potrebbe non essere immediata, facendo probabilmente passare ancora svariati anni prima di una adozione definitiva.
Sperando di aver contribuito a soddisfare le tue curiosità e ad informarti, ti ricordiamo che per qualsiasi dubbio o info sui nostri servizi, puoi contattarci al telefono o tramite form, oppure passare direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Bimbi a bordo in auto: cosa prevede il Codice della Strada e quali accorgimenti occorre adottare per proteggere i più piccoli all’interno del veicolo

Introduzione

Guidare un’autovettura, come avrai potuto sperimentare nelle lezioni teoriche e pratiche della nostra autoscuola (o dell’autoscuola presso la quale hai conseguito la tua patente), comporta attenzione e rispetto di tutta una serie di norme che è opportuno conoscere. Se poi a bordo sono presenti dei bambini, l’attenzione deve essere ancora maggiore, e sono previste delle regole specifiche importanti da sapere.

Non hai ancora conseguito la patente B e vuoi informarti su come fare? Noi siamo sempre disponibili, contattaci tramite il nostro form, telefonaci, o vieni direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi! Ti forniremo tutte le informazioni ed i chiarimenti di cui hai bisogno.

Per questo motivo, in questo articolo verranno elencate le norme del Codice della Strada in materia, integrate da quei piccoli grandi accorgimenti che occorre adottare per massimizzare la sicurezza dei bimbi.

Cosa dice il codice della strada

Come al solito, relativamente alla normativa, viene in aiuto il Codice della Strada.
In questo caso l’articolo principale relativamente alle norme sui bambini è l’articolo 172, il quale spiega che:

I bambini di statura inferiore a 1,50 m devono essere assicurati al sedile con un sistema di ritenuta per bambini, adeguato al loro peso, di tipo omologato secondo le normative stabilite dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, conformemente ai regolamenti della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite o alle equivalenti direttive comunitarie.

Il conducente, quando trasporta un bambino di età inferiore a quattro anni assicurato al sedile con il sistema di ritenuta sopracitato, ha l’obbligo di utilizzare l’apposito dispositivo di allarme volto a prevenire l’abbandono del bambino. In questo caso il conducente stesso del veicolo è tenuto ad assicurarsi della persistente efficienza dei dispositivi.

Se invece il veicolo è sprovvisto di sistemi di ritenuta allora:

  • i bambini di età fino a tre anni non possono viaggiare;
  • i bambini di età superiore ai tre anni possono occupare un sedile anteriore solo se la loro statura supera 1,50 m.

Focus sui sistemi di ritenuta

Per i sopracitati sistemi di ritenuta, considerati obbligatori nelle fattispecie indicate al paragrafo precedente, si intendono i  classici seggiolini auto e gli adattatori, ovvero rialzi o alzatine che permettono ai bambini (da un certo peso in su) di utilizzare le tradizionali cinture di sicurezza.
Esistono più normative vigenti che classificano questi sistemi di ritenuta: in questo articolo verrà illustrato il Regolamento 44 UNECE, che li cataloga in base al peso del bambino. Queste le classi:

  • Gruppo 0:per bambini di peso inferiore a 10 kg.
  • Gruppo 0+: per bambini di peso inferiore a 13 kg.
  • Gruppo 1:per bambini tra 9 e 18 kg.
  • Gruppo 2:per bambini tra 15 e 25 kg.
  • Gruppo 3:per bambini tra 22 e 36 kg.

Le sanzioni

Anche per quanto riguarda le sanzioni, fondamentale è il Codice della Strada, il quale prevede che:

Chiunque non fa uso dei dispositivi di ritenuta, cioè delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta per bambini, o del dispositivo di allarme volto a prevenire l’abbandono del minore, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma ((da € 83 a € 332)).

Quando il mancato uso riguarda il minore, della violazione risponde il conducente ovvero, se presente sul veicolo al momento del fatto, chi è tenuto alla sorveglianza del minore stesso. Quando il conducente sia incorso, in un periodo di due anni, in una delle violazioni di cui al presente comma per almeno due volte, all’ultima infrazione consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente da quindici giorni a due mesi.

Due quindi i principali rischi: la sanzione amministrativa fino a più di 300 euro e, in caso di recidiva, anche la più severa pena della sospensione della patente.

Altri consigli

Alle norme vere e proprie si aggiungono poi  consigli ed accorgimenti,utili da adottare al fine di una ancora maggiore sicurezza per il bambino. Tra questi:

  1. Sostituire sempre il seggiolino in caso d’incidenti o scontri anche lievi, gli elementi che lo compongono potrebbero essere compromessi internamente anche se visibilmente integri;
  2. Accertatevi sempre che il seggiolino sia saldamente ancorato al sedile dell’auto, tenendo il bambino nel suo seggiolino e con le cinture allacciate, anche per brevi distanze;
  3. Non lasciate mai solo il bambino in auto, e non scordate in nessun caso le chiavi della vettura, che potrebbero venire alla sua portata;
  4. Non apportate modifiche al seggiolino e utilizzate solo accessori e/o ricambi originali del costruttore

Conclusioni

Abbiamo dunque riepilogato le norme (e relative sanzioni) da tenere sempre a mente quando si trasporta con sé un bambino durante un viaggio in auto, in modo tale da garantire loro sempre la massima sicurezza. In aggiunta, alcuni consigli che sarebbe sempre opportuno seguire.
Speriamo di aver contribuito ad una tua maggiore conoscenza e consapevolezza del tema, ricordandoti che per chiarimenti o informazioni circa i servizi offerti dalla nostra autoscuola, puoi contattarci telefonicamente o tramite form, oppure venire a trovarci presso una delle nostre sedi.

