Tachigrafo

corso uso professionale tachigrafo presso l'autoscuola.net

Corso di formazione sul corretto utilizzo del tachigrafo


Come ben sanno i lavoratori del mondo degli autotrasporti, nel 2016 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha disciplinato la formazione sul corretto utilizzo del tachigrafo (anche detto cronotachigrafo) sia analogico che digitale. Nel decreto dirigenziale n.215 del 12/12/2016 si spiega infatti che le imprese di trasporto sono tenute ad assolvere specifici obblighi, tra i quali quello di far frequentare ai propri conducenti dei corsi di formazione sull’utilizzo del tachigrafo. Un’impresa che accede ai corsi, infatti, viene sollevata dalle responsabilità in caso di infrazioni commesse dai dipendenti conducenti; in caso contrario, ovviamente, tale responsabilità ricade sull’azienda, la quale non ha provveduto alla formazione necessaria per far conoscere e utilizzare in modo opportuno la strumentazione obbligatoria.

Ma cos’è il tachigrafo, cos’è cambiato negli ultimi anni, e come funziona?

La nostra scuola guida di Cagliari L’AutoScuola.net offre dei corsi ad hoc per l’utilizzo del tachigrafo, e per questo siamo pronti a rispondere ad ogni tua domanda. Che tu sia un singolo trasportatore o un’azienda, non esitare a contattarci per qualsiasi informazione in merito ai corsi sul cronotachigrafo: siamo sempre aperti, e abbiamo orari e luoghi flessibili per soddisfare ogni tua esigenza.

I corsi di formazione sul tachigrafo

Il legislatore ha dunque disciplinato dei corsi di formazione sul tachigrafo di 8 ore totale: questi corsi, pur non eliminando del tutto lo spettro della sanzione per corresponsabilità al datore di lavoro, forniscono alle imprese la possibilità concreta di dimostrare alle autorità che le infrazioni eventualmente contestate non sono attribuibili all’impresa, quanto invece ai dipendenti. Iscrivendo i propri conducenti ai corsi sul tachigrafo, infatti, si forniscono loro gli strumenti nonché le competenze necessarie per rispettare in pieno le normative riguardanti i tempi di guida e i tempi di riposo. Nell’art. 33 del Reg. 165/2014 si legge che infatti che le imprese devono garantire che «i propri conducenti ricevano una formazione e istruzioni adeguate per quanto riguarda il buon funzionamento dei tachigrafi, che siano digitali o analogici, effettuano controlli periodici per garantire che i propri conducenti li utilizzino correttamente e non forniscono ai conducenti alcun incentivo diretto o indiretto che possa incoraggiare ad un uso improprio dei tachigrafi».

Cos’è il tachigrafo digitale?

Il tachigrafo digitale è un sistema elettronico che viene installato obbligatoriamente sui veicoli commerciali come autocarri, camion e corriere per registrare e archiviare i tempi di guida e i tempi di riposo dei conducenti. L’obiettivo, ovviamente, è quello di aumentare la sicurezza dei conducenti stessi e degli altri utenti della strada, migliorando allo stesso tempo le condizioni lavorative degli autotrasportatori. I cronotachigrafi si basano su un sistema di tracciatura che tiene conto del tempo, della velocità e della distanza percorsa.

Su quali mezzi deve essere installato obbligatoriamente il tachigrafo?

Questa speciale scatola nera deve essere installata per legge su tutti i veicoli destinati al trasporto di merci con massa complessiva ammissibile superiore alle 3,5 tonnellate, nonché su tutti i veicoli impiegati per il trasporto di passeggeri atti a trasportare più di 9 persone, compreso il conducente. Il tachigrafo è obbligatorio su tutti i veicoli di queste due tipologie circolanti nell’area comunitaria e immatricolati in qualsiasi Stato membro dell’Unione Europea a partire dal maggio del 2016. Va sottolineato che esistono delle particolari eccezioni. Il tachigrafo non deve per esempio essere installato su veicoli per il trasporto di persone adibiti al trasporto regolare di linea con tratte inferiori ai 50 chilometri, e nemmeno sui mezzi delle forze dell’ordine, sui veicoli speciali e sugli autoveicoli della nettezza urbana.

