Revisione e Rinnovo patente, entrambi disponibili presso L’Autoscuola.Net: ecco in cosa si differenziano

Presso L’Autoscuola.net, oltre la possibilità di conseguire diverse patenti di guida, sono disponibili tutta un’altra serie di servizi, come la revisione ed il rinnovo della patente.

L’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sito, chiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.  

Si tratta di due procedure profondamente diverse, ma che spesso vengono confuse nell’immaginario comune. Per questo spiegheremo in cosa si differenziano.

Rinnovo patente 

Il rinnovo della patente è un obbligo che va adempiuto ogni volta che si arriva, periodicamente, alla scadenza naturale della patente.  

Più nello specifico, il rinnovo va effettuato con le seguenti tempistiche: 

  • automobilisti fino ai 50 anni di età: ogni 10 anni 
  • automobilisti tra i 50 e i 70 anni di età: ogni 5 anni 
  • automobilisti tra i 70 e gli 80 anni di età: ogni 3 anni 
  • automobilisti oltre gli 80 anni di età: ogni 2 anni 

Ebbene, tutto ruota intorno ad una visita medica obbligatoria, la quale viene effettuata per verificare la concreta e indiscussa idoneità dell’automobilista alla guida. 

Per rinnovare la patente di guida ci si può rivolgere ad una delegazione ACI, alla Motorizzazione Civile oppure direttamente all’ASL. Non c’è però dubbio che l’opzione costituita dall’autoscuola per il rinnovo della patente sia quella che garantisce un minor dispendio di tempo e una maggiore velocità. Nel caso di AutoScuola.net, con il nostro medico presente tutti i giorni in sede, questo vantaggio è ancora più marcato. 

Revisione patente 

Per quanto riguarda invece la revisione della patente, occorre subito precisare che non esiste un solo tipo di revisione. L’articolo 128 del Codice della Strada prevede infatti che questa possa avvenire: 

  • Tramite visita medica, al fine di verificare i requisiti fisici e quelli psichici del guidatore (es. quando viene sorpreso alla guida in grave stato di ebbrezza); 
  • Tramite sostenimento degli esami di idoneità tecnica: nei casi legati tendenzialmente a ripetute violazioni del codice stradale (come, ad esempio, l’esaurimento completo dei punti della patente).  

Se devi effettuare la revisione della tua patente di guida puoi rivolgerti a L’AutoScuola.net: gli insegnanti della nostra scuola guida di Cagliari sono pronti per offrirti tutta l’assistenza necessaria per la prenotazione degli esami e per il ripasso della teoria, così da aiutarti a tornare perfettamente in regola in tempi brevi.

Sintesi delle differenze 

Possiamo sintetizzare le differenze tra rinnovo e revisione della patente in quattro punti:

1) Frequenza: per il rinnovo è periodica (alla scadenza), mentre per la revisione è straordinaria (in seguito ad apposito provvedimento). 
2)Motivazione: per il rinnovo la motivazione principale è la scadenza naturale, mentre per la revisione i motivi consistono nei dubbi sull’idoneità psicofisica del conducente o nel compimento di gravi infrazioni. 
3) Procedura: per il rinnovo occorre sostenere una semplice visita medica. Mentre nel caso della revisione può essere opportuno: svolgere una visita medica che attesti le capacità psicofisiche del conducente, oppure sostenere gli esami di teoria e/o pratica
4) Esito: nel caso del rinnovo l’esito positivo è il rinnovo della patente fino alla successiva scadenza. Nel caso della revisione, in seguito al risultato della visita medica/esami si può incorrere nella conferma della patente ma anche nella sua sospensione o revoca

Conclusioni 

Quindi, nonostante spesso siano confusi, i procedimenti di rinnovo e revisione patente sono profondamente diversi. Sperando di aver chiarito le tue idee, ti ricordiamo che per qualsiasi info o chiarimento sui servizi della nostra autoscuola puoi contattarci tramite il form online, chiamarci, o venire direttamente a trovarci in sede

CQC, due tipologie differenti, ma da noi puoi conseguirle entrambe e sfruttarle nel mondo del lavoro: i dettagli

Introduzione 

CQC è un acronimo che sta per ‘Carta di Qualificazione del Conducente‘: non si parla quindi di una vera e propria patente, quanto invece di un certificato da aggiungere alle licenze di guida C e D per poter condurre i mezzi anche a scopo lavorativo e quindi a titolo professionale. 