Automobilisti e amanti degli animali: come bisogna comportarsi e cosa prevede la legge sul trasporto degli amici a quattro zampe

Introduzione

Sono sempre di più gli amanti degli animali, con cani e gatti che ormai sono parte integrante della vita di una grossa fetta della popolazione italiana.

La loro presenza va gestita non soltanto in casa, ma anche in auto, quando si vuole portare con sé i propri amici a quattro zampe.

Il Codice della Strada, come avrai potuto capire dalle lezioni presso la nostra Autoscuola, o presso la scuola guida con cui hai conseguito la tua patente, rappresenta la fonte fondamentale delle norme per gli automobilisti. Ed anche nel caso delle regole sugli animali il Codice presenta alcune disposizioni fondamentali, che tutti dovrebbero tenere a mente.

Se invece non hai ancora conseguito la patente, ne approfittiamo per ricordarti che ci trovi sempre presso una delle nostre sedi, oppure puoi semplicemente contattarci per avere tutte le informazioni di cui hai bisogno.

Nel proseguo dell’articolo esporremo le principali norme e le relative sanzioni inerenti al mondo degli animali ed al loro trasporto in autovettura.

Animali a bordo: le norme del Codice della Strada

Come anticipato, anche per gli amici a quattro zampe, arriva in aiuto il Codice della Strada, il cui articolo 169 comma 6 recita che:

“Sui veicoli diversi da quelli autorizzati a norma dell’art. 38 del decreto del Presidente della Repubblica 8 febbraio 1954, n. 320, e’ vietato il trasporto di animali domestici in numero superiore a uno e comunque in condizioni da costituire impedimento o pericolo per la guida. E’ consentito il trasporto di soli animali domestici, anche in numero superiore, purché’ custoditi in apposita gabbia o contenitore o nel vano posteriore al posto di guida appositamente diviso da rete od altro analogo mezzo idoneo che, se installati in via permanente, devono essere autorizzati dal competente ufficio competente del Dipartimento per i trasporti terrestri”.

In sintesi, un solo animale può stare libero in una singola autovettura, mentre non ci sono limiti fissi nel caso in cui gli stessi animali siano appositamente custoditi. Approfondendo, nel caso in cui il cane o il gatto siano lasciati liberi, devono comunque non causare in alcun modo intralcio e pericolo per il guidatore.

Il tutto fermo restando che, il numero delle persone a bordo, non può invece eccedere quanto indicato dalla carta di circolazione della specifica autovettura.

Le violazioni, secondo quanto riportato dal sito della Polizia di Stato, possono essere punita con una sanzione amministrativa che va da 68,5 a 275,10, a cui si aggiunge il decurtamento di un punto dalla patente di guida.

I modi corretti per il trasporto di più animali contemporaneamente

Per quanto riguarda invece il caso di più animali in auto, il Codice della Strada impone che, in questa eventualità, essi siano custoditi opportunamente. Possono essere individuati tre modi corretti per custodire al meglio gli amici a quattro zampe: il kennel, la rete divisoria, e la cintura di sicurezza per cani.

Per quanto riguarda il kennel, si tratta del classico trasportino rigido per cani, dotato di sbarre che permettono di custodire in sicurezza l’animale per tutta la durata del viaggio, evitando eventuali intralci pericolosi al guidatore.

La rete divisoria, anch’essa comune nell’immaginario collettivo, è adatta soprattutto per i cani di taglia medio-grande, più difficili da trasportare tramite kennel, e che quindi hanno bisogno di una protezione più grande e consistente.

Infine, la cintura per cani, probabilmente la soluzione meno conosciuta, che consiste in un’imbracatura che viene agganciata alle cinture dell’auto e al collare o alla pettorina del cane. È considerata molto sicura, va bene però soltanto per cani di taglia piccola e media, al contrario della rete divisoria.

