Reperire info su un veicolo attraverso la targa: dove farlo e come procedere

Introduzione 

Verificare le informazioni di un’auto attraverso la targa può sembrare una pratica da esperti, ma oggi è alla portata di chiunque, direttamente online e in modo gratuito. Che tu stia valutando l’acquisto di un’auto usata o voglia semplicemente controllare se un veicolo abbandonato è stato rubato, esistono strumenti ufficiali e sicuri per farlo, senza recarti in agenzia o presso l’ACI.  

L’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sitochiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Per questo, vedremo in che modo un semplice numero di targa può rivelare molte informazioni importanti, dalla revisione all’assicurazione, fino alla cronologia dei chilometri percorsi e all’eventuale denuncia di furto.

Cosa si può scoprire con una verifica targa online 

Attraverso la targa è possibile accedere a dati archiviati nel Pubblico Registro Automobilistico (PRA), nel Centro Elaborazione Dati del Ministero dei Trasporti, o nel database delle compagnie assicurative. Si tratta di dati completamente pubblici. 
Il metodo più semplice, veloce e meno dispendioso per ottenere info tramite la targa di un’auto è la consultazione gratuita tramite servizi disponibili online. Se invece si vogliono ottenere informazioni più approfondite, come il nome del proprietario del veicolo, bisogna ricorrere a strumenti a pagamento come la Visura ACI. Tuttavia, anche senza spendere nulla si possono ottenere moltissime informazioni utili. 

Info principali reperibili con la targa dell’auto 

Inserendo la targa nei portali ufficiali è possibile conoscere: 

• Al seguente collegamento https://www.ilportaledellautomobilista.it/web/portale-automobilista/verifica-revisioni-effettuate-ms sul portale dell’automobilista, lo stato della revisione periodica: si possono vedere la data dell’ultimo controllo, i chilometri registrati e lo storico dei dati rilevati. 

• La validità della polizza assicurativa, inclusa la compagnia con cui è stipulata. Questo è particolarmente utile da quando non è più obbligatorio esporre il contrassegno cartaceo sul parabrezza. Di seguito il collegamento: https://www.ilportaledellautomobilista.it/web/portale-automobilista/ext/verifica-copertura-rc 

• La categoria ambientale del veicolo (spesso difficile da interpretare dal libretto di circolazione) tramite il seguente collegamento: https://www.ilportaledellautomobilista.it/web/portale-automobilista/ext/verifica-classe-ambientale-veicolo. Oppure il modello esatto dell’auto. 

Queste informazioni si possono ottenere in pochi clic, senza dover fornire dati personali o registrarsi a siti web. 

Su determinati portali è poi possibile controllare anche i km dell’auto di cui si dispone la targa. È possibile trovare tali portali con una semplice ricerca Google, ma solitamente in questi casi si tratta di servizi a pagamento. 

Auto rubate o smarrite 

E se invece hai trovato un’auto apparentemente abbandonata o hai dubbi su un veicolo usato che vuoi acquistare? Il controllo della targa può aiutarti a capire se l’auto risulta rubata. Basta accedere al sito del Ministero dell’Interno al seguente collegamento: https://crimnet.dcpc.interno.gov.it/crimnet/ricerca-targhe-telai-rubati-smarriti. Una volta effettuato l’accesso, occorre inserire la targa e il codice di sicurezza per consultare l’archivio interforze che contiene tutte le denunce di furto o smarrimento. Se il veicolo è stato ritrovato ma non ancora registrato nuovamente al PRA, è importante che il proprietario aggiorni i dati. 

Questo controllo è però valido e limitato ai soli veicoli registrati in Italia. 

Conclusioni 

Verificare una targa è quindi diventato un gesto semplice, veloce e molto utile, non solo per la sicurezza personale ma anche per proteggere il proprio investimento. Dal controllo assicurativo allo storico dei chilometri, passando per le denunce di furto e i dettagli ambientali, oggi bastano pochi clic per ottenere informazioni affidabili.  Sperando di essere stati di tuo interesse, ti ricordiamo che per qualsiasi info o chiarimento sui servizi della nostra Autoscuola puoi contattarci tramite il form onlinetelefonarci, o venire direttamente a trovarci in sede.  