L’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sitochiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi 

CQC: esistono due tipi differenti: entrambe disponibili presso L’Autoscuola.net 

Esistono però due tipologie di Carta di Qualificazione del Conducente, ovvero la CQC merci e la CQC Persone. 
Più in avanti descriveremo entrambe nel dettaglio, spiegando a cosa servono e come è possibile conseguirle. 
Quello che devi sapere però è che, nonostante esistano queste due diverse tipologie, presso L’Autoscuola.net è possibile conseguirle entrambe, a seconda di quelle che sono le tue esigenze, attraverso un percorso in cui sarai accompagnato dai nostri insegnanti qualificati. 

CQC Persone e CQC Merci: dettagli e differenze 

Entrando nel dettaglio, partiamo dalla CQC Persone. Questo certificato è fondamentale per tutti coloro i quali intendono svolgere trasporto di persone con veicoli di capienza superiore ai nove posti ai fini lavorativi. La CQC persone va quindi ad integrare la patente D ed è conseguibile presso l’Autoscuola.net frequentando un corso di 130 ore di teoria e 10 ore di pratica. 

Passando invece alla CQC Merci, è fondamentale per tutti coloro i quali intendono svolgere trasporto di merci con veicoli con massa a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate a fini professionali. La CQC merci va quindi ad integrare la patente C e come per la CQC Persone è obbligatorio frequentare un corso che, anche in questo caso, è disponibile presso L’Autoscuola.net

Conclusioni 

Questo il riepilogo CQC. Per iscriverti ai nostri corsi o per qualsiasi info o chiarimento ti ricordiamo che puoi scriverci a lautoscuola.net@gmail.com chiamarci al 070261915 o venire direttamente a trovarci in sede

Esistono diversi tipi di patente A, ma presso L’Autoscuola.net sono tutte disponibili: i dettagli e le differenze

Introduzione

Se il tuo obiettivo è salire in sella ad un ciclomotore, sappi che il primo passo è ottenere la patente giusta. Ma quale? Non esiste una sola “patente A”, bensì diverse tipologie, ognuna con requisiti e limiti specifici. Presso L’Autoscuola.net, siamo pronti ad accompagnarti in ogni percorso: dalla patente AM per i più giovani, fino alla A senza limiti per i motociclisti esperti.  

L’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sitochiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi. 

In questo articolo ti spieghiamo nel dettaglio tutte le opzioni disponibili e come possiamo aiutarti a raggiungere il tuo obiettivo. 

La patente AM: il primo passo verso le due ruote 

La patente AM è la più “leggera” tra le licenze per i veicoli a due, tre o quattro ruote leggeri. Si può conseguire già a 14 anni e consente di guidare ciclomotori fino a 50 cc, con velocità massima di 45 km/h, oltre a tricicli e quadricicli leggeri con potenza fino a 4 kW. È la scelta ideale per i giovanissimi che desiderano iniziare a muoversi in autonomia. 

Presso L’Autoscuola.net potrai svolgere l’esame teorico e pratico con il supporto dei nostri istruttori, in un ambiente sicuro e con veicoli adatti a ogni esigenza. Inoltre, ti forniremo casco e protezioni per esercitarti in tutta sicurezza. 

Patente A1: per le moto leggere, già a 16 anni 

La patente A1 si può ottenere a partire dai 16 anni e permette di guidare motocicli fino a 125 cc e con una potenza massima di 11 kW, oltre a tricicli fino a 15 kW. È perfetta per chi vuole iniziare a prendere confidenza con le moto, pur rimanendo su mezzi di cilindrata contenuta. 

