Riforma del Codice della Strada, in arrivo l’Ergastolo della patente: in cosa consisterà il nuovo provvedimento

Introduzione

Sono in arrivo novità cruciali per i conducenti di autovetture, ed in generale per tutti i protagonisti delle strade.
L’arrivo della riforma del Codice della Strada infatti introdurrà nuove importanti norme e sanzioni, da conoscere per non incappare in brutte sorprese.

A proposito, se vuoi restare sempre aggiornato sulle novità in tema stradale, ricordati di visitare il nostro sito ed il nostro blog. Inoltre, sempre sul sito, è possibile consultare tutto il ventaglio di servizi offerti da L’autoscuola.net.
Ti ricordiamo infine, che per qualsiasi informazione o chiarimento, puoi contattarci compilando il form online, chiamandoci ai nostri recapiti telefonici, o direttamente venirci a trovare presso una delle nostre sedi.

Di seguito verranno presentate alcune delle principali novità. Tra queste proprio il cosiddetto ‘Ergastolo della patente‘, uno dei punti che sta scaturendo maggiore interesse a livello mediatico.

Riforma del codice della strada ed ‘Ergastolo della patente

Come anticipato, è in arrivo da parte del Ministero dei trasporti un’importante riforma del Codice della Strada.
Stando a quanto si apprende dai quotidiani nazionali, i tempi della riforma sono ben definiti: la modifica avverrà con un disegno di legge che potrebbe essere presentato in Consiglio dei ministri entro giugno. Il testo ha l’ambizione di rivoluzionare il codice stradale, e potrebbe venire approvato entro fine anno, entrando dunque in vigore nel 2024.

La riforma andrà a toccare diversi punti. Tra i principali: monopattini e autovelox, corsi di sicurezza stradale nelle scuole, maggiore severità sui punti decurtati dalle patenti, guida in stato di ebbrezza, la possibilità di istituire il cosiddetto ‘ergastolo della patente’.

Per quanto riguarda quest’ultimo punto,  come ribadito dal Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, sarà previsto  il ritiro del documento a vita in caso di infrazioni gravi. Potrebbe rientrare in quest’ambito l’aver causato incidenti sotto l’effetto di sostanze o in stato di ebrezza.

Si tratterebbe di una sanzione drastica, un modo per incrementare le pene in modo da scoraggiare ancora di più le infrazioni.
In particolare si andrebbero a colpire le infrazioni più gravi, quelle che potenzialmente metterebbero a rischio la vita non solo del conducente, ma anche degli altri attori della strada.

Gli altri cambiamenti considerevoli

Ma non solo ergastolo della patente, come scritto nel paragrafo precedente, ci saranno altre importanti novità. Queste le tematiche più considerevoli:

  • guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti: due fattispecie che saranno quasi sicuramente soggette ad inasprimento della pena;
  • infrazioni riguardanti la sosta, con la previsione di pene più severe per chi parcheggia impropriamente nei posti riservati ai disabili, in doppia fila, o sui marciapiedi;
  • corsi di sicurezza stradale: in questo caso l’intenzione è quella di implementare corsi per educare gli studenti delle scuole alla sicurezza stradale. In tal modo si andrebbero a prevenire eventuali comportamenti futuri sbagliati;
  • punti sulla patente: in questo caso sarà prevista una maggiore severità nell’applicazione delle norme del Codice della Strada che prevedono la decurtazione dei punti.
    A tal proposito ti ricordiamo che tra i svariati servizi offerti da l’Autoscuola.net, rientra anche il recupero punti patente. Tale servizio permette di rimediare ad eventuali decurtazioni subite sulla propria patente personale;
  • la categoria dei monopattini: per questo tipo di mezzi, molto recenti ma e molto diffusi, quasi sicuramente si provvederà a mettere in atto l’obbligo di indossare il casco e l’obbligo di targa. Possibile anche l’imposizione di un limite di velocità non oltre i 25km/h e l’obbligo di assicurazione responsabilità civile.

Considerazioni finali

Svariate, come si è potuto vedere, sono le novità che con molta probabilità verranno introdotte.
La tendenza generale, comune a ciascuna delle papabili nuove misure adottate, è quella di una maggiore severità e certezza della pena, con l’obiettivo virtuoso di ridurre al tempo stesso il rischio di incidenti e stragi sulle strade italiane.

Si tratta di misure che, come anticipato, con ogni probabilità verranno prima presentate e poi approvate nel giro di pochi mesi. Questo fa sì che i temi appena trattati siano non temi lontani, ma bensì molto vicini, e quindi da tenere bene a mente.

Sperando di esserti stati d’aiuto, ti ricordiamo infine che per ogni ulteriore chiarimento o informazione sui servizi offerti dalla nostra autoscuola, puoi contattarci direttamente online tramite il form presente sul sito, attraverso i nostri recapiti telefonici, oppure venendo direttamente a trovarci presso la nostra sede.

Aria condizionata in auto, se si è fermi si rischia la sanzione: ecco cosa prevede la legge ed il Codice della Strada

Cenni introduttivi

L’estate è alle porte, ed anche i viaggi in macchina non sono esenti dall’utilizzo dell’aria condizionata. Strumento vitale per rinfrescare l’ambiente interno dell’abitacolo nelle giornate più calde.
Se hai la patente e guidi la macchina, sicuramente ti sarà capitato di accendere il climatizzatore, sia durante la marcia che nei momenti di sosta.

Questo comportamento però, potrebbe essere punito con una sanzione, come approfondiremo nel resto dell’articolo, vedendo cosa dice la legge e nello specifico il Codice della Strada.  Constateremo l’importanza di quanto sia fondamentale, ottenuta la patente, avere una conoscenza la più ampia possibile sulle norme e le regole da rispettare quando si è alla guida.

A proposito, se vuoi avere una preparazione completa e dettagliata per sostenere l’esame di teoria per la tua patente, l’Autoscuola.net mette a disposizione i propri istruttori e le proprie strutture per formarti al meglio in vista della prova, con un alta percentuale di promossi dopo aver seguito le lezioni.
Ti ricordiamo inoltre, che se sei interessato ad uno dei nostri numerosi servizi, o hai qualche dubbio o curiosità da chiarire, puoi contattarci compilando il form online o telefonicamente, oppure venirci direttamente a trovare in sede!

Aria condizionata in auto: cosa dice il Codice della Strada

A disciplinare l’utilizzo dell’aria condizionata in auto è l’articolo 157 del Codice della Strada. Tale articolo al comma 7-bis dispone che:

È’ fatto divieto di tenere il motore acceso, durante la sosta del veicolo, allo scopo di mantenere in funzione l’impianto di condizionamento d’aria nel veicolo stesso. Dalla violazione consegue la sanzione amministrativa del pagamento di una somma ((da € 223 a € 444))”.