Classificazione EURO delle auto: a cosa serve, cosa significa, e quali classi esistono

Introduzione 

Quando sentiamo parlare di auto, nei tg oppure nelle pubblicità, spesso capita di percepire frasi che catalogano un veicolo in base alla sua classificazione EURO

L’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sitochiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

La classificazione Euro è un sistema utilizzato per indicare, in linea di massima, quanto un’auto è pulita dal punto di vista delle emissioni inquinanti. È stata introdotta dall’Unione Europea per limitare l’inquinamento prodotto dai veicoli e migliorare la qualità dell’area.  

Classificazioni 

Possiamo individuare 7 classi, da Euro 0 ad Euro 6. Passando di classe in classe si passa ad auto sempre meno inquinanti e rispettose dell’ambiente e delle normative. 

Euro 0: Include le auto immatricolate prima del 31 dicembre 1992. Sono molto inquinanti, usano benzina con piombo e non hanno sistemi per filtrare i gas di scarico. 

Euro 1: Riguarda le auto immatricolate dal 1° gennaio 1993. Da qui in poi diventa obbligatorio il catalizzatore. Sono auto ormai bandite nella maggior parte delle città italiane. 

Euro 2: Auto immatricolate dal 1° gennaio 1997. La normativa ha imposto una riduzione ulteriore delle emissioni. Anche queste vetture sono soggette a forti restrizioni, soprattutto nelle ZTL. 

Euro 3: Veicoli immatricolati dopo il 1° gennaio 2001. Introdotto il sistema EOBD, che segnala eventuali problemi nei dispositivi antinquinamento. 

Euro 4: Auto immatricolate dal 1° gennaio 2006. Nessuna rivoluzione tecnologica, ma un’ulteriore stretta sui limiti di emissione. 

Euro 5: Veicoli omologati da settembre 2009 e immatricolati da gennaio 2011. Ancora molto diffuse, soprattutto le versioni a benzina. I diesel invece iniziano ad affrontare limitazioni sempre più severe. 

Euro 6: Include tutte le auto immatricolate dal 1° gennaio 2015 in poi. È la classe più recente e “pulita”, attualmente libera da restrizioni di circolazione. 

Le limitazioni alla circolazione

Le classi non sono fini a sé stesse, perché le classi inferiori sono soggette a limitazioni di circolazione. Soprattutto nel Nord Italia sono già stati introdotti dei divieti (spesso discussi) di circolazione permanenti per tutti i veicoli (benzina e diesel) da Euro 0 a Euro 3 compreso, indipendentemente dai livelli di inquinamento.  
Per il futuro è in fase di introduzione la classe Euro 7 (in arrivo dal 2025-2026) con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento non solo da gas di scarico ma anche da altre fonti come freni e pneumatici. 

Conclusioni 

Questo quindi il significato delle tante nominate classi EURO, che stanno ormai per arrivare all’EURO 7. 
Sperando di essere stati di tuo interesse, ti ricordiamo che per qualsiasi info o chiarimento sui servizi della nostra Autoscuola puoi contattarci tramite il form online, telefonarci, o venire direttamente a trovarci in sede

Pneumatici auto, pressione, spessore, omologazione: tutti i requisiti da rispettare

Introduzione 

Gli pneumatici rappresentano un elemento fondamentale di ogni autovettura, per questo è importante che siano tenuti sempre in condizioni ottimali ed è fondamentale che, chi possiede una licenza di guida, conosca quali sono gli standard ed i requisiti da rispettare. 

Se invece non hai ancora conseguito la patente, l’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sitochiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi. 

Per questo, nel proseguo dell’articolo approfondiremo questo tema.

Spessore del battistrada 

Partiamo dal battistrada. Il battistrada è la parte dello pneumatico che entra in diretto contatto con la strada, ovvero la superficie esterna, scanalata e sagomata, che si vede quando si guarda la gomma frontalmente. Serve a garantire aderenza, trazione, e drenaggio dell’acqua, ed a limitare il fenomeno dell’acquaplaning. 

In Italia il limite minimo legale è di 1,6 mm. Pneumatici con battistrada inferiore sono considerati non idonei alla circolazione. È inoltre consigliato cambiarli già intorno ai 3 mm per le gomme estive e 4mm per quelle invernali. 

Pressione 

Al contrario di quanto accade per lo spessore del battistrada, non esistono indicazioni legali per quanto riguarda la pressione della gomma, anche se deve comunque essere conforme a quanto indicato dal costruttore del veicolo. 
Una pressione eccessivamente bassa può causare eccessiva usura e riduzione della stabilità del veicolo. 