Anche per la A1, il nostro team ti preparerà con cura per affrontare l’esame, grazie alla pista privata che utilizziamo per le esercitazioni e che corrisponde esattamente a quella usata dagli esaminatori della Motorizzazione. 

Patente A2: un ulteriore step 

Conseguibile dai 18 anni, la patente A2 apre la strada a motocicli di qualsiasi cilindrata, con una potenza massima di 35 kW e rapporto potenza/peso non superiore a 0,2 kW/kg. È un’ottima scelta per chi cerca qualcosa in più della A1, ma non è ancora pronto per la A senza limiti. 

Patente A3 (senza limiti): la libertà totale 

La patente A3, detta anche “A senza limiti”, consente di guidare qualsiasi tipo di moto, senza restrizioni di cilindrata o potenza. È conseguibile a 24 anni, oppure a 20 anni se si possiede già la patente A2 da almeno due anni. 

Per accedere all’esame, è necessario utilizzare una moto da almeno 600 cc e 40 kW. Con L’Autoscuola.net potrai affrontare questa prova con preparazione completa, sia teorica che pratica. I nostri istruttori esperti ti accompagneranno in ogni fase, garantendo un percorso personalizzato. 

Perché scegliere L’Autoscuola.net 

Iscrivendoti a L’Autoscuola.net, potrai contare su: 

  • Tutte le tipologie di patenti A disponibili; 
  • Moto di diverse cilindrate e altezze per ogni esigenza; 
  • Pista privata, utilizzata anche per l’esame pratico; 
  • Casco e protezioni forniti
  • Istruttori competenti e appassionati, che ti seguiranno passo dopo passo. 

Che tu voglia iniziare a guidare un ciclomotore di bassa cilindrata o realizzare il sogno di viaggiare in sella a una vera e propria moto, siamo al tuo fianco. 

Conclusioni 

Sperando di aver schiarito le tue idee sulle patenti A, ti ricordiamo che per qualsiasi info o chiarimento sui servizi de L’Autoscuola.net puoi contattarci tramite il sito, chiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Richiami auto: cosa sono e perché sono importanti per la sicurezza

Introduzione 

Spesso sono sottovalutati, ma i cosiddetti “richiami” rappresentano un importante elemento di sicurezza per chi possiede la patente di guida ed un veicolo di proprietà. 

Se invece non hai ancora conseguito la patente, l’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sitochiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi 

Per questo, nel proseguo dell’articolo cercheremo di spiegare in cosa consistono i richiami e quale utilità hanno. 

Cosa sono 

I richiami auto sono interventi di verifica tecnica obbligatori o volontari disposti dal costruttore per correggere o eliminare difetti di fabbrica su uno o più modelli di veicoli già venduti. 
Si tratta, pertanto, di verifiche determinanti per la sicurezza di chi guida i veicoli che sono sottoposti al richiamo. 

Utilità 

Come detto, visto il loro scopo di correggere o eliminare determinati difetti di fabbrica, assolvono alla funzione di garantire sicurezza al proprietario del veicolo. 
In questo modo si evitano potenziali situazioni dannose connesse ai difetti presenti, che potrebbero minare l’incolumità di chi si trova a bordo. 

Tra i malfunzionamenti più diffusi soggetti ai richiami possiamo trovare: difetti alle cinture di sicurezza, malfunzionamenti del motore, dei freni o del volante, difetti delle sospensioni o anche degli airbag preposti a proteggere i passeggeri in caso di incidente. 

Come venire a sapere del richiamo e come comportarsi 

Il proprietario viene a conoscenza del richiamo ricevendo una comunicazione scritta (mediante lettera o mail) da parte del concessionario presso il quale è stata acquistata l’auto o direttamente dalla casa madre. 
Nella comunicazione viene richiesto al proprietario di portare l’auto in un’officina autorizzata, in modo tale che quest’ultima venga sottoposta ad un intervento completamente gratuito (anche nei casi di auto fuori garanzia) per poi ricevere una certificazione di avvenuto richiamo. Si dovrebbe rispondere ai richiami auto il prima possibile. 