Il codice della Strada è chiaro: se si è in sosta non si può tenere l’aria condizionata accesa. E se si viene colti in flagranza si rischia la multa fino 450 euro.

Perché è vietato tenere accesa l’aria in sosta

Quello che viene istintivo pensare è quale sia il motivo per cui l’aria condizionata in sosta è vietata. Infatti apparentemente non crea alcun pericolo né al conducente né agli altri attori che popolano le strade.
A tal proposito, la regola che vieta di sostare con l’aria condizionata accesa ha il chiaro scopo di evitare l’immissione nell’atmosfera di gas di scarico non necessari, essendo l’auto non in movimento.

Non solo, la regola porta indirettamente dei vantaggi anche economici al conducente. Questo limita il consumo e lo spreco di carburante, che altrimenti andrebbe consumato tenendo l’auto accesa, seppur non in marcia.

Aria condizionata accesa o finestrino?

Restando in ambito aria condizionata, uno dei dubbi che gli automobilisti si pongono è relativo al paragone con il finestrino aperto. Dal punto di vista dei consumi, è più conveniente rinfrescarsi accendendo l’aria condizionata o abbassando il finestrino?

I finestrini abbassati, a basse velocità, permettono di ottenere consumi piuttosto bassi e nettamente inferiori a quelli che si hanno con l’aria condizionata accesa.
Questa tendenza varia attorno ai 100 km/h. A questa velocità la resistenza dell’aria inizia a diventare molto intensa, l’aerodinamicità del veicolo con i finestrini abbassati è molto ridotta e, quindi, la soluzione più conveniente è l’aria condizionata al 50% della potenza. Questo permette di mantenere l’aerodinamicità e risparmiare carburante.
La situazione cambia nuovamente attorno ai 125 km/h. Quando anche l’aria condizionata al 100% permette un risparmio di carburante più significativo che non con i finestrini abbassati.

Conclusioni

Siamo giunti alla fine dell’articolo, che ha messo in risalto una norma probabilmente sconosciuta agli automobilisti, quella relativa al divieto di tenere acceso il climatizzatore durante le soste. Siamo andati ad illustrare l’articolo 157 del codice civile che si occupa della questione, per poi spiegare le motivazioni di tale divieto e illustrare alcune curiosità relative ai consumi di carburante.

Sperando di aver suscitato il tuo interesse, ti ricordiamo che puoi chiedere informazioni sui molteplici servizi offerti da l’Autoscuola.Net contattandoci telefonicamente o compilando il form online. Se invece vuoi un contatto diretto, puoi venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Patente D, presso l’Autoscuola.net è possibile ottenerla per fare il primo passo verso la carriera di conducente di bus: in cosa consiste e come conseguirla

Introduzione

Sono tanti gli annunci visibili su Internet in cui vengono aperte posizioni per la ricerca di conducenti di autobus. Tuttavia, per ricoprire tale professione è assolutamente necessario essere in possesso innanzitutto della patente D, conseguibile presso l’Autoscuola.net.

Non solo patente D! Presso l’Autoscuola.net è possibile conseguire, oltre la classica patente B, anche le patenti AM, A1, A2, A3 e le patenti BE, B96, C, E, K, Nautica.
Per qualsiasi informazione o chiarimento ti ricordiamo che puoi contattarci compilando il form online, telefonicamente o venendo direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

In questo articolo ti spiegheremo in cosa consiste la patente D e come potrai conseguirla direttamente presso l’Autoscuola.net.

Patente D: cos’è e come è disciplinata dal Codice della Strada

Il Codice della Strada prevede che con la patente D si possano guidare gli autoveicoli progettati e costruiti per il trasporto di più di otto persone oltre al conducente; a tali autoveicoli può essere agganciato un rimorchio la cui massa massima autorizzata non superi 750 kg.

Occorre specificare poi l’esistenza di altre tre patenti, sempre rientranti nella categoria delle patenti con la lettera D. Ecco come le disciplina il Codice della Strada:

  • D1:  permette di conduerre autoveicoli progettati e costruiti per il trasporto di non piu’ di 16 persone, oltre al conducente, e aventi una lunghezza massima di 8 metri; agli autoveicoli di questa categoria puo’ essere agganciato un rimorchio la cui massa massima autorizzata non superi 750 kg;
  • D1E: permette di condurre complessi di veicoli composti da una motrice rientrante nella categoria D1 e da un rimorchio la cui massa massima autorizzata e’ superiore a 750 kg;
  • DE: permette di condurre complessi di veicoli composti da una motrice rientrante nella categoria D e da un rimorchio la cui massa massima autorizzata supera 750 kg. (115).

Riassumendo, la patente D consente di guidare qualsiasi veicolo per il trasporto di persone. Se si vuole aggiungere un rimorchio la cui massa massima supera 750kg, allora occorre integrarla con la patente DE.

Per quanto riguarda invece la D1, può essere considerata come la sorella minore della patente D. Essa, infatti, permette sempre di condurre veicoli per il trasporto di persone, ma stavolta con un limite di 16 individui, e senza che il veicolo superi la lunghezza di otto metri.

Relativamente ai requisiti anagrafici, la patente D può essere ottenuta una volta che si è compiuto il ventiquattresimo anno di età, mentre per la sorella minore D1 l’età scende a 21 anni (con la condizione che si sia già in possesso della patente B per le auto).

Patente D: come ottenerla presso l’Autoscuola.net

La patente D, conseguibile presso l’Autoscuola.net, si compone di un esame di teoria e di un esame di guida, esattamente come previsto per la patente B valida per la guida delle normali autovetture.

Per quanto riguarda l’esame di teoria, consiste in un quiz da 40 domande a risposta multipla a cui rispondere in un tempo totale di 40 minuti.

Rispetto a quanto accade per la classica patente B, le domande a cui rispondere sono più complicate e più specifiche, per questo per te sarà fondamentale scegliere un’autoscuola qualificata come la nostra, che cercherà di garantirti un’alta probabilità di superare la prova.

L’Autoscuola.net mette infatti a disposizione istruttori preparati ed aule informatizzate per formarti nel miglior modo possibile.

Una volta passato il quiz, si ottiene il fatidico foglio rosa che, come per la patente B, permette a chi lo consegue di esercitarsi nella guida in vista dell’esame pratico.
Quest’ultimo consiste in una guida dal tempo non inferiore ai quarantacinque minuti, e viene effettuato su degli autobus con una lunghezza uguale o superiore ai 10 metri, con una larghezza uguale o superiore ai 2,4 metri e la capacità di oltrepassare gli 80 chilometri orari.

Anche nella preparazione all’esame di guida, l’Autoscuola.net metterà a disposizione, oltre che la professionalità qualificata degli istruttori, anche i propri i mezzi di alta qualità per le guide pratiche.