Controllare la pressione delle gomme è semplice. Oggi sono gli stessi sistemi presenti nelle vetture moderne ad avvisare quando c’è un’anomalia alla pressione gomme. 
Altrimenti, occorre utilizzare un misuratore di pressione delle gomme, che si può trovare in molte stazioni di servizio. Per utilizzarlo occorre rimuovere il tappo della valvola delle gomme: quindi si può controllare la pressione avvicinando il misuratore alla valvola e leggendo la pressione indicata sul display.

Omologazione 

Gli pneumatici montati sulla vettura devono ovviamente essere omologati e rispettare le dimensioni indicate nel libretto di circolazione del veicolo. Devono inoltre essere omologati agli standard europei. La circolazione con pneumatici non conformi può comportare multe fino a 344 euro oltre che la decurtazione di 2 punti dalla propria patente. 

Conclusioni 

Come visto, sono diversi gli accorgimenti dei quali si deve tenere conto in relazione all’utilizzo degli pneumatici nella propria autovettura. 
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Limiti di velocità nel mondo: come cambiano da nazione a nazione

Introduzione 

I limiti massimi di velocità che si possono raggiungere alla guida di un veicolo non sono uguali per tutte le nazioni del mondo, ma possono variare anche di decine di chilometri orari tra un paese e l’altro, e può essere utile conoscerli per chi possiede una patente. 

Se invece non hai ancora conseguito la patente, l’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sitochiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi. 

Nel proseguo di questo articolo faremo una panoramica sui limiti di velocità nei diversi continenti del globo e nelle varie nazioni, concentrandoci sui limiti massimi per automobili e motocicli. 

Limiti europei 

Partiamo dall’Italia, in cui sappiamo che il limite massimo di velocità si può percorrere nelle autostrade ed è pari a 130 km/h

Per quanto riguarda le nazioni confinanti con il nostro paese invece: 

  • In Svizzera il limite è di 120 km/h; 
  • In Francia, Slovenia ed Austria il limite è identico all’Italia, 130 km/h. 

Per quanto riguarda le nazioni europee con i limiti di velocità più bassi troviamo Cipro, con un limite di 100 km/h in autostrada, e l’Islanda, con un limite di 90 km/h. C’è da dire che quest’ultima non è dotata di autostrade e superstrade in senso stretto. 

Per quanto riguarda le nazioni europee con i limiti più alti troviamo la Bulgaria e la Polonia, con limiti fino a 140 km/h in autostrada. Ma a fare da regina è la Germania, nella quale su alcune autostrade non esiste limite, in quanto è soltanto raccomandato procedere ad una velocità massima di 130 km/h, ma non strettamente obbligatorio.

Limiti nei continenti extra europei 

Spostandoci fuori dall’Europa, nel continente nordamericano il limite è tra i 90 ed i 140 km/h negli Stati Uniti (a seconda dello stato in cui ci si trova) e di 110 km/h in Canada

Nel sud America Brasile e Argentina hanno limiti rispettivamente di 120 e 130 km/h.

In Asia il Giappone ha un limite di 120 km/h, mentre Hong Kong, Malesia e Taiwan 110 km/h.  

Nel continente africano il Sudafrica ha un limite di 120 km/h, mentre in quello australiano Australia e Nuova Zelanda hanno limiti rispettivamente di 130 e 110 chilometri orari. 

Conclusioni

Come visto, non in tutti i paesi i limiti sono identici, ma possono variare anche di alcune decine di chilometri orari.
Sperando di essere stati di tuo interesse, ti ricordiamo che per qualsiasi info o chiarimento sui servizi offerti dalla nostra Autoscuola puoi contattarci tramite il nostro sitotelefonicamente, oppure venire direttamente a trovarci in sede.

Dalle patenti, ai rinnovi, al recupero punti persi: panoramica su tutti i servizi de L’Autoscuola.net

Introduzione 

Non solo patenti, l’Autoscuola.net si occupa di erogare corsi professionali, come il corso CQC, oltre che servizi come recupero punti, revisione e rinnovo patente, guide di perfezionamento, ed altri. 

Per restare sempre aggiornato visita il nostro sito www.lautoscuola.net e per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il form onlinechiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

Per questo, nel proseguo dell’articolo effettueremo una panoramica completa dell’offerta erogata dalla nostra Autoscuola. 