Solitamente è possibile verificare anche autonomamente se l’auto è soggetta a richiamo attraverso il numero di telaio (VIN) sul sito del costruttore. 

Conclusioni 

Come visto, i richiami auto, spesso sottovalutati, sono invece fondamentali per la correzione di eventuali difetti e quindi per la sicurezza di chi sale sull’abitacolo. 
Sperando di essere stati di tuo interesse, ti ricordiamo che per qualsiasi info o chiarimento sui servizi della nostra Autoscuola puoi contattarci tramite il form onlinetelefonarci, o venire direttamente a trovarci in sede.    

Classificazione EURO delle auto: a cosa serve, cosa significa, e quali classi esistono

Introduzione 

Quando sentiamo parlare di auto, nei tg oppure nelle pubblicità, spesso capita di percepire frasi che catalogano un veicolo in base alla sua classificazione EURO

L’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sitochiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

La classificazione Euro è un sistema utilizzato per indicare, in linea di massima, quanto un’auto è pulita dal punto di vista delle emissioni inquinanti. È stata introdotta dall’Unione Europea per limitare l’inquinamento prodotto dai veicoli e migliorare la qualità dell’area.  

Classificazioni 

Possiamo individuare 7 classi, da Euro 0 ad Euro 6. Passando di classe in classe si passa ad auto sempre meno inquinanti e rispettose dell’ambiente e delle normative. 

Euro 0: Include le auto immatricolate prima del 31 dicembre 1992. Sono molto inquinanti, usano benzina con piombo e non hanno sistemi per filtrare i gas di scarico. 

Euro 1: Riguarda le auto immatricolate dal 1° gennaio 1993. Da qui in poi diventa obbligatorio il catalizzatore. Sono auto ormai bandite nella maggior parte delle città italiane. 

Euro 2: Auto immatricolate dal 1° gennaio 1997. La normativa ha imposto una riduzione ulteriore delle emissioni. Anche queste vetture sono soggette a forti restrizioni, soprattutto nelle ZTL. 

Euro 3: Veicoli immatricolati dopo il 1° gennaio 2001. Introdotto il sistema EOBD, che segnala eventuali problemi nei dispositivi antinquinamento. 

Euro 4: Auto immatricolate dal 1° gennaio 2006. Nessuna rivoluzione tecnologica, ma un’ulteriore stretta sui limiti di emissione. 

Euro 5: Veicoli omologati da settembre 2009 e immatricolati da gennaio 2011. Ancora molto diffuse, soprattutto le versioni a benzina. I diesel invece iniziano ad affrontare limitazioni sempre più severe. 

Euro 6: Include tutte le auto immatricolate dal 1° gennaio 2015 in poi. È la classe più recente e “pulita”, attualmente libera da restrizioni di circolazione. 

Le limitazioni alla circolazione

Le classi non sono fini a sé stesse, perché le classi inferiori sono soggette a limitazioni di circolazione. Soprattutto nel Nord Italia sono già stati introdotti dei divieti (spesso discussi) di circolazione permanenti per tutti i veicoli (benzina e diesel) da Euro 0 a Euro 3 compreso, indipendentemente dai livelli di inquinamento.  
Per il futuro è in fase di introduzione la classe Euro 7 (in arrivo dal 2025-2026) con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento non solo da gas di scarico ma anche da altre fonti come freni e pneumatici. 

Conclusioni 

Questo quindi il significato delle tante nominate classi EURO, che stanno ormai per arrivare all’EURO 7. 
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Pneumatici auto, pressione, spessore, omologazione: tutti i requisiti da rispettare

Introduzione 

Gli pneumatici rappresentano un elemento fondamentale di ogni autovettura, per questo è importante che siano tenuti sempre in condizioni ottimali ed è fondamentale che, chi possiede una licenza di guida, conosca quali sono gli standard ed i requisiti da rispettare. 