Patente CQC persone

Per poter svolgere la professione di autista, occorre poi integrare la patente D con la CQC Persone.
La Carta di Qualificazione del Conducente per il trasporto persone è obbligatoria per tutti quei conducenti che intendono effettuare il trasporto di persone con autoveicoli caratterizzati da una capienza superiore ai 9 posti, sia nel caso di servizio di noleggio con conducente, sia nel caso di servizio pubblico di linea.

Per ottenere la certificazione CQC persone è necessario essere titolari di una patente D o DE nonché frequentare obbligatoriamente un corso di 140 ore (anche questo disponibile presso l’Autoscuola.net).

Considerazioni finali

Abbiamo visto in questo articolo l’importanza della patente D per chi vuole ottenere un lavoro come conducente di autobus.

Sono state messe in evidenza le principali caratteristiche di tale patente, confrontandola con le gemelle D1, D1E, DE, e spiegando anche come, per ottenere questo tipo di patenti, si abbia la necessità di una preparazione ancora maggiore rispetto a quella prevista per la patente B, il che rende ancora più importante la scelta della giusta autoscuola.

Sperando di esserti stati d’aiuto, ti ricordiamo che per qualsiasi dubbio o informazione puoi contattarci compilando il nostro form online, tramite i nostri contatti telefonici, oppure venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Guidare una moto a 16 anni: tutti i dettagli della patente A1 e come conseguirla presso l’Autoscuola.net

Guidare una moto a 16 anni: tutti i dettagli della patente A1 e come conseguirla presso l’Autoscuola.net

La moto dopo la macchina è il mezzo privato più utilizzato in Italia per i lunghi spostamenti. Non tutti sanno però che è possibile, già a sedici anni, ottenere una licenza di guida che permette di guidare alcuni motocicli, nonostante non si abbia ancora compiuto la maggiore età. Si tratta della patente A1.

Hai già conseguito la patente A1 e vuoi andare oltre? Presso L’autoscuola.net puoi conseguire anche la patente A2 se hai almeno 18 anni e la patente A3 se hai almeno 24 anni (o 21 anni e sei già in possesso della patente A2). Ti ricordiamo inoltre che per qualsiasi informazione puoi contattarci compilando il form online, telefonandoci ai nostri contatti, o venendo semplicemente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Nel proseguo dell’articolo verranno chiarite le regole per il conseguimento della patente A1, indicando come è possibile ottenerla presso l’Autoscuola.net e quali motocicli si possono guidare.

Disciplina del Codice della Strada: cosa si può guidare con la patente A1 e quali sono i limiti di età

Relativamente alla patente A1, l’articolo fondamentale del Codice della Strada è l’articolo 116, che disciplina anche tutte le altre patenti.
Questo articolo dispone che la patente A1 permette di guidare le seguenti categorie di veicoli:

  • motocicli di cilindrata massima di 125 cm³, di potenza massima di 11 kW e con un rapporto potenza/peso non superiore a 0,1 kW/kg;
  • tricicli di potenza non superiore a 15 kW;

La licenza di guida A1 è conseguibile fin dall’età di 16 anni, due anni in più rispetto ai 14 anni previsti per conseguire la patente AM, che permette però di condurre soltanto i ciclomotori con cilindrata massima di 50cc.

Una volta compiuti i 18 anni è poi possibile allargare ulteriormente i limiti con l’ottenimento della patente A2.
Ai 24 anni è infine possibile conseguire la patente A, che permette di guidare qualsiasi moto senza limiti di cilindrata o potenza. Se si è già in possesso della patente di guida A2 allora è possibile abbassare l’età di conseguimento a vent’anni.

Il conseguimento presso l’Autoscuola

È possibile conseguire la patente A1 presso la nostra autoscuola, così come per la patente AM, la patente A2, e la patente A3.
A livello di esame teorico, i quiz previsti sono i medesimi di quelli relativi alle patenti A2 e A3 (ovvero la patente A senza limiti).
Per quanto riguarda invece l’esame pratico, prevede l’utilizzo di una moto con la velocità massima di 90 chilometri orari: se si sosterrà l’esame con una moto monomarcia, la patente A1 sarà valida solo per i motocicli provvisti di cambio automatico.

Di fondamentale importanza è sapere che, iscrivendoti presso la nostra autoscuola per ottenere la patente A1, potrai avere la massima scelta su cilindrata e altezza delle moto da usare per le guide, e soprattutto avrai il vantaggio di utilizzare la nostra pista privata. La pista è la stessa che viene utilizzata dagli esaminatori della Motorizzazione per la prova di guida.
Infine, oltre a fornirti la moto per effettuare le guide, per garantirti piena sicurezza durante le tue lezioni L’Autoscuola.net ti fornisce anche il casco e tutte le protezioni necessarie per un motociclista in erba.

Il foglio rosa esiste anche per la patente A1

Così come per la patente B delle auto, anche per la patente A1 è previsto il famoso foglio rosa.
A riguardo, la legge prevede per il foglio rosa relativo alla patente A1 una validità di sei mesi, e tale documento è conseguibile solo e soltanto dopo aver superato con un esito positivo l’esame di teoria.
Durante questi sei mesi sarà poi possibile sostenere la prova pratica fino a un massimo di due volte.

Come già probabilmente saprai, la guida con il foglio rosa, per qualsiasi patente e veicolo, prevede una serie di limitazioni e regole, dettate dal Codice della Strada, che dovrai rispettare. Qualora non le rispettassi dovrai pagare una sanzione amministrativa.

Considerazioni finali

Siamo arrivati alla fine dell’articolo. Con i vari argomenti trattati, abbiamo cercato di schiarirti le idee sulle regole che riguardano il conseguimento della patente A1.
Abbiamo potuto vedere come tale patente permetta di guidare un vero e proprio motociclo già dall’età di 16 anni, seppur con alcune importanti limitazioni da conoscere.
Sperando di esserti stati d’aiuto, ti ricordiamo che per ogni richiesta di chiarimento o dubbio puoi contattarci compilando il form sul nostro sito online, chiamarci al telefono, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Patente, come funziona il sistema a punti e come puoi recuperarli presso L’Autoscuola.net

Introduzione

La patente a punti è stata introdotta in Italia a partire dal primo di luglio del 2003, e da allora il modo di intendere il famoso documento rosa è cambiato radicalmente per tutti i patentati.

Non sei ancora patentato e intendi diventarlo a breve? Puoi richiedere chiarimenti e informazioni sui servizi offerti da L’Autoscuola.net compilando il nostro form online, contattandoci telefonicamente, o semplicemente venendo a trovarci nelle nostre sedi.

È bene quindi conoscere come funziona il sistema della patente a punti, e sapere quali sono le modalità per recuperare i punti nell’eventualità in cui venissero sottratti per aver commesso infrazioni.

