Arriva la stagione invernale e delle piogge: tipologie e misure delle spazzole tergicristalli e come sceglierle

Introduzione

Con l’arrivo della stagione invernale e delle piogge più frequenti, la visibilità alla guida diventa un fattore fondamentale per la sicurezza. Troppo spesso, però, i tergicristalli vengono trascurati fino a quando non smettono di funzionare correttamente. In realtà, scegliere le giuste spazzole tergicristalli e mantenerle in buono stato è essenziale per garantire una guida sicura, soprattutto in condizioni meteorologiche avverse. In questo articolo vedremo le principali tipologie di spazzole, le misure disponibili e alcuni consigli per scegliere quelle più adatte alla propria auto. 

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Tipologie di spazzole tergicristalli 

Non tutte le spazzole tergicristalli sono uguali: nel tempo si sono evolute per rispondere meglio alle esigenze degli automobilisti. 

  • Spazzole tradizionali: sono quelle più comuni, con struttura in metallo e gomma. Economiche e facili da reperire, garantiscono buone prestazioni ma possono risultare meno efficaci in caso di forti piogge o parabrezza molto curvi. 
  • Spazzole flat o aerodinamiche: prive della classica struttura in metallo, sono realizzate con materiali flessibili che si adattano meglio al parabrezza. Offrono un contatto uniforme e riducono il rumore e le vibrazioni. 
  • Spazzole ibride: uniscono la robustezza delle spazzole tradizionali con il design aerodinamico delle flat. Sono una soluzione intermedia, ideale per chi cerca un buon compromesso tra durata e prestazioni. 

Misure e compatibilità 

Le spazzole tergicristalli non sono universali: ogni auto richiede una misura specifica, che può variare anche tra lato conducente e passeggero. In genere, le lunghezze più comuni vanno dai 30 cm ai 70 cm, ma è sempre fondamentale consultare il libretto di uso e manutenzione o verificare direttamente sul sito del produttore.

Come scegliere le spazzole giuste 

Per acquistare le spazzole tergicristalli più adatte alla propria auto, ecco alcuni criteri da seguire: 

  1. Compatibilità: controlla sempre il modello, l’anno di immatricolazione e le misure consigliate dal costruttore. 
  1. Tipo di spazzola: valuta se preferisci un modello tradizionale, più economico, o una versione flat/ibrida, che offre migliori prestazioni in termini di silenziosità e aderenza. 
  1. Condizioni d’uso: se guidi spesso in autostrada o in zone molto piovose, le spazzole flat sono generalmente più affidabili. 
  1. Qualità dei materiali: una gomma di buona qualità resiste più a lungo all’usura, al sole e al gelo, garantendo una pulizia uniforme. 

Manutenzione e sostituzione 

Anche le migliori spazzole hanno una durata limitata: in media, si consiglia la sostituzione ogni 12 mesi, o comunque quando si notano rigature, rumori anomali o una pulizia non uniforme. Un piccolo gesto di manutenzione periodica, come pulire le lame con un panno umido per rimuovere sporco e residui, può prolungarne l’efficienza. 

Conclusioni

Le spazzole tergicristalli sono un elemento semplice ma fondamentale per la sicurezza stradale, soprattutto nella stagione invernale. Scegliere il modello giusto, della misura corretta e di buona qualità, significa garantirsi una visibilità ottimale anche nelle giornate più piovose. Sperando di essere stati di tuo interesse, ti ricordiamo che per qualsiasi info o chiarimento sui servizi della nostra Autoscuola puoi contattarci tramite il form onlinetelefonarci, o venire direttamente a trovarci in sede

Riscaldamento del motore in inverno: è davvero utile? la guida

Introduzione

D’inverno, a chi possiede la patente ed un’automobile, sarà sicuramente capitato di pensare di scaldare il motore prima di partire quando la temperatura esterna appare molto rigida.

Se invece non hai ancora conseguito la patente, l’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sitochiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Si tratta però di un’abitudine non sempre corretta, e per questo nel proseguo dell’articolo cercheremo di capire meglio questo argomento.