Se invece non hai ancora conseguito la patente, l’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sitochiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi. 

Per questo, nel proseguo dell’articolo approfondiremo questo tema.

Spessore del battistrada 

Partiamo dal battistrada. Il battistrada è la parte dello pneumatico che entra in diretto contatto con la strada, ovvero la superficie esterna, scanalata e sagomata, che si vede quando si guarda la gomma frontalmente. Serve a garantire aderenza, trazione, e drenaggio dell’acqua, ed a limitare il fenomeno dell’acquaplaning. 

In Italia il limite minimo legale è di 1,6 mm. Pneumatici con battistrada inferiore sono considerati non idonei alla circolazione. È inoltre consigliato cambiarli già intorno ai 3 mm per le gomme estive e 4mm per quelle invernali. 

Pressione 

Al contrario di quanto accade per lo spessore del battistrada, non esistono indicazioni legali per quanto riguarda la pressione della gomma, anche se deve comunque essere conforme a quanto indicato dal costruttore del veicolo. 
Una pressione eccessivamente bassa può causare eccessiva usura e riduzione della stabilità del veicolo. 

Controllare la pressione delle gomme è semplice. Oggi sono gli stessi sistemi presenti nelle vetture moderne ad avvisare quando c’è un’anomalia alla pressione gomme. 
Altrimenti, occorre utilizzare un misuratore di pressione delle gomme, che si può trovare in molte stazioni di servizio. Per utilizzarlo occorre rimuovere il tappo della valvola delle gomme: quindi si può controllare la pressione avvicinando il misuratore alla valvola e leggendo la pressione indicata sul display.

Omologazione 

Gli pneumatici montati sulla vettura devono ovviamente essere omologati e rispettare le dimensioni indicate nel libretto di circolazione del veicolo. Devono inoltre essere omologati agli standard europei. La circolazione con pneumatici non conformi può comportare multe fino a 344 euro oltre che la decurtazione di 2 punti dalla propria patente. 

Conclusioni 

Come visto, sono diversi gli accorgimenti dei quali si deve tenere conto in relazione all’utilizzo degli pneumatici nella propria autovettura. 
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Limiti di velocità nel mondo: come cambiano da nazione a nazione

Introduzione 

I limiti massimi di velocità che si possono raggiungere alla guida di un veicolo non sono uguali per tutte le nazioni del mondo, ma possono variare anche di decine di chilometri orari tra un paese e l’altro, e può essere utile conoscerli per chi possiede una patente. 

Se invece non hai ancora conseguito la patente, l’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sitochiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi. 

Nel proseguo di questo articolo faremo una panoramica sui limiti di velocità nei diversi continenti del globo e nelle varie nazioni, concentrandoci sui limiti massimi per automobili e motocicli. 

Limiti europei 

Partiamo dall’Italia, in cui sappiamo che il limite massimo di velocità si può percorrere nelle autostrade ed è pari a 130 km/h

Per quanto riguarda le nazioni confinanti con il nostro paese invece: 

  • In Svizzera il limite è di 120 km/h; 
  • In Francia, Slovenia ed Austria il limite è identico all’Italia, 130 km/h. 

Per quanto riguarda le nazioni europee con i limiti di velocità più bassi troviamo Cipro, con un limite di 100 km/h in autostrada, e l’Islanda, con un limite di 90 km/h. C’è da dire che quest’ultima non è dotata di autostrade e superstrade in senso stretto. 

Per quanto riguarda le nazioni europee con i limiti più alti troviamo la Bulgaria e la Polonia, con limiti fino a 140 km/h in autostrada. Ma a fare da regina è la Germania, nella quale su alcune autostrade non esiste limite, in quanto è soltanto raccomandato procedere ad una velocità massima di 130 km/h, ma non strettamente obbligatorio.