Cosa stabilisce la legge

A disciplinare il funzionamento del sistema della patente a punti è il Codice della Strada. In particolare la tematica è affrontata dall’articolo 126-bis.
Volendo riassumere le parti più importanti di tale articolo, possiamo dire che: all’atto del rilascio della patente viene attribuito un punteggio di venti punti. Tale punteggio subisce decurtazioni, nella misura indicata da specifica tabella consultabile, tra gli altri, sul sito dell’ACI.

Qualora vengano accertate contemporaneamente più violazioni delle norme possono essere decurtati un massimo di quindici punti. Le disposizioni non si applicano nei casi in cui è prevista la sospensione o la revoca della patente.
Occorre precisare inoltre che i neopatentati, cioè coloro che hanno conseguito la patente da meno di tre anni, sono soggetti ad un decurtamento di punti pari al doppio di quelli normalmente previsti per una qualsiasi infrazione.

Cosa succede in caso di perdita di tutti i punti

Sempre l’articolo 126-bis del codice civile stabilisce che alla perdita totale del punteggio, il titolare della patente deve sottoporsi all’esame di idoneità’ tecnica. Al medesimo esame deve sottoporsi il titolare della patente che, dopo la notifica della prima violazione che comporti una perdita di almeno cinque punti, commetta altre due violazioni non contestuali, nell’arco di dodici mesi dalla data della prima violazione, che comportino ciascuna la decurtazione di almeno cinque punti.

In caso di perdita di tutti i punti il Ministero invia al conducente una lettera con la quale lo invita a rifare, entro 30 giorni, gli esami previsti per il rilascio della propria patente. In questo periodo è ancora possibile circolare. Se però gli esami non vengono sostenuti o non vengono superati la patente è sospesa a tempo indeterminato. 
Dopo aver superato l’esame, sulla patente vengono riassegnati i 20 punti iniziali.

Evitare di perdere tutti i punti: come recuperarli

Se sono stati persi dei punti, ma il punteggio non è esaurito, per recuperare è possibile frequentare corsi speciali presso autoscuole o altri centri autorizzati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

Noi di L’AutoScuola.net offriamo un servizio mirato al recupero punti patente, così da permettere a chi ha perso punti preziosi di recuperarli in tempo, prima di rischiare di arrivare a zero e di dover quindi sostenere nuovamente gli esami per l’idoneità di guida.

Il numero di punti recuperabili presso la nostra autoscuola varia al variare del tipo di patente di guida sulla quale si intende effettuare il recupero punti.
Nello specifico, i corsi per recuperare i punti della patente permettono di ottenere 6 punti per le licenze di guida delle categorie A e B, e 9 punti le patenti delle categorie C, C+E, D, D+ ed E o della patente B con il certificato di abilitazione professionale. In ogni caso, non è possibile scegliere di frequentare dei corsi per recuperare meno di 6 punti.

Per quanto riguarda invece le tempistiche, i corsi da 6 punti per le patenti A e B  hanno durata di 15 giorni per un totale di 12 ore di lezione, mentre per i corsi da 9 punti i giorni sono 30 per un totale di 18 ore di lezione.

Come sapere quanti punti si hanno

Ogni patentato può controllare in tempo reale il saldo dei punti sulla propria patente, ed il modo più semplice è quello di accedere con carta d’identità elettronica al Portale dell’Automobilista. È però possibile ottenere il proprio saldo anche recandosi presso un Ufficio motorizzazione civile.
Dopo aver opportunamente verificato i punti è inoltre possibile, in caso si rilevassero errori nella decurtazione dei punti, segnalarlo o chiedere chiarimenti direttamente agli organi di polizia stradale quali polizia, carabinieri e vigili urbani.

Conclusioni

Arrivati alla conclusione di questo articolo, abbiamo riepilogato quelle che sono le norme relative al sistema a punti della patente introdotto nel 2003. Abbiamo riportato le principali regole previste dal Codice della Strada, spiegando cosa succede in caso di azzeramento dei punti e come è possibile il recupero degli stessi presso la nostra autoscuola.

Sperando di aver contribuito a chiarire le tue idee, ti ricordiamo che per ogni informazione o delucidazione sui servizi offerti da L’Autoscuola.net, puoi compilare il form online o contattarci telefonicamente, oppure venire a trovarci presso le nostre sedi.

Guidare l’auto di un altro, come e quando si può fare? Spieghiamo cosa prevede la legge in questi casi

Cenni introduttivi

Guidare l’auto di un’altra persona in Italia è una pratica molto diffusa, a cui spesso si ricorre senza nemmeno farci caso.
Tuttavia esistono delle norme e delle regole che è bene conoscere una volta ottenuta la tanto desiderata patente di guida.

Se invece la patente non l’hai ancora conseguita e sei intenzionato ad iniziare il percorso per ottenerla, ti ricordiamo che presso la nostra Autoscuola siamo disponibili per ogni dubbio o richiesta di chiarimento sui servizi offerti. Puoi contattarci sia compilando il form online, sia telefonicamente, oppure venire a trovarci direttamente presso una delle nostre sedi per un contatto diretto.

Nel proseguo dell’articolo verrà quindi approfondita la tematica, in modo tale da non incappare in scomode e fastidiose sanzioni dovute alla violazione del Codice della Strada.

La disciplina della legge

L’articolo fondamentale su questo tema è il 94 del Codice della Strada, che disciplina le ‘Formalità per il trasferimento di proprietà degli autoveicoli, motoveicoli e rimorchi e per il trasferimento di residenza dell’intestatario’.

In particolare, il comma 4 bis recita che:

“Fatto salvo quanto previsto dall’articolo 93, comma2, gli atti, ancorché diversi da quelli di cui al comma 1 del presente articolo, da cui derivi una variazione dell’intestatario della carta di circolazione ovvero che comportino la disponibilità del veicolo, per un periodo superiore a trenta giorni, in favore di un soggetto diverso dall’intestatario stesso, nei casi previsti dal regolamento sono dichiarati dall’avente causa, entro trenta giorni, al Dipartimento per i trasporti, la navigazione ed i sistemi informativi e statistici al fine dell’annotazione sulla carta di circolazione, nonché della registrazione nell’archivio di cui agli articoli 225, comma 1, lettera b), e 226, comma 5. In caso di omissione si applica la sanzione prevista dal comma 3”.

Tradotto in sintesi, da tale articolo si evince che NON c’è alcun divieto nel guidare un’auto di terzi.
Sono salve dunque tutte quelle situazioni in cui, ad esempio, si presta l’auto ad un amico o ad un parente.

Il problema si pone però quando tale atto è continuativo nel tempo, e nelle specifico superiore ai trenta giorni consecutivi.