Patenti

Iniziamo dalle patenti. Oltre la più classica patente B, sono disponibili le seguenti patenti: 

Patenti A: sono relative alla guida dei ciclomotori, e comprendono la patente AM e le patenti A1, A2 ed A3; 
Patenti BE-B96: permettono di integrare la patente B per consentire la guida di autovetture con rimorchio; 
Patente C e CE: per la guida dei camion senza e con rimorchio; 
Patente D: per la guida di veicoli destinati al trasporto di persone oltre il limite degli 8 passeggeri totali; 
Patenti E: integrano le varie patenti A, B,C per consentire l’utilizzo di rimorchi; 
Patente K: per Taxi e Noleggio Con Conducente (NCC); 
Patente Nautica: per la guida di imbarcazioni.

Corsi professionali: il CQC

Oltre la possibilità di conseguire le patenti sopracitate, l’Autoscuola.net permette di ottenere certificazioni fondamentali per lo svolgimento della propria professione nel settore dei trasporti, come la CQC

CQC è un acronimo che sta per Carta di Qualificazione del Conducente, ed è un certificato da aggiungere a licenze di guida come le patenti C, D, CE e DE. La CQC è obbligatoria per tutti i conducenti che guidano professionalmente veicoli destinati al trasporto di merci per massa superiore a 3,5 t e mezzi per il trasporto di persone oltre i 9 posti (conducente compreso). Esistono di conseguenza tre diverse tipologie di Carta di Qualificazione del Conducente, ovvero la CQC merci, la CQC persone e la CQC merci/persone

Per ottenere la CQC merci è obbligatorio seguire un corso CQC presso una scuola guida autorizzata come L’AutoScuola.net, per poi sostenere il relativo esame finale presso la Motorizzazione Civile. 

Per ottenere la CQC persone è necessario essere titolari di una patente D o DE, nonché frequentare obbligatoriamente un corso presso delle scuole guida autorizzate come la nostra. Al termine del corso sarà poi necessario svolgere l’esame finale della Motorizzazione Civile. 

Gli altri servizi 

L’Autoscuola.net offre poi tutta una serie di altri servizi legati al mondo della guida. Tra questi: 

Rinnovo patente: per rinnovare il proprio documento di guida vicino a data di scadenza; 
Revisione patente: nei casi in cui venga disposto per legge l’obbligo di revisionare il proprio documento tra una scadenza e l’altra; 
Recupero punti patente: così da permettere a chi ha perso punti preziosi di recuperarli in tempo, prima di rischiare di arrivare a zero e di dover quindi sostenere nuovamente gli esami; 
Patente internazionale: documento necessario per poter guidare un veicolo a motore in un Paese estero che richiede una patente internazionale; 
Guide di perfezionamento:  rivolte ai possessori di patente i quali hanno smesso di circolare in auto per un lungo periodo, ritrovandosi così in difficoltà al momento di riprendere tra le mani il volante della propria auto; 
Guida accompagnata: che permette ai giovani che hanno compiuto 17 anni, e sono già in possesso di una patente A1 o B1, di poter iniziare a guidare al fianco di un accompagnatore esperto, in vista del conseguimento della patente B. 

Conclusioni

Come visto, l’offerta di servizi de L’Autoscuola.net è ampia e variegata. Per restare sempre aggiornato o per qualsiasi info o chiarimento, ti consigliamo di visitare il nostro sito, contattarci tramite il form online o telefonicamente, oppure venire direttamente a trovarci in sede.

La patente C: gli argomenti della prova teorica e come conseguirla presso l’Autoscuola.Net

Introduzione 

Per chi ha necessità di guidare autoveicoli adibiti al trasporto di cose con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate, occorre il conseguimento della patente C

Non solo patente C, l’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di servizi, che spaziano dalle classiche patenti A, B, C, D, fino ai corsi professionali ed altri servizi come il recupero punti. Per qualsiasi info contattaci telefonicamente, tramite il nostro sito, o vieni direttamente a trovarci in sede. 

Si tratta di una patente disponibile presso l’Autoscuola.Net, ed in questo articolo proveremo a stilare una lista di argomenti (non esaustiva) che possono essere oggetto di esame. 

Generalità 

Come detto, la patente C è quella consente di guidare autoveicoli per il trasporto di cose aventi massa superiore a 3,5 tonnellate. 

I requisiti per il suo conseguimento sono un esame teorico ed uno pratico, ed inoltre occorre avere compiuto i ventuno anni di età. 

La patente C ha una validità di 5 anni fino al compimento dell’età di 65 anni. Se dunque la patente B, in giovane età, va rinnovata ogni dieci anni, la patente C dimezza questo periodo. Dai 65 anni in poi, invece, la patente C va rinnovata ogni 2 anni. In questo modo, di rinnovo in rinnovo, si dimostra di essere nelle piene e perfette condizioni fisiche per guidare mezzi pesanti in tutti sicurezza. 
 