Limiti nei continenti extra europei 

Spostandoci fuori dall’Europa, nel continente nordamericano il limite è tra i 90 ed i 140 km/h negli Stati Uniti (a seconda dello stato in cui ci si trova) e di 110 km/h in Canada

Nel sud America Brasile e Argentina hanno limiti rispettivamente di 120 e 130 km/h.

In Asia il Giappone ha un limite di 120 km/h, mentre Hong Kong, Malesia e Taiwan 110 km/h.  

Nel continente africano il Sudafrica ha un limite di 120 km/h, mentre in quello australiano Australia e Nuova Zelanda hanno limiti rispettivamente di 130 e 110 chilometri orari. 

Conclusioni

Come visto, non in tutti i paesi i limiti sono identici, ma possono variare anche di alcune decine di chilometri orari.
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Segnali stradali italiani ed Europei: tutte le differenze

Introduzione

Chi possiede una patente di guida italiana, ha la facoltà di circolare con la propria auto nei paesi europei (sia UE che Extra UE). Per questo, potrebbe dover fare i conti con alcune differenze rispetto all’Italia per quanto riguarda la segnaletica stradale verticale. 

Se invece non hai ancora conseguito la patente, l’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sitochiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

A tal fine, nel proseguo dell’articolo cercheremo di mettere luce sulle principali diversità che caratterizzano la segnaletica italiana e la segnaletica di alcuni paesi europei. 

Generalità

Per quanto riguarda la maggior parte degli stati europei (come, ad esempio, la Spagna) le differenze non esistono o sono minime. Ma ci sono altri stati, come Irlanda, Polonia e Svezia, nei quali è possibile incontrare grosse differenze o, addirittura, cartelli stradali completamente diversi per forma, colore o significato.

Le differenze di forma

Come anticipato, l’Irlanda è tra gli stati europei più originali in tema di segnaletica stradale. Per quanto riguarda nello specifico la forma, in Irlanda i cartelli di pericolo hanno una forma a rombo, che si distingue completamente dalla forma triangolare dei nostri segnali, come ad esempio il segnale che preannuncia una curva pericolosa. 

Le differenze di significato  

Anche per quanto riguarda il significato dei segnali, non sono tanti gli stati che differiscono dall’Italia, ma esistono. La differenza principale riguarda i sistemi di misurazione: questo dipende dal fatto che in alcune area europee viene utilizzato il sistema metrico decimale, mentre in altre aree (come l’Inghilterra) viene utilizzato il sistema metrico imperiale, che prevede le misurazioni della distanza in pollici e non in centimetri o metri. 

Le differenze di colore nella segnaletica stradale europea 

Andando sul campo cromatico, le principali differenze di colore riguardano i cartelli autostradali. In Italia, come noto, tutti i cartelli autostradali si distinguono per il colore verde. Ci sono però dei paesi europei in cui sono blu: tra questi il Regno Unito, la Germania e la Francia. 
 
In alcuni paesi europei inoltre può cambiare lo sfondo di alcuni segnali. Il cartello di pericolo, ad esempio, è bianco con bordo rosso nella maggior parte delle nazioni. Questa colorazione cambia completamente in stati come la Polonia, la Svezia, e l’Irlanda, dove può essere arancione o giallo

Infine, ancora una volta l’Irlanda (certamente lo stato con più differenze rispetto al nostro paese), presenta diversità anche per la segnaletica di divieto. Nel paese anglosassone, infatti, i cartelli di divieto sono bianchi, al contrario del resto degli stati in cui solitamente il colore principale è il blu.  

Conclusioni   

Come visto dunque, le differenze non sono tante ma esistono, e se si intende sfruttare la propria patente all’estero è bene essere il più informati possibile. 
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Vetro auto scheggiato: cosa fare e quali sanzioni prevede il Codice della Strada

Introduzione

Un parabrezza danneggiato non è solo un inconveniente estetico, ma può rappresentare un grave rischio per la sicurezza stradale. Anche una piccola crepa può compromettere la visibilità e la struttura del veicolo, aumentando il pericolo di incidenti.
Se possiedi una patente ed un veicolo, potresti trovarti malauguratamente in questa situazione.