Possiamo quindi dire che l’obbligo scatta solo se la durata supera i trenta giorni, ed è solo uno: recarsi alla Motorizzazione in maniera tale che sul libretto venga annotato il nome del conducente, che differisce ovviamente da quello del proprietario. Questo permette anche alle autorità di conoscere le generalità dell’effettivo conducente dell’auto.

Casi particolari. E se a guidare l’auto è un familiare del proprietario?

A quanto disciplinato dal codice civile, si aggiunge un’importante eccezione.
Infatti si può sempre guidare l’auto di una persona appartenente allo stesso nucleo familiare. Se ci pensiamo, capita spesso di intestare l’auto ad un membro della famiglia, salvo poi che quest’ultima sia guidata da un alto membro appartenente alla medesima famiglia.
In questo caso la Polizia deve solo accertare che il proprietario del veicolo sia effettivamente un convivente del conducente.

La verifica viene fatta tramite il database dell’anagrafe del Comune, attraverso il quale le Autorità possono collegarsi prima di compilare la contravvenzione. Non servono documenti che certifichino il nome dell’intestatario dell’auto come convivente, ma si occuperà dei controlli la Polizia.

Cosa succede in caso di multa

Infine un’altra situazione di cui bisogna tenere conto, nell’eventualità in cui il conducente differisca dal proprietario, è quella relativa a possibili infrazioni che possono essere commesse, e dunque alle conseguenti sanzioni amministrative a cui si può andare incontro.
Occorre distinguere stavolta in due specifiche situazioni:

  1. La prima situazione si verifica quando c’è contestazione immediata da parte delle forze dell’ordine. In questo caso il conducente riceve il verbale di persona.
  2. La seconda situazione si verifica invece quando la contestazione è differita. In questo caso il verbale non viene ricevuto dal conducente in persona, ma viene notificato al proprietario. Quest’ultimo, nel caso non voglia pagare la multa per un’infrazione commessa dal conducente, deve comunicare entro 60 giorni alle autorità i dati anagrafici di chi effettivamente era alla guida dell’auto.


In questo modo ha la possibilità non solo di non pagare la sanzione, ma anche di evitare di perdere punti dalla patente di guida. A tal proposito cogliamo l’occasione per ricordarti che presso la nostra autoscuola puoi recuperare i punti persi dalla patente.


Occorre precisare che in entrambe le ipotesi il proprietario dell’auto resta corresponsabile in solido.
Di conseguenza, qualunque sia la fattispecie in cui ci si ritrovi, il proprietario può essere chiamato al pagamento della multa. Questo non accade solo nei casi in cui il proprietario riesca a dimostrare che il conducente abbia utilizzato il veicolo contro la sua volontà e di non aver potuto impedire il fatto.

Considerazioni finali

Con questo articolo abbiamo voluto chiarire meglio cosa prevede esattamente la normativa quando il conducente differisce dal proprietario della macchina, un argomento che spesso genera dubbi e confusione.
In particolare, abbiamo visto che in linea di massima non è vietato condurre un veicolo di cui non si è proprietari, se tale comportamento non si protrae per più di un certo lasso di tempo.

Sperando di esserti stati d’aiuto e di avere contribuito a schiarire eventuali dubbi, ti ricordiamo che per qualsiasi info o chiarimento sui diversi servizi offerti dalla nostra autoscuola, puoi contattarci telefonicamente o semplicemente compilando il form online, oppure venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Auto e sigarette: si può fumare quando si è alla guida della propria vettura? Cosa dice il Codice della Strada e cosa può succedere nel breve periodo a livello legislativo

Cenni introduttivi

Uno dei comportamenti più comuni alla guida, per chi è fumatore, è accendere la sigaretta durante il proprio tragitto in auto.
Questo gesto così comune però, è disciplinato dalla legge e sono in pochi a conoscere veramente cosa dicono le norme in merito, anche tra coloro che hanno già conseguito la patente.

Se invece non hai ancora ottenuto la patente di guida, ma hai intenzione nel breve periodo di sostenere l’esame di teoria ed il successivo esame di pratica, la nostra autoscuola è qui per te. Puoi contattarci per qualsiasi informazione o chiarimento compilando il form online o telefonicamente, oppure venendo direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Nel continuo di questo articolo cercheremo di fare chiarezza sulla questione, basandoci sulla legge e sul Codice della Strada , e approfondendo alcune curiosità in materia.

Cosa dicono legge e Codice della Strada

Ad entrare in gioco in questo caso è la legge ordinaria. In particolare occorre fare riferimento al Decreto legislativo n. 6 del 12 gennaio 2016, il quale prevede che il divieto di fumare “è esteso al conducente di autoveicoli, in sosta o in movimento, e ai passeggeri a bordo degli stessi in presenza di minori di anni diciotto e di donne in stato di gravidanza”. Allo stato attuale dunque, a chiunque è permesso di fumare mentre circola con la propria vettura, eccetto il caso in cui a bordo siano presenti donne in dolce attesa o minori.
Non è detto però che le cose possano rimanere così come sono. In particolare, nell’aprile 2015 è stato emanato il disegno di legge n.1902 sulla “Modifica al nuovo codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile1992, n. 285, in materia di divieto di fumare durante la guida”.

Tale disegno di legge recita che: “si intende integrare le già vigenti norme di prevenzione attraverso l’introduzione del divieto di fumare durante la guida, allineando, in tal modo, la legislazione italiana a quella di alcuni Paesi europei come l’Inghilterra e la Svezia. Accendere una sigaretta mentre si è alla guida di un’automobile provoca una diminuzione del proprio livello di attenzione, con conseguente aumento delle probabilità di provocare un incidente. Anche il fatto che l’aria dell’abitacolo diventa irrespirabile può incidere sulla reattività del guidatore senza che egli se ne avveda, aumentando il pericolo di incidenti”.

Da qui la proposta di introdurre l’articolo 173 bis nel Codice della Strada, sul divieto di fumare durante la guida, che avrebbe avuto 2 punti chiave:

  1. Vietare al conducente di fumare durante la marcia.
  2. Fare in modo che chiunque fumi in auto sia soggetto a una sanzione amministrativa che prevede il pagamento di una multa da 83 € a 332 €.

La sanzioni attuali e future

Attualmente, come detto, la legge vieta di fumare soltanto in presenza di una donna in dolce attesa o di minori. In tali casi, sempre la legge prevede che si può andare incontro a una sanzione amministrativa con annesso il pagamento di una multa da 27,50 € a 275 €.
L’importo della multa può aumentare fino a 500 euro se a bordo c’è un minorenne che ha meno di 12 anni di età o se c’è una donna incinta vicina al parto.
Se invece il disegno di legge venisse approvato e venisse inserito l’articolo 173 bis del codice della strada, come anticipato poco fa, sarebbe previsto il pagamento di una multa che va dagli 83 ai 332 euro, anche in caso non siano presenti donne in stato di attesa o minorenni.