Occorre poi precisare che la patente C permette la guida di veicoli adibiti al trasporto cose, ma soltanto in conto proprio. 
Se invece si intende sfruttare i veicoli a fini professionali, allora occorre l’attestato CQC, anch’esso conseguibile presso l’Autoscuola.net 

L’esame teorico 

Prima dell’esame pratico di guida, occorre sostenere quello teorico, per il quale si hanno a disposizione due tentativi: in caso di doppia bocciatura occorre ripresentare la domanda. Le domande a cui rispondere sono 40 in un tempo totale di 40 minuti. Il numero massimo di risposte sbagliate consentite per il superamento dell’esame è di 4. 

L’esame teorico focus sugli argomenti

Entrando ancora di più nello specifico, possiamo stilare una lista approfondita, ma comunque non esaustiva, dei papabili argomenti oggetto della prova teorica. 
 

  1. Comportamento da adottare in caso di incidente; misure da adottare in caso di incidente o situazione assimilabile, 
  2. norme generiche che regolano il trasporto di cose; 
  3. Precauzioni e comportamenti da adottare in caso di rimozione e sostituzione delle ruote
  4. Conoscenza disposizioni che regolano dimensione e massa dei veicoli;  
  5. Disposizioni sulla sicurezza nell’ambito del caricamento dei veicoli; 
  6. Nozioni sui documenti di circolazione e di trasporto; 
  7. Nozioni sul funzionamento dei motori; 
  8. Nozioni su utilizzo dell’olio motore, del liquido lavavetri, del liquido di raffreddamento, etc; 
  9. Conoscenza delle norme che regolano i periodi di guida e di riposo
  10. Nozioni relative all’utilizzo, montaggio, manutenzione degli pneumatici;  
  11. Nozioni sulla manutenzione ordinaria; 
  12. Conoscenza di metodi per individuare le cause dei guasti
  13. Nozioni sulla manutenzione dei veicoli; 
  14. Freno e acceleratore: nozioni sui tipi esistenti, funzionamento, componenti principali, 
    collegamenti, impiego e manutenzione ordinaria, compreso l’ABS; 
  15. Responsabilità del conducente in merito a ricevimento, trasporto e consegna delle merci nel rispetto delle condizioni concordate; 
  16. Nozioni sulla costruzione ed il funzionamento dei motori

Conclusioni

Come visto, l’esame teorico rappresenta il primo dei due tasselli per il conseguimento della patente C. Gli argomenti sono variegati e quelli indicati rappresentano comunque una parte rispetto alla totalità dei temi sui quali occorre formarsi per sostenere al meglio l’esame. 
Presso l’Autoscuola.Net è possibile iscriversi per il conseguimento della patente C, con la possibilità di essere accompagnati al meglio sia nel percorso verso l’esame teorico, sia nel percorso verso l’esame pratico di guida. 
Per qualsiasi info o chiarimento ti invitiamo a contattarci tramite il nostro sito, telefonicamente, oppure venire direttamente a trovarci in sede.

Segnali stradali italiani ed Europei: tutte le differenze

Introduzione

Chi possiede una patente di guida italiana, ha la facoltà di circolare con la propria auto nei paesi europei (sia UE che Extra UE). Per questo, potrebbe dover fare i conti con alcune differenze rispetto all’Italia per quanto riguarda la segnaletica stradale verticale. 

Se invece non hai ancora conseguito la patente, l’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sitochiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

A tal fine, nel proseguo dell’articolo cercheremo di mettere luce sulle principali diversità che caratterizzano la segnaletica italiana e la segnaletica di alcuni paesi europei. 

Generalità

Per quanto riguarda la maggior parte degli stati europei (come, ad esempio, la Spagna) le differenze non esistono o sono minime. Ma ci sono altri stati, come Irlanda, Polonia e Svezia, nei quali è possibile incontrare grosse differenze o, addirittura, cartelli stradali completamente diversi per forma, colore o significato.

Le differenze di forma

Come anticipato, l’Irlanda è tra gli stati europei più originali in tema di segnaletica stradale. Per quanto riguarda nello specifico la forma, in Irlanda i cartelli di pericolo hanno una forma a rombo, che si distingue completamente dalla forma triangolare dei nostri segnali, come ad esempio il segnale che preannuncia una curva pericolosa. 