Altri consigli

Oltre le norme prescritte dalla legge e dal Codice della Strada, ci sono poi ulteriori consigli che sarebbe bene seguire quando ci si mette in viaggio con degli animali a bordo:

  • non far mangiare gli animali prima del trasporto: meglio un viaggio a stomaco vuoto, per evitare che i nostri amici possano soffrire di mal d’auto;
  • fare delle soste durante il viaggio: in caso di lunghi itinerari, all’incirca ogni due ore è preferibile fermarsi;
  • guidare con prudenza: si tratta di un consiglio da applicare sempre, ma ancor di più in presenza di ‘ospiti’ in auto.
  • non fare affacciare il cane dal finestrino;
  • limitare l’aria condizionata, garantendo invece un ricircolo dell’aria abbassando lievemente i finestrini.
Cane affacciato al finestrino: un comportamento da evitare

Conclusioni

Con il presente articolo, abbiamo cercato di riepilogare le norme (previste dal Codice della Strada) da seguire in caso di guida con i nostri amici a quattro zampe, per salvaguardare la sicurezza nostra e loro, e permettergli di poter viaggiare con noi. Ad esse, abbiamo aggiunto alcuni consigli non obbligatori, ma che sarebbe sempre meglio seguire per garantire agli animali trasportati in auto la migliore esperienza possibile.
In ogni caso, per qualsiasi dubbio, curiosità, o necessità di informazioni sui servizi offerti dalla nostra autoscuola, ti ricordiamo che puoi passare a trovarci in una delle nostre sedi o contattarci: cercheremo di rispondere alle tue esigenze.

Ogni automobilista deve averli con sé: le norme sui documenti da tenere obbligatoriamente in auto quando si viaggia

Cenni introduttivi

Chiunque ottiene la patente di guida B, ha il dovere di conoscere quali documenti occorre tenere obbligatoriamente in auto.
Gli istruttori della nostra autoscuola, nello svolgere i loro insegnamenti verso coloro che intendono conseguire la patente B, forniscono tutte le informazioni relative a questa fattispecie. Ma se hai la memoria appannata o sei semplicemente curioso, questo articolo fa al caso tuo.

E se non hai ancora conseguito la patente? Contattaci telefonicamente o tramite il nostro form, oppure vieni direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi, provvederemo a chiarire ogni tuo dubbio o curiosità!

Nelle righe seguenti, verranno elencati e descritti tutti i documenti e gli oggetti che devono essere tenuti all’interno della tua auto.

Documenti obbligatori

Sono tre i documenti obbligatori che ogni conducente deve avere sempre con sé: la carta di circolazione, il certificato di assicurazione, la patente.
A specificarlo è nientemeno che l’articolo 180 del Codice della Strada, che recita:
Per poter circolare con veicoli a motore il conducente deve avere con sé i seguenti documenti:

  • la carta di circolazione, il certificato di idoneità tecnica alla circolazione o il certificato di circolazione, a seconda del tipo di veicolo condotto;
  •  la patente di guida valida per la corrispondente categoria del veicolo, nonché lo specifico attestato sui requisiti fisici e psichici, qualora ricorrano le ipotesi di cui all’articolo 115, comma2;
  • l’autorizzazione per l’esercitazione alla guida per la corrispondente categoria del veicolo in luogo della patente di guida di cui alla lettera b), nonché un documento personale di riconoscimento;
  • il certificato di assicurazione obbligatoria;
Fac simile della carta di circolazione

La carta di circolazione è una sorta di documento di identità del veicolo, e viene rilasciata al momento dell’immatricolazione o della re immatricolazione di un’auto.
Essa attesta che l’auto è idonea alla circolazione su strada e che possiede tutti i requisiti, previsti dalla Motorizzazione, per viaggiare in sicurezza.
Le principali informazioni contenute nelle quattro parti di cui il libretto si compone sono: marca, modello e anno di immatricolazione del mezzo; pneumatici omologati; classe di emissione (euro 3,4,5…); consumi dichiarati; potenza massima.

La patente, tra i tre, è sicuramente il documento più noto nell’immaginario collettivo. È quel documento che, per antonomasia, occorre possedere per guidare un determinato veicolo. Essa può essere definita come un’autorizzazione rilasciata a un soggetto dopo aver accertato il possesso dei requisiti psicofisici e attitudinali richiesti, necessaria per la guida su strade pubbliche di veicoli a motore.

Il certificato di assicurazione, infine, è il documento che viene consegnato dalla compagnia assicurativa al momento dell’emissione di polizza. Il certificato di assicurazione contiene le seguenti informazioni: i dati principali dell’assicurato; i dati del veicolo assicurato; i dati della compagnia; il numero e il periodo di copertura della polizza.

Altri elementi obbligatori

Oltre ai documenti in senso stretto, si può allargare il discorso ad ulteriori oggetti che vengono ritenuti obbligatori.

Il triangolo: si tratta del segnale mobile di pericolo che ha, appunto, forma triangolare. Il segnale va posto sulla pavimentazione stradale, dietro al veicolo o all’ostacolo da presegnalare, a una distanza longitudinale di almeno 50 metri, tale che in ogni circostanza, esso possa essere pienamente visibile a una distanza di 100 metri dai conducenti dei veicoli sopraggiungenti.

In questa categoria si possono far rientrare poi anche i giubbotti o le bretelle catarifrangenti, che devono essere obbligatoriamente indossati dai conducenti dei veicoli fermi sulla carreggiata, fuori dai centri abitati, di notte o in condizioni di scarsa visibilità. In riferimento ad essi, è consigliabile tenerli nell’abitacolo della vettura, e non nel bagagliaio, in modo da poterlo indossare prima di scendere dall’automobile così da non commettere infrazione.