Curiosità e consigli

Tra le altre cose, il fumo in auto rischia di mettere alla prova le condizioni interne dell’abitacolo.
Il fumo di tabacco contiene infatti sostanze chimiche, come la nicotina e il monossido di carbonio, che possono accumularsi rapidamente in un ambiente chiuso come un’auto.
Per il fumo di tabacco può lasciare tracce persistenti di odore e muffa su sedili e tappeti, rendendo l’auto difficile da pulire.
Ci sono diversi modi per togliere l’odore di fumo in auto:

  • Arieggiare l’auto: aprire porte e finestrini per far entrare aria fresca e far uscire l’odore di fumo;
  • Usare un deodorante per auto: ci sono deodoranti specifici per l’auto che possono aiutare a rimuovere gli odori;
  • Pulire l’abitacolo: pulire i sedili, i tappetini e i tessuti con un detergente ah hoc, per rimuovere la nicotina e l’accumulo di fumo;
  • Usare un ozonizzatore: gli ozonizzatori possono aiutare a rimuovere gli odori utilizzando ozono.

Conclusioni

Per ora dunque, possiamo dire che non esiste un divieto esplicito sul fumare in auto, se non per i casi circoscritti relativi a minori e donne in dolce attesa. Le cose potrebbero però cambiare anche nel breve periodo, con norme più stringenti.
Sperando di esserti stati d’aiuto, ti ricordiamo che per qualsiasi informazione relativa ai servizi della nostra autoscuola, puoi contattarci in ogni momento compilando il form online o telefonicamente, oppure venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Curiosità sui semafori: cosa si rischia passando col rosso, come comportarsi quando lampeggia o è giallo, e la disciplina del Codice della Strada

Cenni introduttivi

Il semaforo rappresenta uno degli elementi più importanti per regolare la circolazione sulle strade.
Chiunque abbia conseguito la patente di guida, non può esimersi dal conoscere le norme che riguardano la disciplina dei semafori, che vengono ovviamente insegnate anche presso la nostra scuola guida durante le lezioni di preparazione all’esame di teoria.

Se invece stai leggendo quest’articolo e non hai ancora conseguito la patente, la nostra autoscuola fa al caso tuo! Ti ricordiamo che siamo disponibili per qualsiasi chiarimento o informazione sui servizi che offriamo, e che puoi contattarci tramite form online e telefonicamente, o puoi venire a trovarci direttamente presso una delle nostre sedi.

Più precisamente i semafori vengono definiti lanterne semaforiche, ed appartengono alla macro categoria dei segnali luminosi stradali.
Nel proseguo dell’articolo verranno illustrate le principali norme che li riguardano, le possibili sanzioni, ed alcune curiosità utili per la guida di tutti i giorni.

La disciplina del codice civile

Per comprendere le norme più importanti relative ai semafori, entra come sempre in gioco il Codice della Strada, e nello specifico l’articolo 41 relativo ai segnali luminosi.
Questo specifica che i segnali luminosi si suddividono nelle seguenti categorie:

  • a) segnali luminosi di pericolo e di prescrizione;
  • b) segnali luminosi di indicazione;
  • c) lanterne semaforiche veicolari normali;
  • d) lanterne semaforiche veicolari di corsia;
  • e) lanterne semaforiche per trasporto pubblico;
  • f) lanterne semaforiche pedonali;
  • g) lanterne semaforiche per velocipedi;
  • h) lanterne semaforiche veicolari per corsie reversibili;
  • i) lanterna semaforica gialla lampeggiante;
  • l) lanterne semaforiche speciali;
  • m) segnali luminosi particolari.
Semaforo verde

In questo articolo ci concentreremo su quelle che il codice civile, alla lettera c), indica come lanterne semaforiche veicolari normali. Esse sono appunto i normali semafori in cui tutti i giorni facciamo la coda con le nostre autovetture.
In riferimento a questo tipo di semafori, il codice civile prevede che:

  • Durante il periodo di accensione della luce verde, i veicoli possono procedere verso tutte le direzioni consentite dalla segnaletica verticale ed orizzontale; in ogni caso i veicoli non possono impegnare l’area di intersezione se i conducenti non hanno la certezza di poterla sgombrare prima dell’accensione della luce rossa; i conducenti devono dare sempre la precedenza ai pedoni ed ai ciclisti ai quali sia data contemporaneamente via libera; i conducenti in svolta devono, altresi’, dare la precedenza ai veicoli provenienti da destra ed ai veicoli della corrente di traffico nella quale vanno ad immettersi.
  • . Durante il periodo di accensione della luce rossa, i veicoli non devono superare la striscia di arresto; in mancanza di tale striscia i veicoli non devono impegnare l’area di intersezione, ne’ l’attraversamento pedonale, ne’ oltrepassare il segnale, in modo da poterne osservare le indicazioni.

Semaforo giallo, un dilemma per gli automobilisti: come comportarsi

La situazione che più crea confusione negli automobilisti è però quella del semaforo giallo, che lascia in chi guida indecisione sul fermarsi o sul proseguire superando il semaforo. A tal proposito il Codice della Strada stabilisce che:

Durante il periodo di accensione della luce gialla, i veicoli non possono oltrepassare gli stessi punti stabiliti per l’arresto, a meno che vi si trovino cosi’ prossimi, al momento dell’accensione della luce gialla, che non possano piu’ arrestarsi in condizioni di sufficiente sicurezza; in tal caso essi devono sgombrare sollecitamente l’area di intersezione con opportuna prudenza.

A quanto dettato dal Codice della Strada, si aggiunge poi una curiosità sulla durata del semaforo giallo. A tal proposito la nota 67906 del 2007 del Ministero dei Trasporti, ha stabilito con precisione la correlazione tra il tempo minimo di durata del giallo e il limite di velocità consentito durante l’avvicinamento. A 50 km/h il semaforo giallo deve durare almeno 3 secondi, che aumentano a quattro se la velocità è di 60 km/h fino a un massimo di cinque per una velocità di 70 km/h.

Curiosità: cosa fare quando il semaforo è guasto o lampeggiante

Possono poi capitare (non così raramente) situazioni in cui ci si trova di fronte ad un semaforo spento perché guasto, oppure di fronte ad un semaforo lampeggiante.
Entrambe le situazioni sono gestite sempre dal Codice della Strada.
Relativamente al semaforo spento, il Codice della Strada prevede che: qualora per avaria o per altre cause una lanterna semaforica veicolare di qualsiasi tipo sia spenta o presenti indicazioni anomale, il conducente ha l’obbligo di procedere a minima velocità e di usare particolare prudenza anche in relazione alla possibilità che verso altre direzioni siano accese luci che consentono il passaggio. Se, peraltro, le indicazioni a lui dirette sono ripetute da altre lanterne semaforiche efficienti egli deve tener conto di esse.