Le differenze di significato  

Anche per quanto riguarda il significato dei segnali, non sono tanti gli stati che differiscono dall’Italia, ma esistono. La differenza principale riguarda i sistemi di misurazione: questo dipende dal fatto che in alcune area europee viene utilizzato il sistema metrico decimale, mentre in altre aree (come l’Inghilterra) viene utilizzato il sistema metrico imperiale, che prevede le misurazioni della distanza in pollici e non in centimetri o metri. 

Le differenze di colore nella segnaletica stradale europea 

Andando sul campo cromatico, le principali differenze di colore riguardano i cartelli autostradali. In Italia, come noto, tutti i cartelli autostradali si distinguono per il colore verde. Ci sono però dei paesi europei in cui sono blu: tra questi il Regno Unito, la Germania e la Francia. 
 
In alcuni paesi europei inoltre può cambiare lo sfondo di alcuni segnali. Il cartello di pericolo, ad esempio, è bianco con bordo rosso nella maggior parte delle nazioni. Questa colorazione cambia completamente in stati come la Polonia, la Svezia, e l’Irlanda, dove può essere arancione o giallo

Infine, ancora una volta l’Irlanda (certamente lo stato con più differenze rispetto al nostro paese), presenta diversità anche per la segnaletica di divieto. Nel paese anglosassone, infatti, i cartelli di divieto sono bianchi, al contrario del resto degli stati in cui solitamente il colore principale è il blu.  

Conclusioni   

Come visto dunque, le differenze non sono tante ma esistono, e se si intende sfruttare la propria patente all’estero è bene essere il più informati possibile. 
Sperando di essere stati di tuo interesse, ti ricordiamo che per qualsiasi info o chiarimento sui servizi della nostra Autoscuola puoi contattarci tramite il nostro sito, telefonicamente, o venire direttamente a trovarci in sede

Vetro auto scheggiato: cosa fare e quali sanzioni prevede il Codice della Strada

Introduzione

Un parabrezza danneggiato non è solo un inconveniente estetico, ma può rappresentare un grave rischio per la sicurezza stradale. Anche una piccola crepa può compromettere la visibilità e la struttura del veicolo, aumentando il pericolo di incidenti.
Se possiedi una patente ed un veicolo, potresti trovarti malauguratamente in questa situazione.

Se invece non hai ancora conseguito la patente, l’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sitochiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

In questi casi è importante sapere affrontare prontamente il problema per evitare che si trasformi in un danno più grave e conoscere i rischi che si corrono in ambito legislativo.

Come Prevenire i Danni al Parabrezza

Prevenire è sempre meglio che curare. Alcuni accorgimenti quotidiani possono ridurre il rischio di danneggiare il parabrezza. Prima di tutto, è essenziale controllare periodicamente lo stato dei tergicristalli. Assicurati che siano in buone condizioni e che liberino correttamente il vetro da polvere e detriti. Inoltre, quando utilizzi i tergicristalli, evita di premere troppo sul parabrezza, poiché questo potrebbe causare micro-crepe.
Inoltre, è importante fare attenzione agli oggetti che potrebbero danneggiare il parabrezza, come detriti o sassi, specialmente quando si percorrono strade sterrate o poco curate. Un piccolo sasso lanciato ad alta velocità può creare una scheggiatura che, con il tempo, si trasformerà in un danno più grande.
Infine, per evitare danni dovuti a sbalzi termici, cerca di evitare di passare da temperature molto calde a fredde, o viceversa, all’interno dell’abitacolo. Gli sbalzi termici possono aumentare la pressione sul parabrezza e causare crepe.

Come Riparare o Sostituire un Parabrezza Danneggiato

Affrontare tempestivamente un parabrezza danneggiato è fondamentale per garantire la sicurezza. In molti casi, è possibile riparare il danno senza dover sostituire l’intero vetro. Le moderne tecnologie permettono di risolvere rapidamente i danni minori, ma se la crepa è troppo grande o la visibilità compromessa, la sostituzione diventa l’unica soluzione sicura. Ignorare il problema potrebbe portare a complicazioni più gravi.

I Rischi di un Parabrezza Danneggiato

Un parabrezza scheggiato può sembrare un danno minore, ma ha effetti significativi sulla sicurezza. La visibilità è uno degli aspetti più critici nella guida, e anche una piccola crepa può distorcere la vista, aumentando il rischio di incidenti, soprattutto in condizioni di scarsa visibilità. Inoltre, il parabrezza è parte integrante della struttura del veicolo e contribuisce alla sua resistenza in caso di collisione. Un parabrezza danneggiato riduce questa protezione, aumentando il rischio di gravi lesioni in caso di incidente.
Un altro rischio è la crescita del danno nel tempo. Vibrazioni, urti e sbalzi termici possono estendere la crepa, portando alla rottura completa del vetro. Ciò potrebbe accadere durante la guida, mettendo a rischio la sicurezza del conducente e dei passeggeri.