Cosa NON tenere a bordo

Tra i più noti documenti che invece non è necessario tenere a bordo occorre menzionare:

  • il contratto di assicurazione: non obbligatorio in quanto è ritenuto sufficiente avere il certificato di assicurazione;
  •  il certificato di proprietà, che oggi è sostituito da un codice;
  • i contrassegni dell’assicurazione e del bollo, non necessari in quanto i controlli avvengono in via telematica.

Sanzioni

Per quanto riguarda le sanzioni, viene ancora una volta ‘in aiuto’ l’articolo 180 del Codice della Strada. Questo recita che: “ Chiunque viola le disposizioni del presente articolo e’ soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 42 a € 173. Quando si tratta di ciclomotori la sanzione e’ da € 26 a € 102″.  

Chiunque senza giustificato motivo non ottempera all’invito dell’autorità di presentarsi, entro il termine stabilito nell’invito medesimo, ad uffici di polizia per fornire informazioni o esibire documenti ai fini dell’accertamento delle violazioni amministrative previste dal presente codice, e’ soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 430 a € 1.731”.

Considerazioni finali

In questo articolo è stato dunque fatto un riepilogo su documenti e oggetti che un automobilista non dovrebbe mai scordare, sia per non incorrere in sanzioni sia, come nel caso del giubbotto catarifrangente, per tutelare la propria incolumità.
Ricordiamo infine che, la nostra Autoscuola è a completa disposizione sia presso le proprie sedi, sia attraverso i propri contatti, per informazioni e approfondimenti sui servizi offerti.

Fari dell’auto, in tanti sbagliano: tutte le norme del Codice della Strada sul loro utilizzo, sia per il giorno che per la notte

Dispositivi ottici dell’auto: quali sono

Se hai conseguito la patente di guida presso la nostra autoscuola di Cagliari, i nostri istruttori ti avranno sicuramente parlato dell’utilizzo dei fari, dispositivi fondamentali presenti in ogni autovettura. Questi consentono di viaggiare in sicurezza sia nelle ore notturne che in quelle diurne, ed il loro uso è soggetto a determinate norme disciplinate dal Codice della Strada.

Se invece devi ancora conseguire la patente, e vuoi informarti sulle tariffe e sui servizi offerti dalla nostra autoscuola, contattaci o vieni a trovarci presso una delle nostre sedi. Ti forniremo qualsiasi informazione di cui hai bisogno!

Ogni autovettura può essere dotata di diversi tipi di luci, che vengono elencate dal comma 1 dell’articolo 151 del Codice della Strada: “proiettore di profondità; proiettore anabbagliante; proiettore fendinebbia anteriore; proiettore di retromarcia; indicatore luminoso di direzione a luci intermittenti; segnalazione luminosa di pericolo; dispositivo d’illuminazione della targa posteriore; luci di posizione anteriore, posteriore e laterale; luce posteriore per nebbia; luce di sosta; luce d’ingombro; luce di arresto; catadiottro; pannello retroriflettente e fluorescente; strisce retroriflettenti; luci di marcia diurna; luci d’angolo; proiettore di svolta; segnalazione visiva a luce lampeggiante blu; segnalazione visiva a luce lampeggiante gialla o arancione”.

A questo elenco si aggiunge poi l’articolo 153 comma 9, che dispone invece il divieto di utilizzare qualsiasi altro tipo di dispositivi o fonti luminose.

Fari: le regole per il giorno e per la notte

L’articolo 152 comma 1 del Codice della Strada prevede che i veicoli a motore durante la marcia fuori dei centri abitati, e i ciclomotori, motocicli, tricicli e quadricicli anche durante la marcia nei centri abitati, abbiano l’obbligo di usare le luci di posizione, i proiettori anabbaglianti e, se prescritte, le luci della targa e le luci d’ingombro.
Solo di giorno e comunque in condizioni di buona visibilità, al posto di anabbaglianti e luci di posizione possono essere utilizzate, se il veicolo ne è dotato, le luci diurne.

Se durante il giorno l’utilizzo di luci di posizione e anabbaglianti è obbligatorio (per le autovetture) in caso di circolazione al di fuori dei centri abitati, per la sera e la notte la disposizione rimane la medesima, con l’aggiunta del fatto che i suddetti fari dovranno essere obbligatoriamente accesi anche durante la circolazione all’interno dei centri abitati.
Nello specifico, tale disposizione vale dalla mezz’ora che segue il tramonto alla mezz’ora che precede l’alba.

Spia dei fari anabbaglianti

Un cenno sull’utilizzo delle luci abbaglianti (proiettori di profondità)

Oltre alle luci di posizione ed agli anabbaglianti, il terzo tipo di luci più comuni nell’immaginario collettivo sono gli abbaglianti, detti anche proiettori di profondità.
Quando vengono attivati gli abbaglianti è possibile notarlo subito anche a bordo dell’auto: sul cruscotto, infatti, si illumina la spia di colore blu che indica la loro accensione.