Generalità

L’abitudine di riscaldare il motore prima di partire è ancora diffusa tra i proprietari di auto moderne, ma si tratta di una pratica ormai superata, soprattutto per i motori di nuova generazione. In passato, riscaldare il motore aveva vantaggi significativi, ma oggi, grazie ai motori più efficienti e alla tecnologia avanzata, può addirittura danneggiare il motore e non apportare benefici. L’ADAC, il club automobilistico tedesco, fornisce alcuni chiarimenti su quanto sia davvero utile questa abitudine e sul consumo di carburante necessario per scaldare il motore a temperature sottozero.

Come funzionano i motori

Per capire meglio il funzionamento di un motore moderno a combustione, bisogna considerare vari fattori, come la temperatura di esercizio, le parti meccaniche in movimento e i fluidi lubrificanti. I componenti del motore, come cilindri, pistoni e valvole, sono realizzati con materiali differenti che lavorano a temperature diverse. Quando il motore è avviato, l’attrito all’interno del motore fa aumentare rapidamente la temperatura dei componenti, e questa fase è critica poiché il motore non è ancora alla temperatura ideale di esercizio. La lubrificazione è fondamentale per ridurre gli attriti durante il riscaldamento.

Riscaldamento del motore

Per quanto riguarda il tempo necessario a riscaldare il motore in inverno, l’ADAC afferma che dopo 4 minuti di funzionamento del motore a -10°C, l’olio motore ha raggiunto solo -7°C. In questo periodo, il motore non ha nemmeno raggiunto una temperatura sufficiente per ottenere un buon riscaldamento dell’abitacolo o per sbrinare efficacemente i vetri. Anche se si rimane fermi per riscaldare il motore, l’effetto positivo è minimo.

In merito al consumo di carburante, la situazione non migliora: il motore consuma circa 0,1 litri di benzina ogni 4 minuti di funzionamento a minimo. Inoltre, l’olio impiega più tempo a riscaldarsi quando l’auto è ferma, il che significa che il motore è sottoposto a maggiore attrito durante questa fase, rischiando di causare usura prematura. D’altro canto, il liquido refrigerante si riscalda rapidamente, il che contribuisce a una gestione più efficiente della temperatura del motore. L’idea di riscaldare il motore prima di partire, perciò, è diventata obsoleta, soprattutto con l’evoluzione dei motori moderni. Non solo è inutile, ma può anche danneggiare il motore a lungo andare. Inoltre, in Italia, riscaldare il motore da fermo è vietato dalla legge, come previsto dall’articolo 157 del Codice della Strada.

Conclusioni

La cosa migliore da fare, quindi, è aspettare alcuni secondi dopo l’avviamento del motore prima di iniziare a muoversi. Una volta in marcia, è fondamentale evitare di forzare il motore, utilizzando l’acceleratore e il cambio in modo dolce per permettere al motore di raggiungere gradualmente la temperatura ideale. Quando tutti i componenti del motore saranno alla temperatura ottimale, sarà possibile guidare in modo più deciso, ma sempre con moderazione, rispettando i limiti di velocità e la buona pratica di guida.
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Inverno e parabrezza ghiacciato: i consigli per prevenire e rimediare

Introduzione

Una delle scocciature maggiori dell’inverno per chi possiede una patente riguarda la possibilità di ritrovarsi, durante la notte o alle prime ore del giorno, con il parabrezza ghiacciato.

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Per questo, nel proseguo dell’articolo cercheremo di elencare consigli e metodi di prevenzione per evitare che il parabrezza si ghiacci o per rimediare quando necessario.

Generalità

Durante i mesi invernali, una delle problematiche più comuni per chi possiede un’auto è il parabrezza ghiacciato. Le basse temperature possono facilmente causare la formazione di uno strato di ghiaccio che, a seconda dello spessore, può risultare difficile da rimuovere. Mentre un sottile strato di ghiaccio può essere eliminato in pochi minuti, uno più spesso e duro richiede più tempo e pazienza. Inoltre, secondo il Codice della Strada 2024, è illegale guidare con il parabrezza ghiacciato, poiché compromette la visibilità, che deve essere chiara per almeno 180 gradi.