Le Sanzioni del Codice della Strada

Secondo l’articolo 79 del Codice della Strada, circolare con il parabrezza danneggiato è vietato. La normativa prevede multe che vanno da 85 a 335 euro, con un aggravio della sanzione fino a 168 euro e la decurtazione di punti dalla patente se il controllo avviene in autostrada. Inoltre, un parabrezza danneggiato può impedire di superare la revisione del veicolo, bloccando la possibilità di circolare fino alla riparazione o sostituzione del vetro.

Conclusioni

In sintesi, un parabrezza danneggiato è molto più di un semplice inconveniente estetico. Può compromettere la visibilità, ridurre la resistenza strutturale del veicolo e aumentare il rischio di incidenti. È quindi essenziale intervenire tempestivamente.
Sperando di essere stati d’aiuto, ti ricordiamo che per qualsiasi info sui servizi della nostra Autoscuola puoi contattarci tramite il nostro sito, telefonicamente, o venire direttamente a trovarci in sede.

Frizione auto: come funziona e consigli su come preservarla nel tempo

Introduzione

Quando si guida un’auto con trasmissione manuale, può capitare di notare difficoltà nel cambiare marcia o una sensazione di sforzo durante il sorpasso o in salita. Questi sintomi, spesso, sono segno di problemi alla trasmissione, in particolare alla frizione. Per chi possiede la patente ed un’auto a cambio manuale è quindi importante riconoscere se la frizione è usurata.

Se invece non hai ancora conseguito la patente, l’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sitochiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

 Ma come si riconosce se la frizione è consumata o danneggiata? In questo articolo esploreremo come funziona la frizione, quali problemi può presentare e quali sono i segnali di malfunzionamento da non sottovalutare.

Frizione: principi di funzionamento

Il funzionamento della frizione è piuttosto semplice. Quando si preme il pedale della frizione, il movimento viene trasmesso al cuscinetto reggispinta, che spinge all’indietro lo spingidisco. Questo allontana il disco frizione dal volano, interrompendo il collegamento tra il motore e il cambio, consentendo di cambiare marcia. Quando il pedale viene rilasciato, lo spingidisco preme nuovamente il disco frizione contro il volano, riattivando il trasferimento di movimento al cambio.

Frizione: struttura

La frizione di un’auto con trasmissione manuale è composta da tre principali componenti:

1.Il disco frizione: una parte rivestita con materiale d’attrito simile a quello delle pastiglie dei freni.

2.Lo spingidisco: un insieme di lamelle collegate a un disco di acciaio.

3.Il cuscinetto reggispinta (o disinnesto): che può essere meccanico o idraulico, è il componente che permette di staccare il disco frizione dal volano.

In alcuni veicoli, si può trovare anche un volano bi-massa, che ha la funzione di ridurre le vibrazioni trasmesse dal motore, migliorando il comfort di guida. Quando si sostituisce la frizione, è consigliabile, se necessario, sostituire anche il volano o farlo rettificare per evitare ulteriori problemi.

Frizione: problemi

Ci sono vari segnali che possono indicare un malfunzionamento della frizione. Ecco i più comuni:

               •             Puzza di bruciato: Indica un eccessivo scivolamento del disco frizione, che potrebbe danneggiare lo spingidisco, causando macchie azzurre sulla sua superficie.

               •             Pedale duro: Se il pedale risulta difficile da premere, potrebbe esserci un problema con le lamelle dello spingidisco, richiedendo la sostituzione dell’intero sistema frizione.

               •             Pedale che rimane giù: Potrebbe essere un segno di perdita di pressione nel sistema idraulico (se la frizione è idraulica), in tal caso, sarà necessario sostituire il servo-frizione.

               •             Slittamento del motore durante l’accelerazione: Se il motore accelera ma la velocità dell’auto non aumenta proporzionalmente, potrebbe esserci una perdita d’olio dal paraolio dell’albero motore, che causa lo slittamento del disco frizione.

Frizione: come preservarla

La durata della frizione dipende in gran parte dallo stile di guida e dal tipo di percorso. Chi guida principalmente in città, con frequenti stop e ripartenze, potrebbe dover sostituire la frizione già dopo 70.000-80.000 chilometri. Al contrario, chi percorre principalmente autostrade potrebbe arrivare anche oltre i 150.000 chilometri senza problemi.