Come funziona il tachigrafo?

Il tachigrafo non deve solo tracciare i dati, ma anche consentirne il trasferimento e l’archiviazione. Ma come funziona questo dispositivo, e come riesce a tenere traccia delle ore di guida e di riposo? Il suo funzionamento è comprensibile a partire dalla sua struttura, la quale si compone di due elementi essenziali, ovvero:

  • il dispositivo vero e proprio, l’unità veicolo, che si presenta a prima vista come una specie di autoradio. Sul tachigrafo si riconoscono due lettori di carte tachigrafiche, uno schermo per la visualizzazione dei dati, una piccola stampante somigliante a quelle delle calcolatrici da tavolo – che ha la funzione di stampare i dati registrati – e infine un selettore d’entrata manuale.
  •  la carta tachigrafica, anche detta smart card. Esistono diversi tipi di carta tipografica, ovvero:
  •  la carta del conducente: di colore bianco, registra i tempi di guida e di riposo;
  • la carta dell’azienda: di colore giallo, permette l’accesso ai dati dei tachigrafi dei propri mezzi aziendali;
  • la carta delle autorità: di colore azzurro, permette di effettuare controlli su qualsiasi tachigrafo;
  • la carta del meccanico: di colore rosso, viene utilizzata per installare, attivare e fare la manutenzione dell’apparecchio..

Cosa può fare il tachigrafo digitale?

Il tachigrafo riesce quindi a registrare l’identità del conducente (o dei conducenti), i tempi di guida, i tempi di riposo, le modalità di guida, la distanza percorsa in un dato intervallo di tempo, le diverse velocità, gli eventuali guasti e qualsiasi evento tecnico rilevato. Per garantire un pieno monitoraggio da parte dell’azienda e delle autorità, i dati restano memorizzati della memoria interna del dispositivo per 12 mesi.

Quali sanzioni per chi non ha il tachigrafo?

La legge parla chiaro: il conducente dei mezzi sopra indicati è obbligato ad inserire la propria smart card nel tachigrafo nel momento stesso in cui prende in consegna il veicolo. La smart card deve essere tolta solo nel momento in cui il veicolo viene riconsegnato o passato ad un altro conducente. Nel caso in cui un conducente venga pescato in flagranza, la sanzione può variare tra gli 848 euro e i 3.393 euro (che vengono abbassati a 1.696 nel caso in cui il pagamento venga effettuato entro 60 giorni dalla contestazione). Oltre alla sanzione pecuniaria è inoltre prevista la decurtazione di 10 punti dalla patente, nonché la sospensione della licenza per un periodi variabile tra i 15 giorni e i 3 mesi.

Le sanzioni sono invece molto più severe per quelle aziende che alterano i cronotachigrafi: in questo caso infatti si passa alle sanzioni penali, con il datore di lavoro che in questo caso può andare incontro all’accusa di omissione dolosa di cautele antinfortunistiche. Se il conducente – prima della redazione del verbale da parte delle autorità – è in grado di dimostrare di aver adempiuto a tutti gli oneri di formazione e di istruzione, presentando all’agente il proprio certificato di frequenza dei corsi per l’utilizzo del tachigrafo, a lui non verrà presentata nessuna sanzione, nemmeno di tipo amministrativo.

Come peraltro viene spiegato approfonditamente nel corso della nostra autoscuola di Cagliari per l’utilizzo del tachigrafo, tale dispositivo non può essere installato né riparato internamente. L’installazione e qualsiasi forma di manutenzione del tachigrafo digitale sono infatti riservate alle sole officine autorizzate dal Ministero.

L’attestato di partecipazione al corso per l’utilizzo del tachigrafo

Una volta effettuate le 8 ore di corso, ad ogni singolo conducente viene consegnato un attestato individuale di partecipazione. Tale certificato viene accompagnato da un secondo documento in cui si specifica che l’impresa fornisce al dipendente le istruzioni necessarie per un corretto comportamento per quanto riguarda il rispetto della normativa sui tempi di guida e di riposo. L’attestato individuale ha una validità di 5 anni, laddove invece il secondo documento scade un anno dopo la sua emissione.

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