Gli abbaglianti, al contrario degli anabbaglianti, sono in grado di illuminare un tratto di strada più ampio e profondo. Allo stesso tempo però, alla maggiore profondità corrisponde una maggiore altezza delle luci, che chiaramente può quindi andare a infastidire sia i conducenti che guidano e provengono dalla direzione opposta, sia i conducenti che si trovano immediatamente avanti alla vettura su cui sono azionati gli abbaglianti.

Spia degli abbaglianti

Il Codice della strada all’art. 153, che disciplina l’ uso dei dispositivi di segnalazione visiva e d’illuminazione dei veicoli a motore e dei rimorchi, spiega quali sono i soli tre casi in cui è possibile usare gli abbaglianti in auto:

  • sono ammessi fuori dai centri abitati se l’illuminazione esterna manca oppure non è sufficiente;
  • è possibile accenderli anche a intermittenza per dare avvertimenti utili agli altri conducenti su strada, ad esempio al fine di evitare situazioni di pericolo e/o incidenti;
  • è possibile utilizzarli per segnalare ad un altro veicolo che si ha intenzione di sorpassarlo.

Sanzioni

In tema di sanzioni, si rischiano sia multe che sottrazioni di punti dalla patente, ed occorre distinguere due casi.
In generale, il Codice della Strada prevede che chiunque viola le disposizioni degli articoli 152 e 153 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma che può andare da 42 euro a 173 euro.

Nel caso invece specifico dell’utilizzo improprio dei proiettori di profondità (abbaglianti), i conducenti devono spegnere i proiettori di profondità passando a quelli anabbaglianti nei seguenti casi:

  • quando stanno per incrociare altri veicoli, effettuando la commutazione delle luci alla distanza necessaria affinché’ i conducenti dei veicoli incrociati possano continuare la loro marcia agevolmente e senza pericolo;
  • quando seguono altro veicolo a breve distanza, salvo che l’uso dei proiettori di profondità avvenga brevemente in modo intermittente per segnalare al veicolo che precede l’intenzione di sorpassare;
  • in qualsiasi altra circostanza se vi sia pericolo di abbagliare gli altri utenti della strada ovvero i conducenti dei veicoli circolanti su binari, su corsi d’acqua o su altre strade contigue.

Chiunque viola tale disposizione è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 87 euro a 344 euro.

Conclusioni

Con questo articolo, è stata dunque fatta una panoramica sull’utilizzo dei fari e sulle regole determinate dal Codice della Strada, con l’obiettivo di evitare situazioni di pericolo ed eventuali sanzioni, sia amministrative che inerenti i punti sulla patente.
In ogni caso ricordiamo che, per qualsiasi ulteriore dettaglio o informazione sui servizi offerti, la nostra autoscuola è a completa disposizione sia tramite i nostri recapiti telefonici, sia tramite il contatto diretto in sede.

Cellulare alla guida, una pratica pericolosa: quando e come si può usare, e quali sono rischi e sanzioni in caso di utilizzo scorretto

Uso dello smartphone alla guida: cosa dice la legge

Come ti è stato spiegato dagli istruttori della nostra autoscuola di Cagliari (o dalla scuola guida presso la quale hai conseguito la patente), l’utilizzo del cellulare alla guida di un autoveicolo è, oltre che molto pericoloso per sé e per gli altri, anche espressamente vietato dalla legge.

“Se invece non hai ancora conseguito la patente ed hai intenzione di farlo a breve, contattaci o recati presso una delle nostre sedi. In questo modo potremo fornirti tutte le informazioni di cui hai bisogno, sciogliendo i tuoi dubbi”

Ad indicare tale divieto è direttamente il Codice della Strada, che specifica all’articolo 173 comma 2 che: “è vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ovvero di usare cuffie sonore […]. È consentito l’uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie (che non richiedono per il loro funzionamento l’uso delle mani)”.

Ne evince che l’uso del telefono è vietato, ad eccezione che esso non venga utilizzato per effettuare chiamate tramite l’utilizzo della funzione viva voce (o di auricolari che però non alterino  la capacità del conducente di sentire). In questo modo al conducente non è precluso l’utilizzo di entrambe le mani per la guida, ed allo stesso tempo non sono preclusi neanche i due sensi della vista e dell’udito.

I rischi

Oltre ad essere, come visto, vietato dal Codice della Strada, l’uso dello smartphone in auto può essere fortemente pericoloso sia per il conducente che lo utilizza, sia per il resto degli attori che si interfacciano con esso, siano essi automobilisti, pedoni o conducenti di altri mezzi.

Nel momento in cui si utilizza il cellulare si trascura l’elemento più importante per chi conduce l’autovettura, ovvero la strada. Questo perché l’attenzione dedicata ad essa viene traslata, da parte del conducente, proprio sullo smartphone.

La strada infatti deve monopolizzare l’attenzione di chi guida, senza se e senza ma. Quando ciò non succede, il conducente non ha più consapevolezza di ciò che gli altri veicoli fanno intorno a lui, non nota segnali stradali e avvertimenti e può avere difficoltà a mantenere velocità e distanza di sicurezza, con quest’ultima che, come insegnato dai nostri istruttori di teoria e di guida, è fondamentale.