Per aumentare la durata della frizione, è consigliabile:

               •             Evitare di tenere il piede sul pedale della frizione quando non è necessario.

               •             Cercare di ridurre al minimo il fenomeno dello “slittamento” della frizione, che accade quando si trattiene la frizione mentre si accelera, specialmente nelle partenze in salita.

Conclusioni

Come visto quindi, la frizione è uno degli elementi fondamentali per il corretto funzionamento di un’auto con cambio manuale, e se si notano anomalie come difficoltà nel cambiare marcia o segnali di slittamento del motore, è importante intervenire tempestivamente.
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Gli aribag: tipi e funzioni di questi dispositivi fondamentali per la sicurezza

Introduzione

Chiunque possiede la patente e dispone un’automobile, ha a che fare con veicoli che sono dotati di airbag che aumentano la sicurezza alla guida.

Se invece non hai ancora conseguito la patente, l’Autoscuola.net prevede un’ampia offerta di patenti: dalla classica patente B fino alla patente nautica e le patenti professionali. Per qualsiasi info o chiarimento sui nostri servizi puoi contattarci tramite il sitochiamarci, o venire direttamente a trovarci presso una delle nostre sedi.

L’airbag è uno dei sistemi di sicurezza passiva più rivoluzionari nel campo automobilistico. Sebbene oggi si faccia un ampio uso di tecnologie avanzate come i sistemi di monitoraggio e frenata automatica, l’airbag ha rappresentato un punto di svolta nel miglioramento della sicurezza stradale. La sua diffusione ha cambiato radicalmente il modo in cui affrontiamo i rischi di incidenti, riducendo i danni a conducente e passeggeri.

Come Funziona l’Airbag

L’airbag è un dispositivo di sicurezza che si attiva durante un impatto violento. È posizionato in diverse aree dell’abitacolo, come il volante, il cruscotto, i sedili e i lati del tetto. Il funzionamento dell’airbag è legato a un sensore che rileva un’improvvisa decelerazione, interpretandola come un incidente imminente. In meno di un secondo, una centralina attiva un detonatore che gonfia l’airbag, creando una barriera protettiva tra il corpo degli occupanti e le parti dure dell’auto. Per garantire la massima efficienza, è fondamentale che i passeggeri indossino sempre la cintura di sicurezza.

Tipologie di Airbag

Esistono vari tipi di airbag, ognuno progettato per proteggere i passeggeri in specifiche situazioni di incidente:

  • Airbag Frontali: I primi airbag sviluppati, inizialmente posizionati solo nel volante per proteggere il conducente. Successivamente, è stato aggiunto un airbag anche per il passeggero anteriore, integrato nel cruscotto;
  • Airbag Laterali: Questi airbag sono progettati per proteggere gli occupanti in caso di impatti laterali e, più recentemente, anche in caso di ribaltamento del veicolo. Si trovano generalmente nei sedili o nelle portiere e si gonfiano per creare una protezione tra il passeggero e la portiera;
  • Airbag a Tendina: Un tipo di airbag laterale che si estende lungo la parte superiore dell’abitacolo, proteggendo la testa dei passeggeri. Si attiva durante un impatto laterale o un ribaltamento e copre la zona tra la testa e il finestrino;
  • Airbag per le Ginocchia: Posizionati nella parte inferiore del piantone dello sterzo, questi airbag proteggono le gambe del conducente durante uno scontro frontale, riducendo il rischio di lesioni dovute alla proiezione in avanti del corpo;
  • Airbag Esterni: Una novità nelle auto di ultima generazione, questi airbag si attivano in caso di collisione con pedoni o ciclisti. Posizionati sul cofano, si gonfiano per ridurre l’impatto e limitare i danni agli incidenti con persone non protette.

Il Funzionamento della Spia dell’Airbag

Quando si avvia il veicolo, sul cruscotto appare una spia rossa a forma di persona con la cintura di sicurezza e un airbag. Questa luce si accende momentaneamente per verificare che il sistema sia attivo. Se la spia rimane accesa, è necessario rivolgersi a un centro assistenza, in quanto potrebbe indicare un malfunzionamento dell’airbag.

Conclusioni

In conclusione, l’airbag ha cambiato il panorama della sicurezza automobilistica, evolvendosi e diversificandosi nel tempo per offrire una protezione sempre maggiore.
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