Prevenire la formazione del ghiaccio sul parabrezza

La soluzione migliore per evitare che il parabrezza si ghiacci è quella di parcheggiare l’auto in un garage, ma non tutti hanno questa possibilità. In alternativa, si può coprire il parabrezza con appositi teli protettivi. Questi coprivetri sono progettati per proteggere l’intera superficie vetrata, inclusi i finestrini e gli specchietti. Se non si vuole spendere troppo, esistono soluzioni più economiche come utilizzare del cartone o una vecchia coperta, anche se questi materiali non sono durevoli come i coprivetri specifici. Coprire il parabrezza è il metodo più rapido ed efficace per evitare la formazione di ghiaccio, risparmiando tempo nelle giornate fredde.

Come rimuovere il ghiaccio dal parabrezza?

Quando il ghiaccio si è già formato e non si dispone di un garage o di una copertura per l’auto, ci sono diversi modi per rimuoverlo. Il metodo più tradizionale è l’utilizzo del raschietto, uno strumento in plastica dura che consente di grattare via il ghiaccio.

Tuttavia, questo può risultare scomodo in condizioni di freddo intenso, quindi è consigliabile usare un raschietto con un guanto per proteggere le mani. Un’altra soluzione, più veloce ma meno economica, è l’uso di uno spray sciogli ghiaccio. Questi spray sono pratici e facili da usare, ma tendono a esaurirsi rapidamente, soprattutto se si utilizzano per l’intero parabrezza. Infine, molti automobilisti accendono il riscaldamento dell’auto e aspettano che il ghiaccio si sciolga lentamente. Sebbene questo metodo sia abbastanza comune, richiede un po’ di tempo per essere efficace.

Metodi veloci per sbrinare il parabrezza

Se si cerca una soluzione rapida, ci sono alcuni metodi che possono aiutare a sbrinare il parabrezza in tempi brevi. Ad esempio, l’uso del climatizzatore con aria calda è uno dei metodi più diffusi, ma l’efficacia dipende dall’efficienza del sistema di riscaldamento dell’auto. Un altro trucco è coprire il parabrezza durante la notte con un telo o una coperta isolante, che previene la formazione del ghiaccio. Se il ghiaccio si è già formato, il raschietto è la scelta migliore per gli strati sottili. Per un’opzione più veloce, si può usare uno spray antigelo, che funziona in pochi secondi, ma va usato con moderazione per evitare danni ai tergicristalli. Infine, alcune auto di fascia alta sono dotate di sistemi di sbrinamento a distanza, che permettono di riscaldare il parabrezza senza dover entrare nell’auto, ma questa funzione è disponibile solo su modelli premium.

Cosa evitare durante lo sbrinamento

Ci sono alcuni errori che sarebbe meglio evitare quando si cerca di rimuovere il ghiaccio dal parabrezza. Prima di tutto, è assolutamente sconsigliato utilizzare il sale, poiché potrebbe graffiare il vetro e, se ci sono crepe anche piccole, potrebbe penetrare nel vetro e causare danni. Un altro errore comune è versare acqua bollente sul parabrezza. Il drastico cambiamento di temperatura potrebbe infatti danneggiare il vetro, causando crepe o rotture. Inoltre, l’acqua calda potrebbe congelarsi nuovamente se le temperature sono ancora basse. Infine, non bisogna mai azionare i tergicristalli quando c’è ancora ghiaccio sul parabrezza, poiché ciò potrebbe danneggiare le spazzole o il motore che le aziona.

Conclusioni

In sintesi, affrontare il problema del parabrezza ghiacciato richiede preparazione e un po’ di pazienza. Se non si dispone di un garage, è fondamentale utilizzare i metodi giusti per prevenire o rimuovere il ghiaccio in modo sicuro ed efficace, senza danneggiare l’auto.
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