Di conseguenza, anche se abbiamo visto che in certi casi è possibile, per legge, utilizzare il cellulare con auricolari, vivavoce, ed altri supporti, il comportamento ideale è quello di chi non utilizza in nessun caso il telefono, limitando il suo uso alle sole situazioni di forte emergenza.

Ad avvalorare questa teoria sono i dati. È stato infatti appurato che il rischio di incidente stradale in Italia aumenta fino al 60% in caso di utilizzo del cellulare, con il 25% degli incidenti che sono causati proprio da distrazione causata da smartphone (fonte: stime Anas).

Oltre questi, c’è un dato ancora più preoccupante, stavolta fonte Istat, per il quale il 96% dei guidatori utilizza lo smartphone durante la guida, e nell’85% dei casi addirittura lo fa per inviare messaggi o stare sui social. Una cattiva abitudine evidentemente diffusa in gran parte della popolazione.

Le sanzioni

Per quanto riguarda infine le sanzioni previste dalla legge, l’articolo 173, comma 3 prevede per il trasgressore il pagamento di una multa compresa tra i 166 e i 660 euro e la decurtazione di 5 punti dalla patente. Si applicherà la sanzione accessoria della sospensione della patente da uno a tre mesi quando lo stesso guidatore effettuerà la stessa violazione due volte nel corso di un biennio.
In riferimento al caso della sospensione della patente, quando si riceve la notifica del provvedimento è perché la legge italiana ritiene che il soggetto in questione abbia infranto le regole stabilite dal Codice della Strada (in questo caso appunto l’utilizzo del telefono cellulare durante la guida). La sospensione è una scelta che viene presa del Prefetto locale, e questo provvedimento viene comunicato anche alla Motorizzazione.

Per poter riavere la tua licenza di guida dovrai attendere il termine della sospensione prevista (che varia a seconda dell’infrazione commessa) e una volta terminata, ti verrà restituita dalla Polizia locale. Per ritirarla dovrai presentarti alla Polizia munito di documento d’identità in corso di validità.
Per approfondire l’argomento sulla sospensione della patente, ti consigliamo di leggere questo articolo.

Considerazioni finali

In conclusione, è chiaro come l’utilizzo del telefono alla guida sia fortemente controproducente per 2 motivi principali.
Il primo riguarda le sanzioni, che possono portare addirittura alla sospensione della patente per alcuni mesi, oltre che multe salate.
Il secondo, forse ancora più importante, riguarda i rischi per la propria incolumità e quella degli altri, dovuti principalmente ad un abbassamento della soglia di attenzione.
Sperando di averti fatto una chiara panoramica sull’argomento, siamo inoltre a completa disposizione su info e dettagli riguardanti i servizi offerti dalla nostra autoscuola, ricordandoti che è possibile sia contattarci, che recarti presso una delle nostre sedi.

Iscriversi in Autoscuola per la patente B senza avere 18 anni? Tutti i dettagli per accelerare i tempi prima della maggiore età

Patente B e maggiore età: cosa prevede la legge

La patente B è la più conosciuta nell’immaginario collettivo, perché è quella che permette di guidare le comuni autovetture.
Essa viene automaticamente associata al compimento della maggiore età ma, per i ragazzi che si apprestano a diventare maggiorenni,  come vedremo, è possibile anticipare i tempi di iscrizione.

La legge prevede che, per ottenere tale patente, occorre avere compiuto diciotto anni ed essere dunque maggiorenni ma, quello che non tutti sanno, è che il limite della maggiore età si riferisce limitatamente all’effettivo svolgimento dell’esame di teoria ed al successivo esame di pratica.

Di conseguenza è possibile iscriversi presso la nostra autoscuola anche prima del compimento dei 18 anni: in questo modo si possono seguire da subito le lezioni dei nostri istruttori qualificati, per prepararsi al meglio allo svolgimento dell’esame della teoria.

Se stai per compiere 18 anni e vuoi conseguire la patente B, o se sei un genitore e vuoi informarti su prezzi e regole relative all’ottenimento della patente B, contattaci o vieni a trovarci in una delle nostre sedi. Ti forniremo tutte le informazioni di cui hai bisogno.

Una volta compiuti i diciotto anni, chi ha provveduto all’iscrizione anticipata, può poi sostenere l’effettivo esame presso la motorizzazione, risparmiando una quantità di tempo non indifferente.

Preparando l’esame di teoria direttamente nella nostra autoscuola, seguendo le lezioni dei nostri istruttori, e svolgendo i quiz interattivi, sono sufficienti in media due mesi di tempo per preparare la teoria. Il consiglio è dunque quello di iscriversi pochi mesi prima del compimento dei 18 anni.

Le stesse regole valgono per chi decidere di svolgere l’esame da privatista. In questo caso, l’eventuale iscrizione prima della maggiore età viene completata direttamente presso la motorizzazione.