Per quanto riguarda invece la situazione di semaforo lampeggiante, secondo il Codice, in presenza di una luce gialla lampeggiante i veicoli possono procedere purché a moderata velocità e con particolare prudenza, rispettando le norme di precedenza.

Sanzioni

Il mancato arresto in presenza di semaforo rosso, è una delle principali infrazioni che vengono commesse dagli automobilisti.

Le sanzioni previste dal codice della strada per chi passa con il semaforo rosso sono: sanzione amministrativa da € 163 a € 652; decurtamento di 6 punti dalla patente (a tal proposito ti invitiamo a scoprire come recuperare presso la nostra autoscuola i punti persi). Occorre inoltre specificare che il Codice stabilisce che non è necessaria la presenza degli organi di polizia stradale qualora l’accertamento sia avvenuto mediante rilievo con dispositivi che sono stati omologati per il funzionamento in modo completamente automatico. Significa che non occorre la presenza degli agenti accertatori affinché la multa con possa considerarsi valida.

Semaforo rosso

Considerazioni finali

Con questo articolo, abbiamo cercato di mettere in luce le principali norme e sanzioni relative ai semafori, veri e propri protagonisti della circolazione stradale. Insieme alle disposizioni del Codice della Strada abbiamo poi messo in evidenza alcune fattispecie particolari e le relative curiosità.
Sperando di esserti stati d’aiuto, cogliamo l’occasione per comunicarti che la nostra autoscuola resta a completa disposizione per dubbi o chiarimenti sui servizi offerti, ricordandoti che è possibile contattarci compilando il form online, telefonicamente, oppure venendo a trovarci direttamente presso una delle nostre sedi.

Posti di blocco in strada: in cosa consistono, cosa ci può essere richiesto, ed i consigli per comportarsi nel migliore dei modi se si viene fermati

Cenni introduttivi

Se hai conseguito la patente da qualche anno, molto probabilmente almeno una volta potrebbe esserti capitato di doverti fermare ad un posto di blocco delle forze dell’ordine.
Si tratta di una postazione o un luogo dove i veicoli (o i pedoni nel caso di posto di blocco pedonale) vengono fermati obbligatoriamente per verifiche e controlli da parte di forze dell’ordine o militari.

Se invece la patente non l’hai ancora conseguita, la nostra autoscuola fa proprio al caso tuo! Per qualsiasi informazione puoi contattarci tramite il nostro form online o telefonicamente, oppure venirci direttamente a trovare in una delle nostre sedi, per scoprire i servizi offerti dal nostro personale qualificato.

È facile immaginare che quella del posto di blocco è una situazione in cui, soprattutto chi ha conseguito la patente da poco, potrebbe entrare nel panico o, in generale, non sapere come comportarsi.

In questo articolo descriveremo quali sono gli obblighi per il conducente e quali sono i consigli da seguire per affrontare tale situazione nel migliore modo possibile.

Differenze tra posto di controllo e posto di blocco

A dir la verità, occorre distinguere tra posto di blocco in senso lato e posto di controllo.

Il posto di controllo è la classica pattuglia composta da due o più agenti che svolge prevalentemente opera di prevenzione, verificando per esempio: i documenti di guida, lo stato della vettura o le condizioni psicofisiche del conducente. In genere il posto di controllo interessa un solo senso di marcia e le vetture da controllare sono scelte a discrezione degli agenti.

Il posto di blocco, invece, viene istituito in situazioni eccezionali e prevede il blocco di entrambi i sensi di circolazione e vengono fermate tutte le vetture di passaggio.
Possiamo sintetizzare dunque le principali differenze tra posto di blocco e posto di controllo in tre punti:

  • numero di sensi di marcia interessati: il posto di controllo interessa solo uno dei due sensi, mentre il posto di blocco entrambi i sensi;
  • vetture sottoposte al controllo: a campione nel caso di posto di controllo; tutte nel caso del posto di blocco;
  • finalità: nel caso del posto di controllo la finalità è la prevenzione e la verifica che il conducente stia circolando regolarmente secondo le norme del Codice della Stada; nel caso del posto di blocco le finalità sono straordinarie, eseguite in caso ad esempio di eventi come attentati, fughe di criminali, o altri eventi eccezionali come lockdown da pandemia.

Cosa dice il Codice della Strada

Come sempre, relativamente alle norme da rispettare, viene in aiuto il Codice della Strada, con l’articolo 192 che prevede che:

  1. Coloro che circolano sulle strade sono tenuti a fermarsi all’invito dei funzionari, ufficiali ed agenti ai quali spetta l’espletamento dei servizi di polizia stradale, quando siano in uniforme o muniti dell’apposito segnale distintivo.
  2. I conducenti dei veicoli sono tenuti ad esibire, a richiesta dei funzionari, ufficiali e agenti , il documento di circolazione e la patente di guida.
  3. I funzionari, ufficiali ed agenti, di cui ai precedenti commi, possono: procedere ad ispezioni del veicolo al fine di verificare l’osservanza delle norme relative alle caratteristiche e all’equipaggiamento del veicolo medesimo; ordinare di non proseguire la marcia al conducente di un veicolo, qualora i dispositivi di segnalazione visiva e di illuminazione o i pneumatici presentino;
  4. Gli organi di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza possono, per controlli necessari ai fini dell’espletamento del loro servizio, formare posti di blocco e, in tal caso, usare mezzi atti ad assicurare, senza pericolo di incidenti, il graduale arresto dei veicoli che non si fermino nonostante l’ordine intimato con idonei segnali.

Sanzioni e rischi

Anche per quanto riguarda le sanzioni in cui è possibile incorrere, il Codice della Strada la fa da protagonista. Esso prevede che:

  • Chiunque viola gli obblighi di cui ai commi 1, 2, 3 e 5 (in sostanza chi non si ferma al posto di controllo, chi non esisbisce i documenti richiesti, chi non rispettana l’ordine di interrompere la marcia, e chi non consente l’ispezione del veicolo) è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 87 a € 344.
  • Chiunque viola le disposizioni di cui al comma 4 (in sostanza chi non si ferma al posto di blocco vero e proprio), ove il fatto non costituisca reato, e’ punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 1.362 a € 5.456.

In entrambi i casi è prevista anche la sottrazione dei punti della patente. A tal proposito, ti ricordiamo che presso la nostra autscuola è presente il servizio di recupero dei punti della patente.