Se invece non hai ancora conseguito la patente, l’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sitochiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

In questi casi è importante sapere affrontare prontamente il problema per evitare che si trasformi in un danno più grave e conoscere i rischi che si corrono in ambito legislativo.

Come Prevenire i Danni al Parabrezza

Prevenire è sempre meglio che curare. Alcuni accorgimenti quotidiani possono ridurre il rischio di danneggiare il parabrezza. Prima di tutto, è essenziale controllare periodicamente lo stato dei tergicristalli. Assicurati che siano in buone condizioni e che liberino correttamente il vetro da polvere e detriti. Inoltre, quando utilizzi i tergicristalli, evita di premere troppo sul parabrezza, poiché questo potrebbe causare micro-crepe.
Inoltre, è importante fare attenzione agli oggetti che potrebbero danneggiare il parabrezza, come detriti o sassi, specialmente quando si percorrono strade sterrate o poco curate. Un piccolo sasso lanciato ad alta velocità può creare una scheggiatura che, con il tempo, si trasformerà in un danno più grande.
Infine, per evitare danni dovuti a sbalzi termici, cerca di evitare di passare da temperature molto calde a fredde, o viceversa, all’interno dell’abitacolo. Gli sbalzi termici possono aumentare la pressione sul parabrezza e causare crepe.

Come Riparare o Sostituire un Parabrezza Danneggiato

Affrontare tempestivamente un parabrezza danneggiato è fondamentale per garantire la sicurezza. In molti casi, è possibile riparare il danno senza dover sostituire l’intero vetro. Le moderne tecnologie permettono di risolvere rapidamente i danni minori, ma se la crepa è troppo grande o la visibilità compromessa, la sostituzione diventa l’unica soluzione sicura. Ignorare il problema potrebbe portare a complicazioni più gravi.

I Rischi di un Parabrezza Danneggiato

Un parabrezza scheggiato può sembrare un danno minore, ma ha effetti significativi sulla sicurezza. La visibilità è uno degli aspetti più critici nella guida, e anche una piccola crepa può distorcere la vista, aumentando il rischio di incidenti, soprattutto in condizioni di scarsa visibilità. Inoltre, il parabrezza è parte integrante della struttura del veicolo e contribuisce alla sua resistenza in caso di collisione. Un parabrezza danneggiato riduce questa protezione, aumentando il rischio di gravi lesioni in caso di incidente.
Un altro rischio è la crescita del danno nel tempo. Vibrazioni, urti e sbalzi termici possono estendere la crepa, portando alla rottura completa del vetro. Ciò potrebbe accadere durante la guida, mettendo a rischio la sicurezza del conducente e dei passeggeri.

Le Sanzioni del Codice della Strada

Secondo l’articolo 79 del Codice della Strada, circolare con il parabrezza danneggiato è vietato. La normativa prevede multe che vanno da 85 a 335 euro, con un aggravio della sanzione fino a 168 euro e la decurtazione di punti dalla patente se il controllo avviene in autostrada. Inoltre, un parabrezza danneggiato può impedire di superare la revisione del veicolo, bloccando la possibilità di circolare fino alla riparazione o sostituzione del vetro.

Conclusioni

In sintesi, un parabrezza danneggiato è molto più di un semplice inconveniente estetico. Può compromettere la visibilità, ridurre la resistenza strutturale del veicolo e aumentare il rischio di incidenti. È quindi essenziale intervenire tempestivamente.
Sperando di essere stati d’aiuto, ti ricordiamo che per qualsiasi info sui servizi della nostra Autoscuola puoi contattarci tramite il nostro sito, telefonicamente, o venire direttamente a trovarci in sede.