Occorre infine precisare che, dalla presentazione della domanda per il conseguimento della patente B, ogni candidato ha 6 mesi di tempo per superare l’esame di teoria. Proprio per questo è bene comunque non iscriversi con troppo anticipo (ad esempio cinque mesi!) prima del compimento dei diciotto anni.
Sempre relativamente all’esame di teoria, ci sono due tentativi a disposizione e, in caso di fallimento, bisogna ripetere l’iscrizione.

Un’altra alternativa: la guida accompagnata

Un’ ulteriore alternativa è rappresentata dalla cosiddetta guida accompagnata, che rientra anch’essa nei servizi offerti dalla nostra autoscuola.
Si tratta di un’opzione introdotta nel 2012 e rivolta in maniera mirata a giovani.
Questa novità permette ai ragazzi ed alle ragazze che hanno compiuto 17 anni e sono già in possesso di una patente A1 o B1 (conseguibili già dall’età di 16 anni), di iniziare a guidare al fianco di un accompagnatore esperto.

Contrassegno da apporre sulle autovetture utilizzate per la guida accompagnata

Come anticipato, quello della guida accompagnata è un servizio per il quale la nostra autoscuola è totalmente attrezzata.
Per poter usufruire di tale opzione la legge prevede infatti che debbano essere svolta almeno dieci ore di pratica proprio presso un’autoscuola.

Per questo motivo, la nostra scuola guida di Cagliari mette a disposizione i suoi istruttori esperti e qualificati, ripartendo le dieci ore previste dalla legge in questo modo:

  • Uso del veicolo (1 ora)
  • Comportamento nel traffico (3 ore)
  • Guida in condizione di visione notturna (2 ore)
  • Guida su strade extraurbane (2 ore)
  • Guida su autostrade o su strade extraurbane (2 ore)

La Patente B1

La terza opzione è rappresentata infine dalla patente B1.
Se per ottenere la ‘classica’ patente B, come detto, è necessario essere maggiorenni, presso la nostra scuola guida, fin dall’età di 16 anni è possibile conseguire la patente B1.

Con la patente B1 è possibile guidare quadricicli leggeri con massa a vuoto di massimo 400kg e potenza massima di 15kw. Rientrano in quest’ambito veicoli come microbar e quad, a cui sia aggiungono i  veicoli conducibili con la patente AM.

Un ulteriore vantaggio della patente B1 è che, se in futuro si intende conseguire la patente B, non occorrerà ripetere l’esame di teoria in motorizzazione, passando direttamente all’esame di pratica.

I costi fissi relativi a questa patente sono di circa 100 € e comprendono:

  • i versamenti sui conti correnti 9001 e 4038
  • il costo della visita medica, che solitamente va dai 30 ai 50 €
  • il costo delle fototessere.

Per quanto riguarda le lezioni di teoria e di pratica puoi iscriverti presso un’autoscuola a Cagliari oppure seguire il percorso da privatista. Puoi anche scegliere di sostenere l’esame di teoria da privatista e poi iscriverti a scuola guida per le esercitazioni pratiche e la relativa prova.

I prezzi per l’iscrizione presso una scuola guida si aggirano intorno ai 200 €, mentre il costo totale della patente B1 varia soprattutto a seconda del numero di guide accompagnate effettuate (facoltative per quanto riguarda il percorso da privatista, al contrario della patente B).



Per poter approfondire ulteriormente gli aspetti della patente B1, puoi leggere questo articolo dedicato.

Considerazioni finali

Abbiamo capito che, per conseguire la patente B,  è dunque possibile iscriversi anche a 17 anni presso la nostra scuola guida, riuscendo a guadagnare qualche mese prezioso.
E abbiamo visto che esistono inoltre due ulteriori opzioni: la prima è quella della guida accompagnata, alternativa nata e sviluppata in maniera mirata per i giovani; la seconda è quella dell’ottenimento della patente B1, che può essere conseguita due anni prima del compimento della maggiore età e permette poi, una volta compiuti i diciotto anni, di saltare l’esame teorico.

L’autoscuola di Sestu spera di aver contribuito a schiarirti le idee con questo articolo, ma in ogni caso siamo a completa disposizione ricordandoti che puoi contattarci o venire direttamente a trovarci in una delle nostre sedi.



Febbraio mese del freddo e delle gite nella neve: le regole ed in consigli per la guida nei mesi invernali e nelle strade innevate

Inverno e neve: le regole del codice della strada

Si sa, febbraio è il mese della neve. Ed in tantissimi, proprio in questi giorni, si stanno cimentando durante i weekend in vere e proprie gite verso le località più nevose.

Difficilmente, durante le guide per il conseguimento della patente presso la nostra Autoscuola o presso le autoscuole del tuo paese, ti è capitato di trovarti in condizioni climatiche di neve.

Se invece devi ancora conseguire la patente e vuoi informarti su prezzi e modalità, contatta una delle nostre sedi di scuola guida. Ti forniremo qualsiasi informazione che ti occorre!

Ma come dimostrano queste fredde giornate, è bene sapere quali regole seguire e quali azioni adottare in caso di guida sulla neve o strade ghiacciate.