I consigli da tenere a mente

Come già anticipato, incappare in un posto di blocco o in un posto di controllo può essere fonte di ansia, in quanto ci si deve rapportare con un pubblico ufficiale. Di seguito alcuni consigli da tenere a mente per gestire e tenere sotto controllo la situazione nel migliore dei modi:

  • Stare tranquilli;
  • Rispettare quello che gli agenti chiedono di fare;
  • Tenere a portata di mano, soprattutto quando si è in coda, in attesa del proprio turno, i documenti personali e del veicolo (patente, libretto, assicurazione, ecc.);
  • Restare in auto, a meno che non ci venga richiesto dagli agenti di scendere;
  • Non opporsi alla richiesta di ispezione del bagagliaio;
  • Non opporsi alla ispezione esterna (gomme, fari, ecc.) ed interna del veicolo (porta oggetti, tasche, ecc.).

Conclusioni

Con questo articolo, abbiamo cercato di schiarire le tue idee, specificando la differenza tra posto di blocco e posto di controllo, ed elencando regole e sanzioni di ciascuna delle due fattispecie. Inoltre abbiamo cercato di fornirti alcuni consigli da tenere sempre a mente in queste situazioni particolari.
Sperando di esserti stati utili, ricordiamo che siamo sempre disponibili e contattabili tramite il nostro form online o telefonicamente. Oppure puoi direttamente venire a trovarci presso le nostre sedi.

La patente sarà digitale? Ci sono vantaggi ma anche rischi: le intenzioni dell’UE sul digitalizzare o meno il documento più importante per un automobilista

Cenni introduttivi

La patente rappresenta la regina dei documenti per ogni automobilista, imprescindibile per guidare le comuni autovetture. Tra qualche anno però, potrebbe drasticamente cambiare look rispetto a come la conosciamo ora, in formato tessera dal colore rosa da riporre all’interno della borsetta o del portafogli.

Non possiedi ancora la patente ed hai intenzione di farla? La nostra autoscuola ti accoglie a braccia aperte, ricordandoti che per qualsiasi informazione o curiosità puoi venire a trovarci presso una delle nostre sedi, oppure contattarci telefonicamente o tramite il nostro form disponibile online sul sito

Ormai da diversi anni la patente italiana ha abbandonato definitivamente il vecchio formato cartaceo a sei facciate e di color rosa, su cui vi era abbondante spazio per incollare i bollini del rinnovo decennale (o più frequente, a seconda dell’età dell’automobilista o del tipo di patente) e i tagliandini con indicato l’eventuale cambio residenza.

Vecchio formato cartaceo della patente di guida

Attualmente infatti, il documento di guida italiano, ovvero la patente, ha preso la forma del tesserino che conosciamo ora, simile ad una carta di credito. Si tratta per l’appunto di un tesserino creato grazie alla tecnologia laser, che risponde all’esigenza di adeguamento al resto dell’Unione Europea.

L’attuale formato

Focalizziamoci maggiormente sull’attuale formato che, come appena detto è simile ad una tessera.
La sua introduzione ha portato con sé numerosi vantaggi:

  • comodità, vista la sua dimensione di gran lunga inferiore rispetto al vecchio documento;
  • sicurezza, dal momento che è realizzato con tecnologia laser, che rende più difficile eventuali falsificazioni;
  • praticità, data dal fatto che rinnovi e cambi di residenza vengono registrati automaticamente sul nuovo tesserino. Non vi sono più bollini o etichette da incollare al documento.

Le indicazioni presenti sull’attuale formato sono le seguenti: 1. Cognome, 2. Nome; 3. Data di nascita; 4a. Data di conseguimento della patente; 4b. Data di scadenza; 4c. Sigla dell’ufficio che ha rilasciato il documento di guida; 5. Numero seriale; 6. Foto; 7. Firma del conducente; 8. Comune di residenza; 9. Categoria della patente; 10. Data di rilascio; 11. Data di scadenza; 12. Annotazioni e restrizioni
Per maggiori informazioni sulla lettura della patente e sui dettagli del formato attuale vi rimandiamo inoltre all’articolo dedicato sul tema.

Il futuro: la patente digitale

Ma anche il formato attuale, seppur relativamente recente, potrebbe in futuro lasciare spazio ad un modo ancora più innovativo di tenere la patente: la digitalizzazione.
La Commissione europea sta lavorando a un insieme di proposte legislative in materia di trasporti e sicurezza stradale. Sono state presentate l’1 marzo a Bruxelles dalla commissaria ai Trasporti Adina Valean. Queste proposte legislative prevedono, fra l’altro: una patente di guida digitale, che si tiene sullo smartphone, e la possibilità di fare pratica di guida su auto e camion dai 17 anni accompagnati.

La direttiva introduce perciò per la prima volta una patente di guida digitale, accessibile tramite un telefono cellulare o altro dispositivo, che sarebbe riconosciuta in tutta l’Ue.
Bisogna però aspettare ancora un po’ per la nuova patente digitale. Perché la direttiva proposta dalla Commissione deve essere esaminata dal Parlamento europeo e poi dal Consiglio nell’ambito della procedura legislativa ordinaria. Come primo passo, spiegano a Bruxelles, è necessario un accordo sulle specifiche tecniche riguardanti l’interoperabilità, la sicurezza e il collaudo delle patenti di guida mobili, comprese le caratteristiche di verifica e l’interfaccia con i sistemi nazionali.

La Commissione propone di adottare norme dettagliate su tali elementi entro 18 mesi (quindi circa tre anni) dall’adozione della presente direttiva. Una volta che gli Stati membri avranno avuto la possibilità di integrare questi requisiti nei loro sistemi informatici nazionali, la Commissione propone che le patenti di guida digitali vengano rilasciate a partire da quattro anni dopo la data di adozione della direttiva.

I rischi

Non ci sono solo aspetti positivi però. Una eventuale digitalizzazione porterebbe con sé anche un inevitabile incremento dei rischi dovuti alla sicurezza. In generale da tempo si lavora sulla sicurezza relativa ai documenti d’identità contenuti all’interno del telefono, in modo dale da tenere in maniera meno rischiosa e più protetta le informazioni.

Qual è il quindi pericolo? Che un criminale informatico possa entrare in possesso del tuo documento e utilizzarlo per autorizzare pagamenti o altro. O peggio, riuscire a modificarlo per fare il più classico degli scambi di identità. Chiaramente, si parla di dati crittografati per essere protetti da questo genere di rischi, però è bene capire come cercare di evitare il più possibile problemi di questo tipo.

Considerazioni finali

La digitalizzazione della patente dunque è un idea concreta ma, soprattutto per via degli eventuali rischi, come visto potrebbe non essere immediata, facendo probabilmente passare ancora svariati anni prima di una adozione definitiva.
Sperando di aver contribuito a soddisfare le tue curiosità e ad informarti, ti ricordiamo che per qualsiasi dubbio o info sui nostri servizi, puoi contattarci al telefono o tramite form, oppure passare direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

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