Frizione auto: come funziona e consigli su come preservarla nel tempo

Introduzione

Quando si guida un’auto con trasmissione manuale, può capitare di notare difficoltà nel cambiare marcia o una sensazione di sforzo durante il sorpasso o in salita. Questi sintomi, spesso, sono segno di problemi alla trasmissione, in particolare alla frizione. Per chi possiede la patente ed un’auto a cambio manuale è quindi importante riconoscere se la frizione è usurata.

Se invece non hai ancora conseguito la patente, l’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sitochiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

 Ma come si riconosce se la frizione è consumata o danneggiata? In questo articolo esploreremo come funziona la frizione, quali problemi può presentare e quali sono i segnali di malfunzionamento da non sottovalutare.

Frizione: principi di funzionamento

Il funzionamento della frizione è piuttosto semplice. Quando si preme il pedale della frizione, il movimento viene trasmesso al cuscinetto reggispinta, che spinge all’indietro lo spingidisco. Questo allontana il disco frizione dal volano, interrompendo il collegamento tra il motore e il cambio, consentendo di cambiare marcia. Quando il pedale viene rilasciato, lo spingidisco preme nuovamente il disco frizione contro il volano, riattivando il trasferimento di movimento al cambio.

Frizione: struttura

La frizione di un’auto con trasmissione manuale è composta da tre principali componenti:

1.Il disco frizione: una parte rivestita con materiale d’attrito simile a quello delle pastiglie dei freni.

2.Lo spingidisco: un insieme di lamelle collegate a un disco di acciaio.

3.Il cuscinetto reggispinta (o disinnesto): che può essere meccanico o idraulico, è il componente che permette di staccare il disco frizione dal volano.

In alcuni veicoli, si può trovare anche un volano bi-massa, che ha la funzione di ridurre le vibrazioni trasmesse dal motore, migliorando il comfort di guida. Quando si sostituisce la frizione, è consigliabile, se necessario, sostituire anche il volano o farlo rettificare per evitare ulteriori problemi.

Frizione: problemi

Ci sono vari segnali che possono indicare un malfunzionamento della frizione. Ecco i più comuni:

               •             Puzza di bruciato: Indica un eccessivo scivolamento del disco frizione, che potrebbe danneggiare lo spingidisco, causando macchie azzurre sulla sua superficie.

               •             Pedale duro: Se il pedale risulta difficile da premere, potrebbe esserci un problema con le lamelle dello spingidisco, richiedendo la sostituzione dell’intero sistema frizione.

               •             Pedale che rimane giù: Potrebbe essere un segno di perdita di pressione nel sistema idraulico (se la frizione è idraulica), in tal caso, sarà necessario sostituire il servo-frizione.

               •             Slittamento del motore durante l’accelerazione: Se il motore accelera ma la velocità dell’auto non aumenta proporzionalmente, potrebbe esserci una perdita d’olio dal paraolio dell’albero motore, che causa lo slittamento del disco frizione.

Frizione: come preservarla

La durata della frizione dipende in gran parte dallo stile di guida e dal tipo di percorso. Chi guida principalmente in città, con frequenti stop e ripartenze, potrebbe dover sostituire la frizione già dopo 70.000-80.000 chilometri. Al contrario, chi percorre principalmente autostrade potrebbe arrivare anche oltre i 150.000 chilometri senza problemi.

Per aumentare la durata della frizione, è consigliabile:

               •             Evitare di tenere il piede sul pedale della frizione quando non è necessario.

               •             Cercare di ridurre al minimo il fenomeno dello “slittamento” della frizione, che accade quando si trattiene la frizione mentre si accelera, specialmente nelle partenze in salita.

Conclusioni

Come visto quindi, la frizione è uno degli elementi fondamentali per il corretto funzionamento di un’auto con cambio manuale, e se si notano anomalie come difficoltà nel cambiare marcia o segnali di slittamento del motore, è importante intervenire tempestivamente.
Sperando di essere stati di tuo interesse, ti ricordiamo che per qualsiasi info o chiarimento sui servizi offerti dalla nostra Autoscuola, puoi contattarci online, telefonicamente, o venire direttamente a trovarci in sede.

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