Partiamo dalla teoria e dalle regole da seguire. I nostri istruttori qualificati, per preparare gli iscritti all’Autoscuola.net allo svolgimento dell’esame di teoria, spiegano in modo dettagliato e approfondito come agire,  durante l’inverno, in caso di neve e ghiaccio.
In questo articolo faremo un ripasso di queste regole.

La regola principale riguarda l’obbligo relativo ai pneumatici invernali ed alle catene.

Nella stagione invernale 2022-2023 l’obbligo di pneumatici invernali o catene a bordo coinvolge l’intervallo temporale che va dal 15 novembre 2022 al 15 aprile 2023.

Tuttavia, sono gli enti proprietari o concessionari delle strade a specificare quali sono i tratti ed i periodi interessati dall’obbligo. Ne emerge che, le regioni italiane più a Nord risultano essere quelle che presentano un maggior numero di tratti interessati da tale obbligo, viceversa isole e regioni del Sud.

Nello specifico caso della Sardegna è attualmente in vigore obbligo di pneumatici invernali/catene a bordo sulla SS 131 ‘Carlo Felice’ Cagliari – Porto Torres tra il km 137+900 e il km 179+500 dal 1° dicembre 2022 al 15 marzo 2023.

In ogni caso, l’obbligo deve essere opportunamente comunicato dalla segnaletica stradale verticale:

La sanzione applicata agli automobilisti che vengono trovati sprovvisti di catene a bordo o di gomme da neve va da un minimo di 41 euro a un massimo di 169 nei centri abitati, da 85 a 338 euro fuori dal centro urbano, mentre  su autostrada va da un minimo di 80 euro a un massimo di 318 euro. Può inoltre essere disposto il fermo del veicolo fino alla messa in regola degli pneumatici. Nel caso non venga rispettato il fermo, è prevista una sanzione ulteriore di 84 euro e la decurtazione di 3 punti della patente.

I cinque consigli per guidare in condizioni climatiche di neve e ghiaccio

Gli istruttori qualificati della nostra Autoscuola spiegano, sia a livello teorico che durante le guide, come l’automobilista deve comportarsi in presenza di specifiche condizioni metereologiche. Tuttavia può essere importante, soprattutto in questa stagione, ricordare alcuni consigli fondamentali per la guida nella neve o in condizioni di manto stradale ghiacciato.

Di seguito sei indicazioni fondamentali da provare a seguire quando si guida in queste condizioni anomale:

  • 1)Adottare le catene o i pneumatici invernali: come appena discusso, catene o pneumatici invernali sono fondamentali, oltre che obbligatori, nella stagione invernale. Le catene devono essere montate per aumentare la presa a terra dei pneumatici nell’asfalto innevato, garantendo così una migliore sicurezza.
  • 2)Guidare dolcemente: la guida dolce prevede di guidare in maniera lineare senza bruschi movimenti sul volante. Questo stile di guida è fondamentale per mantenere il controllo dell’auto anche sull’asfalto innevato, ed evitare movimenti bruschi sul volante sarà fondamentale per mantenere il controllo della vettura. Girare lo sterzo dolcemente, così come utilizzare con delicatezza il pedale del gas, sarà utile per guidare sulla neve in tutta sicurezza. 
  • 3)Ridurre la velocità ed anticipare le frenate: è quasi ovvio che, in condizioni precarie di guida dovute alla asfalto innevato, è consigliabile ridurre la velocità ed evitare brusche frenate, cercando di anticipare il rallentamento rispetto a quanto si farebbe in condizioni di asfalto ottimale.
  • 4)Aumentare la distanza di sicurezza: l’importanza della distanza di sicurezza è una delle prime cose che vengono insegnate dai nostri istruttori di guida qualificati. A maggior ragione in caso di neve, date le condizioni di scarsa aderenza, sarà sempre fondamentale ricordarsi di tenere una distanza di sicurezza dalle vetture che precedono, per evitare di tamponarle in caso di frenata improvvisa.
  • 5)Indossare un abbigliamento adeguato: un consiglio che potrebbe essere scontato ma non lo è. L’errore più grande è pensare solo a vestirsi pesante; in realtà occorre vestirsi con in intelligenza e considerare che in auto inizialmente la temperatura sarà gelida ,ma poi con il climatizzatore acceso cambierà e si potrebbe addirittura arrivare a sudare. Quindi occorre vestirsi con più strati di vestiti, per poter adeguare il corpo alle varie temperature a cui saremo sottoposti, 
  • 6)Usare il freno motore: una buona pratica per ridurre la velocità dell’auto in condizioni di neve è quella di frenare usando il freno motore. Scalare di marcia dolcemente e non toccare i freni consentirà una maggiore direzionalità dell’auto. 

Considerazioni conclusive

Nessuna paura della neve e delle gite invernali dunque. Basta soltanto seguire dei piccoli consigli ed attenersi alle regole del codice della strada, soprattutto per quanto riguarda catene a bordo e pneumatici invernali.
L’Autoscuola.net spera con questo articolo di aver risposto alle tue domande, ma in ogni caso siamo a disposizione presso una delle nostre sedi, ricordandoti che da noi potrai effettuare anche l’eventuale rinnovo della patente, qualora ne avessi bisogno.

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